Alone • Nick Robinson PT. 2

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Sage's POV

Che cosa diavolo è saltato in mente alla prof. Monet?! Io e Nick Robinson a fare un progetto?!
Di sicuro lui lascerà fare a me tutto il lavoro e poi si prenderà i meriti.

Finisce l'ora di psicologia e tutti noi usciamo dalla classe.

"Nick"lo chiamo timidamente.

"Dimmi".

"Noi... cioè, dovremmo fare il lavoro insieme e..."spiego balbettando.

Mi vede abbastanza in difficoltà così dice: "per me va bene anche oggi, cioè dopo".

"Perfetto"abbozzo un sorriso. Wow! Ho appena sorriso!

"Allora a dopo"mi sorride anche lui, e che bel sorriso!

"A dopo"lo saluto timidamente.

Faccio per andarmene ma poi mi ricordo che non gli ho chiesto dove e quando faremo il lavoro.

"Nick... Un ultima domanda: dove faremo il progetto?"gli chiedo.

"Uhm... Va bene alle tre a casa mia?"mi domanda.

"Certo"rispondo sorridendo.

"Ah, aspetta che ti do il mio numero"mi dice.

Estraggo dalla tasca dei Jeans il mio telefono e lo accendo.
Lui mi detta il suo numero di telefono e poi mi saluta.
Esco finalmente da scuola e mi incammino verso casa.
Arrivata lì, mangio velocemente e poi mi preparo per andare a casa di Nick.
Quando sono pronta accendo il cellulare e vado su WhatsApp. Controllo di aver salvato il numero di Nick e quando ne sono sicura gli mando un messaggio chiedendo lui dove si trova casa sua.
Apro l'immagine di profilo e mi ritrovo davanti questa foto:

Apro l'immagine di profilo e mi ritrovo davanti questa foto:

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What? Questo pure il modello fa?!

Però non è male infondo... Ok, Sage. Calma gli ormoni!

Mi riprendo ed esco di casa, camminando verso l'abitazione del ragazzo. Sono parecchio nervosa.
Arrivo davanti a casa sua e suono il campanello.
Una ragazza mora e abbastanza alta viene ad aprirmi.
Chissà chi potrà essere! La fidanzata? La sorella?

"Ciao, sono Hannah, tu sei Sage giusto?"mi domanda sorridendo. Mi spiegate perché in questa famiglia sono tutti degli strafighi?

"Sì"ammetto. Mi sento terribilmente a disagio.

"Vieni, entra. Sono la sorella maggiore di Nick"spiega.

Ah ecco perché mi sembrava troppo grande per essere la sua fidanzata!

Mi addentro all'interno della casa e intanto che aspetto Nick faccio conoscenza con Hannah.

"Tu hai fratelli o sorelle?"mi domanda.

"No, sono figlia unica".

"Ah. Pensa che noi siamo sette. Io sono la seconda per età maggiore".

"Eccomi"sento dire da Nick che scende le scale.

"Finalmente! Non si fa mai aspettare una ragazza!"esclama Hannah al fratello.

"Se sei stressante Hannah".

"Senti Nicholas, non rompere i coglioni, capito?".

"Capito. Però stai calma".

La ragazza sbuffa e se ne va.

"Scusala. È stressante, qualche volta. Anzi, è sempre stressante. È peggio di mia madre".

"Fa niente. A me sembra simpatica"dico io.

"È simpatica con chi vuole lei"ribatte Nick.

"Allora, iniziamo?"chiedo ricordandomi del lavoro che dobbiamo svolgere.

"Sì. Vieni"dice conducendomi in camera sua.

Mi siedo su una sedia accanto alla sua scrivania ed estraggo il mio portatile e il libro di Psicologia dal mio zaino.
Accendo il computer e apro Google.
Iniziamo a lavorare con serietà, fino a quando Nick non dice una battuta squallida.

"Sai qual è il colmo dei colmi? Un muto che dice ad un sordo che un ceco lo stava spiando"inizia a ridere come un matto e io lo guardo stranita.

"Questa non fa ridere. E tu sai qual è il colmo per un poliziotto al computer? Non riuscire ad arrestare il sistema"e questa volta rido io.

"Sage, una domanda... Da quando è che non sei così spensierata come adesso?".

"Da un bel po' "ammetto abbassando lo sguardo.

"Preferisco vederti così che come sei sempre"dice alzando il mio volto con la sua mano destra.

Si avvicina a me ma prima che possa fare quello che sta cercando di fare, mi allontano imbarazzata.

"Scusa. Non so che mi è preso"spiega.

"Vabbè... Continuiamo così finiamo subito"dico per cambiare argomento.

Lui annuisce e ricominciamo a lavorare.
Nessuno dei due parla più di cose che non c'entrino con il progetto.

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