Nerd

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Mi aggiro per la scuola cercando la segreteria o almeno un punto informazioni. Sono appena arrivato a Ottawa e devo ancora orientarmi.

"Scusa, sai dov'è la 3a C?"chiedo gentilmente ad un ragazzo che fino a un secondo fa stava ridendo e scherzando con un altro ragazzo.

"Oh si, al piano di sotto, ultima porta"risponde dopo aver bisbigliato una frase al suo amico nell'orecchio.

Lo ringrazio e me ne vado, mentre lui inizia a ridere sotto i baffi squadrandomi da capo a piedi. Indosso dei jeans neri e una camicia a quadri rossa e nera. I miei occhi sono coperti da due lenti da vista e i miei capelli sono pieni di gel.

Mi sistemo la spallina dello zaino e scendo le scale velocemente. Non vorrei tardare il mio primo giorno di scuola.
Arrivo all'ultima porta e busso per poi aprire. La stanza è vuota: è piena di scatoloni ma priva di persone.

Quel ragazzo mi ha preso in giro!

Incuriosito controllo il contenuto degli scatoloni ma sfortunatamente quasi tutti sono vuoti o pieni di polistirolo.
Ad un tratto sento una donna dire: "perché non chiudono mai questa stanza?". Poi la sento chiudere la porta a chiave. Mi avvicino alla maniglia velocemente e cerco in tutti i modi di aprirla ma niente.
Inizio a gridare aiuto come un pazzo anche se dubito che qualcuno possa sentirmi.
Sento dei passi venire verso la mia direzione e sussurro un «evvai!».

"Hey! Aiuto"continuo a gridare.

"Aspetta! Ti apro"dice una ragazza prima di disserrare la porta.

Mi sorride per poi chiedermi: "Come hai fatto a rimanere chiuso dentro?".

"Lunga storia"rispondo sorridendole per poi abbassare lo sguardo.

"E tu come hai fatto ad aprirmi?"le chiedo.

"Lunga storia"risponde gesticolando con le mani.

"Sei nuovo? Non ti ho mai visto prima d'ora"mi domanda.

"Si, sono arrivato tre giorni fa qui ad Ottawa"rispondo timidamente.

"Io sono Maegan"si presenta.

"Shawn"mi limito a pronunciare il mio nome.

"Spero ti piaccia questa scuola e questa città"mi dice sorridendomi.

"Pensa, ho già conosciuto due tipi simpatici!"esclamo in modo sarcastico.

"Parli di Jack e Dylan?"mi domanda.

"Non so i loro nomi ma so per certo  che sono stronzi"rispondo e lei ride            sotto i baffi.

"In che classe vai?"mi chiede.

"3a C"rispondo.

"Anche io!"esclama.

Usciamo dalla stanza dopo aver chiuso la porta a chiave e ci avviamo verso la nostra classe.

"Ti va se entriamo alla seconda ora? Ormai siamo già a metà della prima"mi chiede quasi implorandomi.

Non ho mai fatto una cosa del genere ma accetto.

Usciamo dalla struttura per poi sederci in una panchina in giardino.

"Allora Shawn, parlami di te"mi consiglia.

"Ho 17 anni e vengo da Pickering. Ho una sorella più piccola di nome Aaliyah. Amo la musica e la storia"confesso.

"Io ho 17 anni come te, ho due fratelli gemelli più piccoli, un maschio e una femmina e amo anche io la musica. Amo letteratura e Geografia ma odio storia e matematica"dice lei.

"Amo i ragazzi a cui piace la musica!"esclama sorridente.

"Peccato che alcune persone non accettino la mia passione per il canto"dico a bassa voce abbassando lo sguardo.

"Che vuoi dire?".

"Nella vecchia scuola mi prendevano in giro perchè preferivo la musica al calcio".

"Sono degli idioti".

"Hey voi due! Perché non siete in classe?"urla una bidella camminando a passo svelto verso di noi.

"Al mio via corriamo... Via"dice frettolosamente Maegan, la quale mi prende la mano per poi iniziare a correre.

La bidella ci insegue e noi cerchiamo di seminarla. Troviamo un nascondiglio dietro una siepe e ci sediamo sull'erba.
Inizio a respirare affannosamente.

"Se n'è andata?"mi chiede. Io controllo e non ci sono alcune sue tracce, così annuisco.

"Sono carini gli occhiali, anche se saresti meglio senza"confessa prima di levarmi le mie piccole lenti per la vista.

"Ridammeli"la prego e lei nega.

"Sei molto più carino senza"ribatte alzando le mani, per far si che io non riesca a prendere gli occhiali.

La mia vista è sfocata.

Lei mi ridà gli occhiali e io me li sistemo.

"Sei un ragazzo timido a quanto pare".

Annuisco abbassando lo sguardo. Odio la mia impacciataggine, la mia timidezza, il mio essere debole e non saper reagire quando qualcuno mi offende.

"Oggi pomeriggio, a casa mia. Via Paris 168"mi dice come se me lo avesse ordinato.

Annuisco poco convinto e rientriamo in classe.

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