«Dovrei essere brava in queste cose » sbuffo.
«Mi sa di no, se sono qua » ribatte Zack con un sopracciglio alzato.
Mi sta aiutando con matematica: Non ho mai avuto la necessità di farmi aiutare, nemmeno alle elementari. Ora, invece, non riesco proprio a capire come svolgere l'esercizio.
E così mi ritrovo in un bar con Zack e il tavolo pieno di fogli.
«Uffa » dico stizzita incrociando le braccia.
«Su, bimba che ti compro la cioccolata » ride.
«Davvero, Zaccaria? » questa volta alzo io il sopracciglio.
«Ehi ti ho chiamato in quel modo perché ti sei comportata così » risponde.
«Ti ho chiamato Zaccaria perché è così che ti chiami » gli facciola linguaccia.
Si alza ridendo e va verso il bancone.
Oggi è mercoledì, dalla sera alla discoteca sono passati quattro giorni e noi non ne abbiamo parlato, né di quel bacio né degli altri.
A scuola ci salutiamo e ogni tanto scambiamo due parole, come normali amici insomma... credo mi vada bene...
Torna con una tazza piccola e una enorme, mi passa quest'ultima.
«Mi hai comprato davvero la cioccolata? » sorrido.
«Sono di parola, facciamo cinque minuti di pausa, faccio una chiamata e poi riprendiamo » dice alzandosi « veramente » aggiunge poi facendomi ridere.
È un'ora circa che siamo qui e in realtà ci siamo punzecchiati senza fare grandi progressi.
«Iniziamo, così ti dimostro che non ho perso anni di scuola per la mia media sempre eccellente » dice sedendosi.
«Ti devo dare i soldi della cioccolata » ribatto.
« E prima le sigarette, ora la cioccolata, mica sono povero, eh! » esclama lui.
« Ho la macchina, per la milionesima volta » borbotta Zack esasperato.
« Esiste la metro »controbatto.
« Hai paura che ti rapisca o che approfitti di te? Avrei già potuto farlo, guarda »ribatte.
« Ma la fermata della metro è dietro l'angolo » continuo.
Questo dibattito è al quanto comico, ma non mi va di farmi accompagnare da lui, mi sento in imbarazzo e non voglio che mia madre o qualche vicino lo veda per poi riferirlo a quest'ultima.
« La mia macchina è davanti a te » sbuffa « Non l'ho rubata ho le chiavi e ti faccio vedere pure i documenti » aggiunge.
« Perché un Monterey dovrebbe rubare un auto? Dovrebbero rubarla a te » rido
« Appunto » dice alzandogli occhi al cielo « aspetta sai l'esito del mio esame di guida? »dice scioccato.
« È andato tanto male? » tentenno.
« No, diamine, ho presola patente! Al primo colpo » dice aprendomi la portiera
« e va bene, non posso neanche dirti fermati all'angolo sai dove sto » ribatto sedendomi.
«È l'unica casa celeste in mezzo alle case marroni » ride lui sedendosi al posto di guida.
Siamo fermi a un semaforo quando dalla radio parte Hold my Hand deiThe Fray.
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The Rainbow
Novela JuvenilUn' amore fra una ragazza trasferita in città per motivi "ambigui" e un ragazzo cupo, tenebroso e stronzo. Una madre che cresce una figlia da sola. Un'amicizia spontanea, semplice e vera. Keira Rodriguez alla soglia del liceo: capelli lunghi e...