Capitolo 19

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Christian
La scuola di Hope chiamò al mio ufficio appena finii tutta la merda che dovevo risolvere con quell'azienda in Argentina. Ovviamente Andrea mi passò la chiamata.

"Mr. Grey," risposi con il solito tono autoritario che intimidiva tutti.

"Salve signor Grey, sono la direttrice dell'Art school. Chiamo per comunicarle che sua figlia non si è presentata a scuola oggi, e come sa non è la prima volta che salta le lezione senza un preavviso, " Ma che cazzo? Ero convinto che avesse smesso di marinare la scuola, a quanto pare mi sbagliavo.

"Ne sono al corrente, ha avuto un piccolo problema di salute. Grazie lo stesso per aver avvisato," uno strano istinto di difendere mia figlia mi assalii.

"Faccio solo il mio lavoro signore,"

"Bene. buonagiornata, " senza lasciare alla donna la possibilità di rispondere riattaccai. Se Hope non era a scuola e Blake non me lo aveva comunicato significava una sola cosa. Erano insieme.

Una decina di minuti più tardi mi trovai davanti alla porta dell'appartamento di Blake, indeciso se sfondare la porta e vedere quello che non avrei mai voluto vedere o bussare come una ppersona civile risparmiando ai miei occhi qualunque cosa stavano facendo in quel momento. Nel momento in cui alzai la mano per suonare il piccolo campanello sentii qualcosa sbattere contro la porta, sperando che non fosse mia figlia indietreggiai e proprio nel momento in cui calcolai la possibilità di sfondare la porta quest'ultima si apre. Hope sbarrò gli occhi, non si capiva se era in panico o meno ma una sottile espressione di terrore le attraversò il viso per un microsecondo.

"Ma che cazzo ci fai quì ?" chiese . "Potrei chiedervi la stessa domanda. Perchè non siete andati a scuola?"la mia voce suonava più calma di quanto mi sarei aspettato.

"Mr. Grey ho chiesto a Hope-" cominciò Blake ma lei lo interruppe. "Visto che non passeremo il weekend insieme gli ho chiesto di stare insieme oggi. Cosa ti aspettavi? Che ti chiedessi il permesso?" ma che bella faccia tosta. Da chi cazzo aveva preso tutta quella arroganza anche quando era nei guai fino al collo? Da me ovviamente. Il sangue cominciò a bollirmi nelle vene, per calmarmi mi coprii il viso con le mani per qualche secondo e feci un granderespiro prima di fare o dire qualcosa di cui in seguito me ne sarei pentito.

Hope mi ricordava molto me stesso quando ero adolescente. Finivo sempre nei guai, litigavo con tutti , persino con i miei genitori adottivi, non andavo daccordo con i miei fratelli, ero sempre arrabbiato...beh fino a quando non avevo incontrato Elena... e sopratutto mi piaceva essere indipendente. Hope odiava essere controllata, una volta aveva addirittura picchiato la sua guardia del corpo perchè, sotto al mio ordine, insistette a riaccompagnarla a casa invece che lasciarla andare da sola in giro, da lì capii che dovevo darle un pò di spazio , o almeno diminuire un pò la sicurezza. Il suo comportamento satanico mi preoccupava talmente tanto che iniziai a pensare di iscriverla ad un collegio di suore, avrei proprio voluto vedere chi avrebbe fatto influenza sull'altro lei o le suore.

"Hope non ne parleremo quì, scendi . Ti aspetterò in macchina," senza darle l'opportunità di ribattere scesi. Entrai in macchina e mentre aspettavo il suo arrivo pensavo ad una buona punizione. Ero arrabbiato, anzi incazzato, incazzatissimo. Sapevo di potermi fidare di Blake ma il fatto che lei abbia addirittura marinato la scuola , e non una volta sola, mi dava su i nervi.

Un paio di minuti dopo scese , si fermò davanti alla macchina probabilmente chiedendosi se era il caso di andare con me o meno. Decise che era il caso e salì.

"Mi spieghi che cazzo hai fatto quì per tutto il giorno?" urlai furioso. Non rispos, invece infilò la mano nella borsa, estrasse i suoi auricolari attaccati al telefono , poi se li mise nelle orecchie , continuando ad ignorarmi. Studiai attentamente l'espressione sul suo viso prima di fare qualsiasi cosa avevo in mente. Seccata? Annoiata? No, aveva la sua solita espressione da menefreghista. L'espressione che odiavo di più. Senza pensarci troppo le strappai gli auricolari dalle orecchie , li staccai dal telefono e li buttai fuori dal finestrino. Spalancò gli occhi sorpresa dal mio gesto .

Le gemelle GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora