Tre mesi dopo ~

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Phoebe

Erano passati tre mesi da quando io e Ric stavamo insieme, finalmente stavo bene.

Con papà non ne parlai più, lui accettò la nostra relazione esattamente come accettò quella tra Blake e Hope. Quando portai Ric a casa nostra a cenare con noi per la prima volta sembrava piacere a papà e a mamma, così papà si scusò con me per averlo giudicato male e diede anche a lui il benvenuto in famiglia.

Ric mi piaceva sempre di più, era dolce e sapeva come farmi stare bene. La cosa che mi sorprese fu vederlo spesso scherzare con Hope, non che mi desse fastidio, ma non pensavo che fossero amici o che avessero confidenza l'uno con l'altra.

Ero in camera mia sdraiata sul letto quando Ric bussò alla porta. Andai ad accoglierlo con un caldo abbraccio , seguito da un piccolo bacio a stampo.

"Mi sei mancato," gli sussurrai.

"Anche tu." Lo presi dalla t-shirt e lo trascinai verso il letto, poi andai a chiudere la porta. Io e Ric non eravamo mai andati oltre al bacio ed ero contenta del fatto che lui fosse paziente con me. Non avevo mai avuto un ragazzo prima di lui e volevo che lui fosse la persona con la quale condividere tutte le mie prime volte, solo che non sapevo ancora se ero pronta e lui rispettava questo.

"Vieni quì," disse attirandomi a sè , poi mi regalò il suo fantastico sorriso.

"Quel sorriso... lo amo," confessai baciando la sua fossetta. Lui mi prese e mi fece sdraiare sul letto poi iniziò a baciarmi prima le labbra poi il collo e ancora le labbra e un'altra volta il collo. Dei suoi baci non ne avevo mai abbastanza. Erano così sinceri e rassicuranti . Ric si sollevò sui gomiti e si sedette accanto a me. Io mi alzai e andai a prendere la macchina fotografica.

"Sorridi," ordinai , lui obbedì e io gli scattai una foto. La guardai , era bellissima. Avevo la macchina fotografica piena di foto sue, foto dove ci baciavamo, foto dove mi abbracciava, foto dove ero felice. Mi stavo abituando a lui e non volevo che tra noi finisse. Lui aveva qualcosa che mi faceva stare bene, qualcosa che non sapevo come definire , ma mi rendeva felice.

"Su scendiamo, è l'ora di cena," dissi.

Scesimo di sotto, erano già tutti a tavola: mamma e papà,Teddy, i nonni Carrick e Grace, Sam ,zio Elliot, zia Kate,Lori,Hope e Blake, zia Mia e zio Ethan e infine Jade, la figlia diciottenne di Mia e Ethan. Era il compleanno di papà, quindi invitammo tutta la famiglia.

"Ecco i piccioncini, come avete fatto a darci dentro così infretta?" chiese Hope mettendomi in imbarazzo. Sam e Elliot risero, tutti gli altri guardarono me e Ric.

"Lascia in pace tua sorella," la rimproverò papà.

"Ma tu anche a cinquant'anni continui a dare ordini?" rispose Hope divertita, questa volta risero tutti.

"Sono quarantotto," la corresse Teddy.

"Un anno in più , un anno in meno....sai quanto cambia," rispose lei.

Elliot alzò il suo bicchiere, "Brindiamo al nostro maniaco del controllo,"

Tutti avevano del vino nei bicchieri, apparte me , Hope e Lori , che avevamo della Coca-Cola. Alzammo i calici per un brindisi.

"Sono felice di avervi quì , tutti quanti accanto a me. Grazie per essere quì ," disse.

Cenammo , Gail ci fece le lasagne , le sue erano le buone del mondo.

"Zio Christian È l'ora di aprire i regali!" urlò eccitata Lori.

Papà ricevette molti regali da parte di tutti, ma anche se non lo disse erano tutte cose che aveva già. Papà aveva tutto, se non aveva una cosa significava che quella cosa non esisteva.

Le gemelle GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora