Capitolo 8 - Casa Watson

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«Il pazzo, l'amante e il poeta non sono composti che di fantasia.Recitava Shakespeare in una sua grande opera e secondo me è vero,dico pensando a Narnia o a Hogwarts, certo sono romanzi ma è per farvi capire il concetto sicuramente nessuno di voi o pochissimi leggono poesie oggi giorno. Comunque dicevo non sono posti che incontri quando ti sei appena trasferito e vai a fare la spesa e ti perdi sono posti che richiedono una certa fantasia per essere creati.La fantasia secondo me è una qualità che tutti abbiamo, ma alcuni ne hanno di più o riescono a sfruttarla al meglio e così nascono romanzi, poesie, anche quadri e sculture, perché no? Per la prossima volta vi chiedo di scrivere qualcosa usando la fantasia, anche una semplice descrizione di un bosco fatato, una radura incantata. Se volete potete anche scrivere una poesia.... Siccome sento dei lamenti vi chiedo di usare la fantasia per immaginarvi anche una scena del quotidiano, scrivete qualcosa insomma. I miei consigli sono di impegnarvi e usare la fantasia anche per descrivere una famiglia che prende il tè ma cercate di rendere il tutto straordinario non nel senso di perfetto ma magico. Cercate di usare più fantasia possibile.» dice il prof Brown prima del suonare della campanella.

«Allora racconta.» mi incida Gemma nel corridoio mentre andiamo verso l'aula di storia.

«Si è praticamente seduto al tavolo con me e mi ha parlato del colore della mia borsa io lo fissavo stupita con il mio succo in mano e lui in modo snob mi ha detto che guardi bambolina?»dico cercando di imitare la sua voce e facendo gesti snob.

«E tu?» chiede Gemma entusiasta.

«Ho bevuto il succo, finendolo facendo un rumore assurdo e l'ho sbattuto sul tavolo prima di correre fuori, peggio di una bambina e meno male che non ho scordato la borsa... » piagnucolo alla fine.

«Già lo vedo mentre ti porge la borsa colore della passione.» ride Gemma

e io sbuffo.

Litigo con l'armadietto per prendere il libro di matematica, quando con la coda degli occhi vedo delle scarpe nere fermarsi poco lontano da me.

«ehi bambolina, noto che il tuo zaino fiammante è stato rimpiazzato da quello triste e insulso di questa scuola.» dice con tono derisorio Mr Sigaretta.

«Beh...» trovo la forza di parlare e mi giro chiudendo l'armadietto«Tu devi conoscere bene tutto di questa scuola no? Perché non ti hanno preso per far ambientare i nuovi, magari ti danno crediti e questa volta passi.» sputo irritata.

«Oh allora la lingua ce l'hai, mi congratulo e vedo che hai anche preso informazioni.» ride.

«Ma per favore.» dico andandomene ancora più irritata.

Mi irrita tantissimo questa persona mamma mia.

Chissà come mai dice la vocina nella mia testa.

Durante matematica cerco di prestare attenzione e per la prima mezz'ora ci riesco poi traccio linee nette e decise su un foglio fino a imbrattarlo di linee nere confuse e strapparlo.

Apranzo racconto tutto a Gemma mostrandole i miei "appunti" di matematica.

Dopo io vado a fare biologia e lei arte. Ci diamo appuntamento fuori scuola così da prendere la metro insieme visto che Nash ha gli allenamenti di football mi sembra. Oggi siamo da Gemma visto che mia madre ha molto lavoro da fare, anche se stare sola in casa non è un problema per me ma Gemma si è offerta di ricambiare il favore per le tante volte che è stata da me.

La casa di Gemma è una villetta indipendente marrone con il tetto grigio molto carina e grande ma non troppo, c'è un piccolo giardino con qualche albero prima di arrivare al portone.

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