Questo è il penultimo capitolo. Ormai la storia è quasi al termine e già sto male al pensiero. Ma è giusto che anche questi Claudio e Mario abbiano il loro finale. In questo capitolo finalmente forse non odierete Mario. 😂 Credo che la sua crescita sia giunta al termine. Buona lettura e grazie per essere rimasti fino alla fine.
***
"Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire, ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Ce la farò, vero?"("Oceano mare", Alessandro Baricco.)
Mario
Tre anni prima...
Mario osserva l'Urban, immobile sulla strada. Si trova a pensare che se qualcuno lo vedesse adesso probabilmente lo prenderebbe per un pazzo. È di ghiaccio. E Mario non è mai stato il ghiaccio. Lui è il fuoco, lui è il nero. Ma non questa volta. Questa volta non riesce a fare un passo avanti. Non riesce a fare un passo indietro. Non riesce a vivere. Si sente attraversato. Dalla vita, dall'amore, dal dolore. Il vuoto nel petto. Non riesce neppure a sentire i battiti del proprio cuore. Di solito quando ha Claudio vicino, quando sta per vederlo, quando è a pochi passi da lui, dal suo profumo, il cuore impazzisce, gli scoppia in petto. Questa volta no, anche quello è fermo, congelato. Come tutto il resto.
Pensa ad Alice. Pensa a ciò che è accaduto esattamente una settimana fa. Oggi finalmente Alice potrà uscire dall'ospedale. E domani...domani Mario andrà via per sempre dalla sua città, dalla sua casa. Da Claudio. Gli occhi bruciano ma non permetterà alle lacrime di prendere il sopravvento. Respira rumorosamente, incamerando quanta più aria possibile, prima di andare da Claudio. Prima di vederlo per l'ultima volta.
E Claudio è lì, dietro quel bancone. Bello come sempre. Suo come sempre. Quando alza gli occhi e si ritrova Mario di fronte non riesce a trattenere un sorriso spontaneo. Non si vedono da una settimana, da quella notte. Quindi sarà felice di rivederlo, magari starà pensando che Mario è lì per lui. Per cominciare a vivere sul serio.Non ho altra scelta, amore. Non posso lasciarla. Non posso lasciarle. Chissà se riuscirai mai a perdonarmi per ciò che sto per fare.
Claudio spegne il suo sorriso quando si accorge dell'espressione triste di Mario. Dei suoi occhi spenti. Ora un velo di paura rende opachi quei due fari verdi. Non dice nulla, si limita a dirigersi verso il suo ufficio. Mario lo segue e Claudio lo sa. Lui lo seguirebbe sempre. È Mario ad entrare per ultimo in quella piccola stanza e a richiudersi la porta alle spalle. Si guarda intorno, cercando la forza per cominciare a parlare. Poi i suoi occhi si fermano sul piccolo divano a destra. Accenna con la testa in quella direzione, mentre un sorriso triste si fa spazio sul suo volto.
"Lì abbiamo fatto l'amore per la prima volta." Dice, portando poi di nuovo gli occhi su Claudio. L'altro scuote la testa, sedendosi su quello stesso divano.
"Hai scelto lei." E non lo sta chiedendo. Perché Claudio ha capito. Lui conosce Mario meglio di chiunque altro, Mario questo lo sa.
"Clà..."
"Mario, stai per metterti a raccontarmi altre cazzate? Perché sono stanco di tutto questo." Lo interrompe Claudio. E si, sembra davvero sfinito, le occhiaie e il volto segnato dalla tristezza. Mario gli si siede accanto, afferrandogli una mano e stringendola con forza tra le sue.
"Alice oggi uscirà dall'ospedale. La caduta è stata brutta, hai visto anche tu che aveva perso i sensi, no?" Gli ricorda e un brivido gli attraversa la schiena al pensiero di Alice inerme sull'asfalto, pallida e priva di sensi. Claudio annuisce, ritraendo la mano e ponendo distanza tra il suo corpo e quello di Mario, che sospira afflitto.
"Quello che non sai è che in ospedale...mi hanno...mi hanno detto che Alice è incinta. E lei ha...ha rischiato di perdere il bambino." Mormora Mario, con il respiro spezzato. Claudio sgrana gli occhi incredulo.
"Che cosa?" Chiede, con tono alto e sorpreso.
"Sì, io...io non ne sapevo nulla Clà. Alice non me lo aveva detto. Credo che lo abbia fatto perché sospettava che avessi una relazione con un'altra persona e..." Ora Mario non riesce più a trattenere le lacrime, mentre continua a fatica, con il viso di Claudio distrutto dal dolore di fronte a sé.
"Clà...stava per perderlo. A causa mia, capisci? Non me lo sarei mai perdonato. Se fosse successo, io..."
"Quindi hai deciso di restare con lei." Lo interrompe Claudio. La voce bassa e inespressiva.
"Ora la gravidanza è finalmente fuori pericolo. Ho detto ad Alice che ho sbagliato e che resterò con lei. Ma lei...non vuole restare qui. Non ce la fa. Andremo a vivere a Roma. Sarà meglio per tutti, anche per te. Non ha senso continuare a stare vicini e non poter stare insieme."
Ora Claudio si alza in piedi. È furioso, le mani a torturarsi il bordo della maglietta.
"Che cazzo stai dicendo Mario? A Roma? Come...come puoi lasciarmi così?" Ora anche lui si lascia sfuggire qualche lacrima. Mario prova ad avvicinarsi, a prendersi un po' di quella sofferenza, ma Claudio glielo impedisce, allontanandosi ancora da lui.
"Clà, non posso abbandonare la mia famiglia!" Esclama, cercando di giustificarsi.
"Ma puoi abbandonare me!" Grida l'altro. Gli si avvicina all'improvviso, come se si fosse reso conto che forse solo con la sua vicinanza potrebbe convincere Mario. Lo stringe forte a sé, fino a fargli quasi mancare il fiato.
"Ti prego Mario, non andare. Resta. Troveremo una soluzione. Io ti amo." Gli sussurra all'orecchio, facendolo piangere ancora più forte. È Mario a incastrare gli occhi ai suoi. Il verde e il nero di nuovo. Per l'ultima volta. Gli prende il viso tra le mani, asciugandogli le lacrime con i pollici tremanti. Poi preme forte le labbra su quelle di Claudio. Ancora per l'ultima volta. Ed è come se fosse la prima. Come se fossero in quella strada stretta a scambiarsi un primo bacio spaventato e bellissimo. Le lacrime ora però fanno la differenza. Le lacrime ora rendono tutto più doloroso e intenso. Cerca l'accesso a quella bocca calda con la lingua. Si lascia andare per l'ultima volta tra le labbra di Claudio. Consapevole che quell'ultimo bacio sarà quello che gli resterà nelle notti insonni e nei giorni bui. Quelle lacrime, quelle labbra, il sorriso, gli occhi di Claudio. Imprime ogni sensazione nel cuore. È ciò che gli resterà quando domani comincerà una nuova vita. Senza di lui.
"Perdonami amore." Gli sussurra. Crede di sentire il cuore di Claudio fermarsi per un istante contro il suo.
Scappa via. Fugge. Da Claudio, dall'amore, dalla vita, dalla felicità. Perché è giusto. Perché ora ha una famiglia a cui pensare. Si guarda intorno per l'ultima volta tra le strade della sua città. Che domani non sarà più sua. Come Claudio, come la sua vita.Mario ricontrolla per l'ennesima volta il borsone. Crede di aver preso tutto l'indispensabile. Si siede sul divano, lasciando una carezza a Sofia, che è intenta a giocare per terra. La piccola gli rivolge uno dei suoi sorrisi che scaldano il cuore e all'improvviso Mario riesce a rilassarsi almeno un po'. Ripensa inevitabilmente a quell'addio a Claudio a Verona. Quando credeva che tutto sarebbe finito per sempre. Tutto meno che l'amore per Claudio. Quello non potrebbe mai finire. Ripensa a tutto quel dolore, alla vita che gli è passata accanto senza attraversarlo in quei tre anni senza Claudio. Pensa a ciò che finalmente ora avrà il coraggio di fare e un sorriso gli compare spontaneo in volto.
"Sarai fiera di me, amore." Mormora con il viso tra i capelli morbidi e profumati di Sofia. Perché ora lo sa. Che tutti hanno diritto ad essere ciò che sono. E alla felicità. E sa che qualsiasi cosa accada Sofia lo amerà esattamente quanto la ama lui.
Il suono della porta che si apre lo scuote dai suoi pensieri. Alice è di fronte a lui, con un sorriso in volto.
"Ali, dove sei stata?" Le chiede dubbioso. Perché è da due giorni che Alice manca da casa. Quando si sono sentiti al telefono non gli ha voluto dire dove fosse. Lei gli sorride, prima di posare lo sguardo sorpreso sul borsone. Lo indica.
"E quello?" Gli chiede in un sussurro.
Mario prende fiato e coraggio, prima di parlare. Ma Alice ha già capito. E sorride. E sembra felice. E Mario si scopre ad amarla un po' di più. Di quell'amore che è riconoscenza, gratitudine. Di quell'amore che si prova per chi ti ha donato cose belle.
"Vado da Claudio, Ali." Le dice semplicemente, alzando le spalle. Lei gli si butta tra le braccia stringendolo forte. Mario le accarezza la schiena sorpreso, prima di ricambiare la stretta.
"Allora, mi dici dove sei stata?" Le chiede poi curioso, guardandola negli occhi. Alice scuote la testa decisa.
"Non è importante. Adesso non lo è più." Afferma. E Mario non insiste. Perché forse un po' ha già capito. Perché forse tra tutte le cose belle che Alice gli ha donato quella che ha fatto in questi due giorni è la più bella. Dopo Sofia. Le pone un leggero bacio sulla guancia, poi stringe a sé Sofia.
"Torno presto, amore." Le sussurra, schioccandole tanti piccoli baci in volto. La piccola ride felice.
"Magari verremo noi a Verona." Gli dice Alice, facendolo aprire ad un sorriso radioso.
"Grazie Ali." Le risponde semplicemente, prima di prendere il borsone in spalla.Grazie per aver capito, grazie per avermi perdonato, grazie per avermi amato.
Esce da quella casa, lasciandoci dentro un pezzo della sua famiglia, conscio che non passeranno molti giorni distanti. E un po' più sollevato a quel pensiero. E mentre cammina con il sorriso sulle labbra tra le strade affollate di Roma, riesce solo a pensare all'altro pezzo della sua famiglia. Quello che non abbandonerà più. Sta tornando a Verona. A casa. Da Claudio.
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Quello Che Rimane
FanfictionMario e Claudio si incontrano per caso ad una cena. Una cena che dovrebbe portare Mario a conoscere la donna della sua vita. Ma il destino cambia tutto. Il destino li porta ad odiarsi. Il destino li porta a legarsi irrimediabilmente. E come fai a ro...