Capitolo 21

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Hope
Finalmente eravamo atterrati a Seattle. Il weekend era stato magnifico, ci eravamo proprio divertiti al mare insieme. Teddy prese un volo diretto per New York quindi non venne con noi in aereo.
Chiamai Blake e gli dissi che eravamo a Seattle, lui era atterrato qualche ora prima di me. Decidemmo di aspettare a vederci a scuola il giorno dopo, perchè ormai era tardi ed eravamo entrambi molto stanchi.
Il giorno dopo arrivò, non vedevo l'ora di vedere Blake, stare quasi tre giorni senza di lui era stata una dura esperienza. Mi mancava vedere il suo sorriso, mordere le sue labbra, toccare i suoi capelli, osservarlo mentre leggeva quegli stupidi libri che solo lui e Phoebe potevano leggere....mi mancava ogni signola parte di lui.
Arrivai a scuola, scesi dalla macchina, intracciai con lo sguardo Sam e Vicky che si stavano sbacciucchiando da loro. Vicky si staccò da Sam imbarazzata e mi abbracciò.
"Siete abbronzatissimi! " disse esaminandomi con lo sguardo.
"Eh già...Georgia è meravigliosa, proprio per questo," risposi sorridendo. Sam guardò dietro di me poi sussurrò a Vicky, "guarda come gli salterà addosso." Mi voltai e vidi Blake venire verso di noi. Il mio cuore cominciò a battere più forte che mai solo a vederlo. Bellissimo come sempre, portava un paio di Ray-Ban e aveva quel meraviglioso sorriso che riservava solo per me sulla faccia. Senza badare alle persone che c'erano intorno corsi verso di lui e gli saltai addosso, allacciando le mie gambe alla sua vita. Lui mi baciò tenendomi stretta, sentivo gli sguardi degli altri su di noi ma non me ne importava un bel niente, 'stateci voi senza di lui per cinque giorni! Anzi no, ci sto solo io perchè è solo mio, Puah!' Mi era mancato così tanto ! Mi staccai da lui e lui mi rimise a terra. Aprì le braccia e mi ci accolse in mezzo. "Mi sei mancato fottutamente tanto," sussurrai.
"Anche tu, ti prenderei quì se non ci fosse tutta sta folla," mormorò , una scarica elettrica mi invase le mie parti intime a sentire quella frase. Lo volevo , in quel momento , lì.
"Eh no, questo non dovevi dirlo," sogghignai prendendo la sua mano e trascinandolo con me. Continuai a trascinarlo fino agli spogliatoi della palestra delle femmine, che a quell'ora era sempre deserto.
"Stai scherzando? " chiese sbarrando gli occhi.
"Non ci entrerà nessuno," dissi mordendomi il labbro. Lui diede un'occhiata in giro, eravamo soli. Si tolse gli occhiali e se li mise sopra i capelli .Aprì la porta dello spogliatoio ed entrò, io lo seguii. Appena chiusi la porta la sua bocca invase la mia. Risposi al suo bacio afferrando i suoi morbidi capelli tra le dita e attirandolo a me. Lui cominciò a spingere la sua erezione contro i miei fianchi, facendosi desiderare sempre di più. Feci dei passi indietro, senza staccare la mia bocca dalla sua fino a toccare la porta dell'ultimo bagno della fila, l'aprii e entrai, lui continuò a seguirmi sia con le labbra sia con il corpo. Spostai una mano e gli afferrai l'erezione, lui gemette quando gliela strinsi attraverso i jeans. "Abbiamo sette minuti," sussurrò. Gli abbassai la cerniera , così anche i jeans e i boxer. Lui mi abbassò i leggins e le mutandine. "Girati," mi ordinò, io eseguii. Mi girai e mi inchinai a novanta gradi davanti a lui , poi mi sostenni mettendo le mani contro il muro. Blake affondò due dita dentro di me e cominciò a muoverle velocemente, facendomi sentire il corpo vibrare sotto al suo tocco esperto. Tolse le dita , mise entrambe le mani sui mei glutei poi si spinse dentro di me fino ad affondarmelo tutto dentro.
