Capitolo 20 - Il ragazzo di mamma

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«Che pensi di fare? » chiede Gemma mentre chiudo l'armadietto.

«Non lo so » dico esasperata « Nè con Allie nè con mia madre...non mi ha mai mentito» aggiungo.

«Secondo me con Allie non c'è molto da fare, fa quello che vuole. È ovvio che ti preoccupi, semplicemente scusati dille che non condividi quello che fa e di stare attenta » dice mentre andiamo verso l'aula di storia.

«Wow, stai diventando veramente saggia » la prendo in giro.

A mensa ho gli occhi puntati all'entrata.

«Ora chi aspetti, Zaccaria o Allie? » mi chiede Gemma.

«Allie, hai ragione, le parlerò. Mentre per mia madre farò finta di niente... terrò semplicemente gli occhi aperti» le spiego.

«Ottimo » parla, mangiando l'insalata.

«Magari voleva passare del tempo con il suo ragazzo, domani me lo presenta» dico io.

«Oh, wow! » esclama.

«Già » dico triste, tra dieci minuti la pausa pranzo finirà e di Allie neanche l'ombra.

Hayden c'è, però manca Zack. Non l'ho visto oggi.

«Dai, tesoro, vedrai che gli passerà » mi rassicura Gemma.

È passato un altro giorno ed Allie mi ha evitata come la peste, prima di uscire con mia madre e il suo ragazzo ho deciso di rifugiarmi in un parco vicino casa, anche se c'è piuttosto freddo.

« Oh,guarda chi si vede » sento una voce alle mie spalle.

Mi giro e davanti a me c'è Zaccaria.

Faccio per ribattere ma mi blocca.

« Se mi chiami Zaccaria vado da tua madre » mi minaccia,puntandomi un dito contro.

« Ma se neanche la conosci » ribatto,voltandogli le spalle.

Si siede sulla panchina accanto a me.

« Penso di averla intravista, mio fratello ha comprato casa di fronte alla tua » mi spiega.

« Saprò a chi rivolgermi se avrò un furto in casa» dico atona.

« Ehi,sono una brava persona, sono il figlio di un grande medico »ribatte.

« Pallone gonfiato »sbuffo.

« Ehi cos'è quest'acidità? Ciclo o non gradisci la mia presenza? » ridacchia.

« Entrambi » dico alzando un sopracciglio.

« Impossibile, siamo amici e gli amici si sopportano » commenta.

Non gli rispondo e rigiro la punta del piede sinistro nella neve.

« Ehi » mi appoggia una mano sulla spalla « è per il tubo? » chiede serio.

« Lo so che ti sembra una stupidaggine » dico io.

« In verità vedo che tifa star male e vorrei capire perché » risponde.

Giro il viso verso di lui e noto che non ha spostato la mano.

« Siamo sempre state io e mia madre contro tutto, è più la mia migliore amica che mia madre e non mi aveva mai mentito. » Dato il freddo, quando finisco di parlare dalla mia bocca fuoriesce una nuvoletta bianca.

« Perché non le chiedi spiegazioni? » chiede poggiando l'altra mano sulla mia gamba.

«Ho paura » sussurro guardandolo.

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