"Lui tornerà ad essere un estraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola, vi sarete confidati i segreti più nascosti e avrete abbattuto il muro di qualunque pudore. Sarete due estranei anche se conoscete il ritmo del vostro sonno, i vostri odori, le vostre abitudini. Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro e le cui vite non si incroceranno mai più se non per caso."
("Oceano mare", Alessandro Baricco)Claudio
Era facile prima di incontrarlo. Essere libero, passare da un letto all'altro con la stessa facilità con cui si respira. Essere felice così, senza regole. Era facile. Non avere un profumo preferito, perché tanto il suo ancora non lo aveva mai sentito, non aveva mai riempito le sue narici dandogli la voglia di sentire quello, solo quello, per tutta la vita. Era facile prima di incontrare Mario. Pensare di bastarsi. Credere di essere indistruttibile, di ghiaccio. Ma la verità è che Claudio non era mai stato di ghiaccio. Claudio non aveva semplicemente ancora incontrato qualcuno per cui ne valesse la pena. Di essere diverso. Di lasciare tutto e tutti e stare soli per giorni in una casa al mare lontana dal mondo. E spegnere la sveglia e buttar via tutti gli orologi per non vederlo passare il tempo. Che se non lo vedi passare non sprechi neppure un secondo e vivi tutto, non la guardi una lancetta perdendo secondi preziosi a farlo. Perché quel tempo lo usi per non perdere chi ami.
Era facile, vero Mario? Era facile quando eravamo solo io e te. Il problema erano gli altri. Il problema era che nella nostra storia in fondo non siamo mai stati solo io e te. E questo ci ha distrutti.
"Clà, hey. Ti prego, possiamo parlare?"
Mario lo ha rincorso fuori. Ha il respiro affannato, è pallido. Claudio spera di trasmettergli odio con il suo sguardo. Ma è certo che l'odio è l'ultimo sentimento che traspare. Cerca di andare via. Di scappare di nuovo. Ma Mario lo afferra con forza per un polso. Mario che è sempre stato più forte di lui, contro ogni logica. Mario così esile ma così forte.
Allora Claudio parla. La situazione lo costringe a farlo.
"Lasciami Mario!" È un'imposizione la sua. Dura, di quelle che non ammettono repliche. Ma Mario non lo ascolta. Come sempre.
"No."
Claudio allora gli dice l'unica cosa che sa che al momento potrebbe convincerlo a lasciarlo andar via.
"Ho un fidanzato."
Mario abbassa gli occhi, velati da un velo di tristezza.Che ti aspettavi? Che ti avrei aspettato per sempre? Che sarei morto nel ricordo di un qualcosa che non siamo mai stati?
"Lo so. Me lo ha detto Vale."
"E allora lasciami. Lui mi aspetta dentro." Claudio caccia indietro le lacrime. Non gli darà anche la soddisfazione di vederlo piangere.
Ma Mario non lo lascia. Gli afferra anche l'altro polso. Ora è di fronte a lui, vicino. Il suo fiato si scontra prepotente con la bocca di Claudio. Il suo profumo gli annebbia la vista.Quanto mi sei mancato.
"Io ti amo Claudio. Sono tornato per te." Lo sussurra appena. Come fosse un segreto. Così che solo lui possa sentirlo. Ma Claudio si lascia andare a una risata delusa. Ride e basta.
"Come sta Alice, Mario? L'hai lasciata?"
L'altro abbassa la testa. Non risponde. A Claudio basta questo.
"Sai che c'è? Credevo che il fatto che io non avessi risposto al messaggio fosse già una risposta, ma dimenticavo che tu non capisci mai un cazzo."
Ora Mario piange.Tu hai fatto soffrire me. Perché dovrei essere comprensivo ora nei tuoi confronti Mario Serpa? Tu non hai idea del male che mi hai fatto.
"Clà..." si sente chiamare tra i singhiozzi.
"Io non posso lasciarla. Lo sai." Claudio riesce finalmente a liberarsi dalla sua presa. Gli alza il viso, ponendogli delicatamente l'indice sotto il mento. Perché per quanto possa imporsi di essere duro verso di lui, Claudio non ce la fa. L'amore ti rende fragile.
"Sai Mario, tu eri la persona più forte che avessi mai conosciuto. Il Mario che conoscevo non avrebbe mai detto di non poter fare qualcosa. Il Mario che conoscevo se la sarebbe guadagnata con le unghia la sua felicità. Ma tu non sei lui. Sei un estraneo."
Poi lo lascia così, con una piccola carezza sulla barba morbida. Perché non ce la fa a non sfiorarlo dopo tutto quel tempo. Si allontana."Lui tornerà ad essere un estraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola..."
"Io resto a Verona stanotte." Gli sente dire, con la voce ancora rotta dal pianto. E Claudio sa cosa vuol dire. Sa che quella è una tacita richiesta.
"Io ho un fidanzato, Mario." Gli risponde semplicemente. Poi va via, lo lascia solo.Sei anni prima...
Claudio non riesce a fare a meno di pensare alla conversazione avuta qualche giorno prima con lui. Al modo in cui l'ha trattato. Alla sua poca empatia. È la prima volta nella vita che si sente pentito di qualcosa che ha fatto e a cui vorrebbe porre rimedio. Ma non sa come fare. Lui non ha mai chiesto scusa. Non ha mai fatto un passo indietro, non si è mai esposto tanto. Ma forse c'è una prima volta anche per questo no? Per imparare a riconoscere i propri sbagli e mettersi in gioco. Afferra il cellulare. Vorrebbe chiamarlo ma gli manca il coraggio. Così digita un messaggio, poche lettere.
"Hey PR, come stai? Volevo solo dirti che mi dispiace per come mi sono comportato l'altro giorno. Non avrei dovuto essere così brusco."
Attende una risposta per due ore. E si odia. E odia Mario Serpa. Perché non gli era mai successo di aspettare con tanta ansia un messaggio. E perché è sempre stato lui quello che non risponde. Quello che ti lascia in bilico. Quello che fa soffrire. Alla fine la risposta arriva. E Claudio ha paura di aprirlo quel messaggio. Finché non trova il coraggio. Legge.
"Scuse accettate."Tutto qui? Cavolo, ti ho appena chiesto scusa!
Ne invia un altro. E si odia ancora di più per questo.
"Se vuoi l'offerta di lavoro è ancora valida..."
La risposta questa volta non tarda ad arrivare.
"Ok, ci sentiamo telefonicamente in questi giorni..."Telefonicamente?
"Non potresti passare da qui? Di persona sarebbe più comodo organizzarsi. Giuro che non mordo!"
"Non so se sia una buona idea."
Claudio sospira nervoso.
"Dai PR! Hai paura di me? Giuro che non ci proverò più."
Invia con dita incerte. Non sa se manterrà davvero la promessa. Ma al momento poco importa. Perché tutto ciò che vuole è rivedere quegli occhi.
"Ok, passo dall'Urban domani alle 10."
E Claudio non ce la fa a trattenere un sorriso.
"A domani PR...""Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro..."
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Quello Che Rimane
FanfictionMario e Claudio si incontrano per caso ad una cena. Una cena che dovrebbe portare Mario a conoscere la donna della sua vita. Ma il destino cambia tutto. Il destino li porta ad odiarsi. Il destino li porta a legarsi irrimediabilmente. E come fai a ro...