Sono passate due settimane dal trasferimento e da quando ho incontrato Gemma, ormai è metà agosto. Dopo il bicchiere d'acqua si è offerta di aiutarci a sistemare la roba e abbiamo parlato tanto e scherzato.E' molto carina e simpatica certo è molto allegra: forse per questo in passato l'hanno etichettata per strana. A me piace molto la sua pazzia, anche se io sono molto tranquilla, certo sono socievole, ma non mi lego facilmente alla gente, a conoscere qualcuno diciamo intimamente.
Gemma però mi è stata simpatica subito e poi non conosce nessuno neanchelei o comunque poche persone.
Continuo a massaggiarmi il cuoio capelluto e a rilassarmi, sono sotto la doccia bollente, si anche se c'è molto caldo fuori io non rinuncio all'acqua calda sul mio corpo.
Prendo l'accappatoio di spugna lilla e lo indosso alzando il cappuccio e inizio a frizionarmi i capelli.
Sento la suoneria del mio telefono che mi avvisa di un messaggio.
Vado a vedere ed è una nota vocale di Gemma apro il messaggio e vado verso il cassetto della biancheria intima
Ma possibile mai che nei film e nei libri i vicini sono degli stra fighi e io ho una famiglia con una madre isterica e due cariatidi in decomposizione, comunque sto venendo da te occhi belli. Bacini.
Rido e decido di non rispondere tanto l'ultimo accesso risale a 15 minuti fa sarà qui a minuti.
Indosso l'intimo emetto una fascia sul reggiseno cosi che non si veda dalla canottasmanicata rossa e dei pantaloncini a vita alta di pizzo neri.
«Tesoro sto andando a fare la spesa ti serve qualcosa?» mi chiede mia madre.
«No grazie, sta venendo Gemma.» la informo mentre mi asciugo i capelli.
«Perfetto, mi piace quella ragazza anzi chiedi se vuole rimanere a cena, prendo la pizza, delle schifezze e ci guardiamo The Vampire Diaries o se preferisce Pretty Little Liars.».
«Chiedo e ti chiamo.» le rispondo mentre lotto con la spazzola.
«A dopo amore.» dice lei baciandomi una guancia.
Dieci minuti dopo sento suonare alla porta
«Ciao scusami per il ritardo avevo voglia di caramelle.» Gemma sventola davanti a me un pacco di carta bianco.
«Tranquilla entra.» la faccio accomodare.
«Quindi saremo compagne di scuola, che corsi vuoi fare?» mi chiede lei.
«Mi piacerebbe psicologia, ma anche materie più scientifiche come scienze biologia. Non so ancora cosa voglio fare da grande mi piacerebbe il medico però...» rispondo accomodandomi accanto a lei sul divano del salotto.
«Oh io sono più per le materie letterarie, mia madre insegna alla Acton inglese. Tranquilla non c'è l'avremo intorno insegna ai ragazzi più grandi dai sedici anni ai diciotto comunque mi piacerebbe fare la giornalista.»
«Affascinante ah senti una cosa, mia madre mi ha chiesto se vuoi mangiare qui: prende le pizze e guardiamo qualche serie tv.».
«Voglio tua madre.» risponde allargando gli occhi con voce da robot.
Rido.
«Cos'è tua madre a un lanciafiamme nascosto?» chiedo ridendo.«Nah non è male, è molto più grande di tua madre mi ha avuto a trentanni, tipo l'età di tua madre adesso però non è male, mio padre è un po' rigido ma è apparenza. Comunque vado ad avvisare.» dice alzandosi e posando il cuscino che aveva sulle ginocchia.
«D'accordo come la vuoi la pizza? Così io chiamo la mia.» le chiedo imitandola.
«Quattro formaggi.».
STAI LEGGENDO
The Rainbow
Ficțiune adolescențiUn' amore fra una ragazza trasferita in città per motivi "ambigui" e un ragazzo cupo, tenebroso e stronzo. Una madre che cresce una figlia da sola. Un'amicizia spontanea, semplice e vera. Keira Rodriguez alla soglia del liceo: capelli lunghi e...