Epilogo.

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HOPE

"B-blake?" Balbettai indecisa dove guardare. Avrei dovuto guardarlo negli occhi e fingere che non me me importava nulla? Avrei dovuto permettere a quel dolore di sfociare nel mio sangue ancora una volta, facendomi rivivere l'inferno? No, non avrei dovuto farlo. Ed infatti, prima che chiunque possa notare il dolore nei miei occhi, indossai la maschera dal quale ormai non mi separavo più.

"Aspetta un attimo...tu sei Hope!" Esclamó entusiasta la mora dal viso famigliare accanto a lui, come se fossi una famosa celebrità. Chi cazzo era lei? E perchè sapeva chi ero io? Le aveva raccontato di me? Di quanto era stato divertente prendermi in giro?

I miei occhi non guardavano da nessun'altra parte, erano fissi su quelli di Blake . Non volevano distogliere lo sguardo. Non ami obbedivano.

Nessuno diceva nulla, ma sono sicura che se il mio sguardo avesse avuto una voce, avrebbe urlato il piú forte che poteva.

"Andiamocene." A parlare non fui io, Blake nemmeno. Fu Sam. Fu lui a afferrarmi dal braccio e a trascinarmi fuori dal ristorante. Era lui. Era lui la mia ancora di salvezza, lui aveva fatto di tutto per ricomporre i miei mille pezzi sperduti . Lui aveva combattuto la mia battaglia, lui si era preso cura di me, e non lo ringrazieró mai abbastanza per questo.

"Hope ! Ti prego, aspetta!" Mi fermai appena sentii la sua voce. La voce roca e profonda, quella che ti faceva rabbrividire, senza lasciare troppo spazio all'immaginazione. Mi ripresi subito peró. Cominciai a camminare più velocemente lontana da lui, con tutto il mio esercito di fianco a me, pronto a proteggermi, a non permettere a nessuno di farmi crollare...

Un braccio mi afferó il polso facendomi voltare indietro.

"Parlami..." Sussurró disperato. Le sopracciglia alzate , fronte aggrottata , un paio di rughe su di essa, i suoi occhi erano lucidi. Già, la disperazione era ció che sentiva, e anche ció che si meritava.

"Non.toccarmi." Pronunciai le due parole liberandomi dalla sua presa.

"Ti prego , d-dammi la possibilità di spiegarti tutto. So che mi ami. Possiamo superarla, dammi un'altrà possibilità , io-" prima che possa finire di parlare, scoppiai a ridergli in faccia. Voleva che gli parlassi? Bene allora.

"Amarti? Cosa ti fa pensare che io ti abbia amato?" Chiesi alzando un sopraciglio, mentre tutti gli altri se ne stavano con lo sguardo puntato su di noi, come se stessimo giocando la finale di un campionato di calcio, una squadra contro l'altra.

"Dammi la possibilità di ricominciare...possiamo superarla, noi possiamo-"

"Non esiste nessun 'noi'. Sei veramente convinto che in tutti quei mesi ero stata seria con te? Pensi veramente che non sia stata con nessun'altro? Credi che non ti abbia mai tradito? Allora lasciatelo dire, ti sbagli. Ti tradivo in continuazione, perchè non mi è mai importato niente di te. Ti ho sempre visto come un' avventurosa scopata, sai..lavori per mio padre, e pensavo che questo lo avrebbe fatto arrabbiare perció l'ho fatto. Ma poi dai...sei stato più furbo di me e mi hai fottuto alla grande! Ma ora suppongo che siamo pari, perció niente più rancore. E un'altra cosa...sei stato molto veloce a rimpiazzare "il grande amore della tua vita", complimenti!" Detto questo, girai i tacchi i tacchi e mi allontanai da lui scoppiando a ridere ancora una volta.

Dall'espressione che era rimasta sul suo viso posso dire che mi aveva creduto. Aveva creduto a ogni singola parola di quello che gli aveva detto.

Una parte di me voleva tornare indietro e confessare che era tutto falso, che avevo detto tutto per ferirlo, che lo amavo più di ogni altra cosa, nonostante quello che mi aveva fatto. Vederlo triste, il suo volto senza quell'affascinante sorriso, non mi faceva affatto stare meglio, non come pensavo. Ma se lo meritava , no? Meritava di soffrire , almeno la metà di quello che avevo sofferto io. L'orgoglio per lui era una delle cose più importanti nella vita, e di certo sentirsi dire che lo avevo tradito davanti a tutti lo aveva distrutto. Di certo il suo dolore non sarebbe stato causato dall'amore, perchè se mi avesse veramente amata non avrebbe fatto ció che aveva fatto.

Le gemelle GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora