"Ti ricorderò in ogni gesto più imperfetto,
ogni sogno perso e ritrovato in un cassetto,
in quelle giornate che passavano in un' ora...
E la tenerezza, i tuoi capelli e le lenzuola.
No, non piangere, che non sopporto le tue lacrime.
Non ci riuscirò mai.
Perché se sei felice
ogni sorriso è oro."Claudio
Claudio resta lì fermo per una, forse due ore. Non lo sa neppure lui. Ha perso la cognizione del tempo. Sente i rintocchi delle lancette dell'orologio. All'inizio ci aveva provato a tenere il conto. Uno, due, tre, quattro rintocchi. Poi si è arreso. È crollato in uno stato di apatia, con il braccio intorpidito dal peso di Sofia. Alla fine le sue gambe si decidono a muoversi. Appena riesce a mettersi in piedi le sente formicolare, la testa gira forte ed è costretto ad aggrapparsi al divano per non crollare. Claudio sa cosa deve fare, sa cosa deve dirgli. Il problema è che non vuole. Il problema è che ha paura che Mario vada via, questa volta per sempre. Poggia delicatamente Sofia sul divano, la copre e mette due sedie davanti ad esso per evitare che la piccola faccia movimenti bruschi nel sonno e cada. Si avvia a passi lenti verso di lui. E ogni passo pesa tanto, troppo. Apre la porta lentamente e si ritrova Mario steso, rannicchiato con le ginocchia al petto, coperto fino al collo, gli occhi rossi e gonfi di pianto e il respiro pesante. Non dice nulla, si limita ad avvicinarsi, a togliersi la maglietta e a distendersi dietro l'altro, il viso affondato sul suo collo e le braccia a stringerlo. È un abbraccio diverso da tutti quelli che si sono scambiati fino ad ora, un abbraccio che sa di protezione, di amore, di sofferenza, di mi dispiace, di sono qui per te, di vorrei averlo capito prima, di non te l'ho detto prima perché non volevo mi guardassi come se fossi rotto. Sa di ritrovarsi per perdersi. Sa di addio.
"Sofia?" La voce di Mario è piccola, sembra quasi un bambino.
"Dorme, sta tranquillo." Claudio gli posa un bacio sul collo, prima di cercare di afferrare tutto il fiato che riesce. Si riempie i polmoni, fino a sentirli quasi scoppiare. Ha la sciocca speranza che in questo modo riuscirà anche ad afferrare il coraggio. Perché adesso gliene servirà tanto, forse troppo.
"Avrei dovuto capire che c'era qualcosa che ti impediva di stare con me. Qualcosa che non fosse Alice o Sofia." Ora Mario si volta. Il verde nel nero ancora, sempre. Come la prima volta. Si uniscono come se fosse l'ultima volta, con la stessa intensità. Il verde e il nero.
"Clà..." Claudio gli posa con dolcezza le dita sulle labbra, accarezzandole dolcemente prima di proseguire.
"Avrei dovuto capire...ma non l'ho fatto. E ti ho odiato Mario. Ce l'avevo così tanto con te...credevo non fossi coraggioso, non avessi le palle. Ora so che sei la persona più coraggiosa del mondo."
"No, non lo sono..."
"Sì lo sei. Perché ci vuole coraggio ad affrontare quello che hai affrontato tu e a non crollare. Ma ora anche io sarò coraggioso. Perché farò l'unica cosa che credevo non avrei mai fatto in vita mia. Ti lascio libero di andare."
Mario spalanca gli occhi e scuote la testa con vigore.
"Clà che cazzo stai..."
"Ti lascio libero di andare se vuoi, Mario. Non voglio più tenerti legato a me. Non voglio più farti stare male. Voglio che tu abbia il tempo da passare con tua figlia, il tempo per capire. Io tanto resto qui. Non vado da nessuna parte. Ma voglio che torni quando riuscirai a capire che io e te non siamo un errore, che io e te non siamo sbagliati. Che non è stato il nostro amore a provocare sofferenza. Perché l'amore l'unica cosa che porta è solo altro amore. Voglio che torni quando capirai che è me che vuoi. Perché io voglio aiutarti a superare tutto questo, Mario. Ma non posso farlo se tu non vuoi essere aiutato. Questa è la cosa più difficile che abbia mai fatto. Ma ora so che devo farla. Devo farla se non voglio continuare a vivere un amore nascosto per il resto della nostra vita. Devo farlo per me e per te." Smette di parlare, prendendo tutta l'aria che non ha preso prima. Ha fatto quel discorso senza respirare, quasi con la paura che se si fosse fermato non avrebbe più avuto il coraggio di proseguire. Ora guarda Mario, vede tutte quelle lacrime che gli scendono calde sul viso. Le bacia ad una ad una, cercando di prendersi un po' del suo dolore.
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Quello Che Rimane
FanfictionMario e Claudio si incontrano per caso ad una cena. Una cena che dovrebbe portare Mario a conoscere la donna della sua vita. Ma il destino cambia tutto. Il destino li porta ad odiarsi. Il destino li porta a legarsi irrimediabilmente. E come fai a ro...