"Ah...oddio Blake..."gemetti. Lui cominciò a muoversi , facendomi perdere il controllo sul mio corpo. Ogni spinta mi riempiva e dubitavo che ne avrei mai avuto abbastanza di lui e dei suoi colpi.
"Cazzo...sei così stretta....sì... " sussurrò lui. Le sue mosse diventarono più veloci e più forti . Spostò le mani sui miei fianchi e li strinse forte, poi cominciò a muoversi seriamente .
"E'...bellissimo,"balbettai tra un gemito e l'altro. Le mie gambe iniziarono a tremare e dubitavo di poter resistere ancora per molto. Lo sentivo perso in me, lo sentivo diventare sempre più aggressivo e la cosa mi stava facendo impazzire. Dopo una serie di colpi arrivò quello di grazia, che toccò il mio punto sensibile facendo il mio corpo esplodere in un orgasmo, unendosi a me venne anche lui urlando il mio nome, facendolo sembrare una preghiera santa. Quando finì di svuotarsi dentro di me uscì, si inchinò e leccò via tutta l'eccitazione che era rimasta sul mio sesso. Quando mi pulì del tutto risalì e riportò la sua bocca sulla mia, facendomi sentire il mio sapore.
Ci sistemammo i pantaloni , ci baciammo un'ultima volta e uscimmo dal bagno. Mi diedi un'occhiata allo specchio , mi sistemai i capelli. Blake controllò che il corridoio fosse vuoto poi mi sussurrò di uscire . Ridacchiando insieme a lui uscì dallo spogliatoio. Ritornammo da Sam e Vicky.
"Ma come? Avete già fatto?" chiese Sam sorpreso.
"Taci coglione," risposi ridacchiando .
Passai il resto del pomeriggio con Blake, Jer e Alan. Dopo aver visto la partita di baseball insieme ordinammo una pizza .
"Quanti ragazzi ti sei fatta in Georgia ? " chiese Alan divertito, guardando Blake, che lo fulminò con gli occhi.
"Ho perso il conto," risposi annuendo. Alan e Jeremy scoppiarono a ridere, Blake lanciò un'occhiataccia a loro poi guardò me e mimò, "dopo facciamo i conti."
"Lo sai che sto scherzando, apparte te non mi sono fatta nessuno negli ultimi cinque mesi, " mormorai, con un ghigno rispose , "sì, lo so bene." Gli presi la mano, mi alzai in piedi dal divano e lo trascinai nella sua camera da letto per poi scoparmelo come se non ci sarebbe stato un domani.
Ero sdraiata sul letto su un fianco a guardare il ragazzo più bello del mondo. Blake era accanto a me, sdraiato sulla schiena a guardare il soffitto. Entrambi eravamo nudi e distrutti a causa del tanto sesso che avevamo appena fatto. Alzai una mano e gli accarezzai i capelli, erano così morbidi e belli. Lui non si mosse, stava pensando a qualcosa. Qualcosa che continuava a tormentarlo.
"Cosa ti tormenta? " sussurrai. Lui distolse lo sguardo dal soffitto e si voltò a incontrare i miei occhi.
"La paura di perderti," rispose . La sua espressione era piena di tristezza e mi spezzava il cuore vederlo in quel modo. Come poteva pensare di potermi perdere? Ormai dipendevo da lui, se qualcuno doveva avere paura di perdere l'altro quella ero io.
"Ti amo Blake, non mi perderai," mormorai spostando la mano sulla sua guancia. Avvicinai il mio sorpo al suo e gli baciai la spalla, lui mi circondò con le braccia e mi posò un bacio sulla fronte.
"Promettimi che ti ricorderai sempre che ti amo, più di ogni altra cosa...qualsiasi cosa accada ricordatelo..." Cosa? Cosa avrebbe mai potuto accadere di così terrribile da farmi cambiare idea sul fatto che mi amava? Niente.
"Te lo prometto," pronunciai le parole che aveva bisogno di sentirmi dire.

Le gemelle GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora