Mario
Caro Claudio...
che cosa stupida cominciare così! Questa non è una lettera. Questo è uno stupido SMS che probabilmente non riuscirò mai a inviare...Perché tanto che senso ha? Cosa potrebbe mai cambiare?
Oggi sono tre anni. Ti ricordi? Tre anni da quando è successo tutto. Sofia ha ormai due anni e cinque mesi...è bellissima Claudio. Da me ha preso gli occhi. Da Alice tutto il resto. Ma gli occhi...quelli sono i miei. E forse un po' anche la bocca. In realtà non lo so. Alice dice che somiglia solo a lei. Sai come è fatta. Ma a me non importa. Ciò che voglio è solo renderla fiera di me. Voglio essere il suo eroe. Perché so cosa si prova a crescere senza averne uno. Sa dire papà. E dovresti vederla quando lo dice. Fa una smorfia adorabile, strizza le labbra e poi lo dice. Così, con orgoglio. Come se fosse la cosa più facile e difficile al mondo. E ogni volta il mio cuore perde un battito. Dopotutto è ciò che volevo no? Avere una famiglia. E lei...lei è la mia famiglia Clà. È tutto ciò che ho. Tutto ciò che mi è rimasto. La guardo e mi sento bene, felice, appagato. Ma alla fine sono sempre qui. A scriverti messaggi che so che non invierò mai. A raccontarti. E inevitabilmente penso a noi, a quei pochi giorni passati insieme, veramente solo io e te. Noi e nessun altro. Noi che ci odiavamo ma non potevamo smettere di amarci. Come siamo arrivati a questo Clà? A lasciarci così? Mi chiedo sempre cosa sarebbe successo se non mi fossi arreso. Se avessi lottato. Per te...per noi. Mi manchi Clà. Più di tutto, più dell'ossigeno. Mi manchi. Ho trent'anni. Oggi è il mio trentesimo compleanno. E ho una famiglia. Ho tutto. Ma allora perché mi sveglio in piena notte e annaspo alla ricerca del tuo profumo? Perché la tua assenza fa così male? Perché la tua assenza rende la mia vita così incompleta?
Non ho lottato e ho perso, Claudio. Non riuscirò mai a perdonarmi per questo.Il telefono scotta stretto con forza tra le sue mani sudate e tremanti. Dieci minuti. Il tempo passato da Mario a leggere e rileggere quel messaggio. Poi il pianto di Sofia. Cancella tutto. Cancella quelle parole. E anche un po' di sé.
"Arrivo amore!" Dice con dolcezza a voce abbastanza alta, così da farsi sentire dalla piccola. Asciuga una lacrima solitaria prima di stamparsi un sorriso in volto. Corre da lei.Sei anni prima...
"Mario, dai su! Siediti composto e smettila di fumare tutte queste sigarette! Vuoi presentarti in queste condizioni ad Alice?"
Valentina è scocciata. Mario lo vede. Ha l'espressione di una che non ce la fa proprio più. Le rivolge un sorriso carico di affetto. Ama Valentina. È la sua migliore amica, è la sua persona. Ma odia questa sua continua voglia di trovargli per forza una fidanzata.
"Vale, che palle! Io neanche ci volevo venire a questo stupido appuntamento! Lo sai che odio questi incontri combinati! E lo sai cosa succede sempre dopo, no?"
Valentina alza gli occhi al cielo, prima di rivolgersi all'amico in modo scocciato.
"Lo so, amore, lo so! Ci vai a letto e il giorno dopo sconosciuti come prima!"
Mario non può fare a meno di sorridere soddisfatto.
"Appunto, amò! Sono uno spirito libero, io!"
Valentina gli sorride divertita, prima di prendergli la mano con dolcezza.
"Amò senti, Alice è diversa! Secondo me stasera incontrerai la persona che cambierà per sempre la tua vita!"
Mario sbuffa sonoramente, prima di abbandonarsi a una risata, appoggiandosi scompostamente al tavolo al quale lui e Valentina sono seduti.
"Ma dai, amò, ma che davero? Ma da quanto la conosci questa qua? Due giorni?" Esclama poi divertito, guadagnandosi un'occhiataccia dell'amica.
"No Mario, io e Alice balliamo nella stessa compagnia da tempo ormai! Prima era fidanzata, ma da qualche mese è single. È quella giusta amò, fidati!" Esclama Valentina contenta, prima di rivolgergli un occhiolino. Mario scuote la testa sconsolato, prima di accendere l'ennesima sigaretta.Chissà...magari ha ragione Vale. Magari stasera incontrerò la persona che cambierà la mia vita.
"Eccola, è lei!" Esclama Valentina felice, salutando qualcuno in fondo al locale. Tre persone si avvicinano.
"Ciao ragazzi!" Esclama una ragazza visibilmente in imbarazzo.
"Io sono Alice." Continua poi. Mario si trova a pensare che sia carina. Non di una bellezza appariscente, ma carina sì, senza dubbio. Alice indica la coppia al suo fianco.
"Loro sono Claudio e Giulia, due miei amici." Continua poi, presentando i due ragazzi al suo fianco.
Due occhi. Verdi. Di quelli belli, ma belli sul serio. Due occhi di quelli che ti catturano e non ti lasciano andare più. Gli occhi di Claudio. Mario non riesce più ad abbassare lo sguardo. Sente quel brivido, quello di quando vorresti smettere di fare qualcosa che ti mette a disagio ma allo stesso tempo non riesci a smettere di farla. Mario non riesce ad abbandonarli quegli occhi, non riesce a distogliere lo sguardo. E Claudio? Claudio ricambia tutto di quello sguardo, come se fosse linfa vitale. Come se fosse un momento magico, solo loro, che interromperlo sarebbe smettere di vivere. Sarebbe come smettere di respirare, come morire. Sono solo pochi secondi, ma sembrano una vita intera. Sono solo loro. Non c'è nessun altro. E mentre Valentina cerca di fargli conoscere Alice e di catturare la sua attenzione come può, Mario è confuso. Perché si chiede come sia possibile che questa sera un paio d'occhi lo abbiano catturato. E come sia possibile che non siano quelli di Alice ad averlo fatto.
"Secondo me stasera incontrerai la persona che cambierà la tua vita." Le parole di Valentina rimbombano nella testa di Mario di continuo, gli occupano la mente, lasciandogli poca capacità di ragionare in modo lucido.Sì, Valentina aveva ragione. Perché quella sera Mario incontrò Claudio.
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Quello Che Rimane
FanfictionMario e Claudio si incontrano per caso ad una cena. Una cena che dovrebbe portare Mario a conoscere la donna della sua vita. Ma il destino cambia tutto. Il destino li porta ad odiarsi. Il destino li porta a legarsi irrimediabilmente. E come fai a ro...