«Amore sono pronta per la tortura medievale» mia madre spunta sulla porta della mia camera.
Lascio il libro che stavo leggendo a gambe incrociate sul letto e vado in salotto.
Stacco lo scalda cera dalla presa e vado verso il divano dove mi aspetta mia madre, in culotte e felpa over-size.
Passo la cera sullo stinco destro di mia mare, e la sento fremere.
«Arriva Hitler» rido prendendo la striscia depilatoria.
«Non capisco perché gli uomini possono tenere su i peli e noi dobbiamo toglierli. I loro sono anche più visibili»
Mia madre mentre parla strizza gli occhi e io mi godo la scena ridendo sommessamente, visto che ho finto da qualche minuto.
«Ho finito e comunque anche loro li tolgono» rispondo.
Apre un occhio «Non sempre come le donne d'altronde»
«Bleh » mi alzo ridendo
«Vieni qui furfantella» mi tira ridendo sulle sue gambe.
«Non solo evito di avere una mamma yeti» mi accoccolo come i bimbi sulsuo petto
«Donna barbuta sempre piaciuta» dice con tono solenne.
E io rido, amo questo rapporto che condividiamo, si ok spesso abbiamo avuto problemi legati alla sua giovane età e al fatto che siamo sole. Tutto ciò aggravato dalle persone snob di Manhattan dove abitavamo prima, dove la madre di mia madre l'ha abbandonata quando il compito di un genitore dovrebbe essere appoggiare e sostenere il proprio figlio sempre soprattutto quando sbaglia.
«Ti voglio bene mamma» la mia voce è attutita dalla sua felpa.
«Anch'io amore mio, tantissimo» dice sfiorandomi la testa con la mano «ora fammi alzare così faccio la doccia e preparo il pranzo» mi da un buffetto sulla schiena
«solo perchè sono affamata» dico alzandomi.
Entro in camera mia quasi del tutto sistemata e prendo l'iphone da sopra la scrivania.
Lo sblocco e faccio il numero di Gemma mentre salgo sul soppalco e mi sdraio sul divano che ci ho messo sopra.
«Occhi Belli» risponde.
«Ti disturbo friz?» ormai io sono "occhi belli" e lei "friz" non è difficile capire perché
«Nono» risponde con enfasi
«Com'è andata ieri con Nash?» chiedo ridendo.
«Bene mi ha portato al cinema e poi al parco, per fortuna non pioveva. Mi ha parlato della scuola, dice che non vede l'ora di finirla, ma non è male» ride «dice anche che il professore di lettere, Brown credo si chiami, non è male, sono felice di questo.... hey ci sei? » si blocca dopo qualche minuto di discussione, sembra quasi che non abbia respirato.
«Si»rido.
«Se a volte parlo a vanvera dimmelo eh» dice lei
«Tranquilla,notizie su professori e compagni?»
«No nulla, Nash conosce persone più grandi ovviamente e ho visto dei ragazzi in giro, non ho chiesto se si sono iscritti alla acton e se stanno al primo anno. Già penseranno che sono strana» ride
«Stai tranquilla tanto già conosci me e non sei strana, esuberante non strana» mi alzo e prendo un jeans e una t-shirt grigia dalla cabina armadio.
«Già»dice con voce allegra.
«E poi c'è Nash» sento un urletto stridulo e rido «ma state insieme?»chiedo dopo
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The Rainbow
Fiksi RemajaUn' amore fra una ragazza trasferita in città per motivi "ambigui" e un ragazzo cupo, tenebroso e stronzo. Una madre che cresce una figlia da sola. Un'amicizia spontanea, semplice e vera. Keira Rodriguez alla soglia del liceo: capelli lunghi e...