Something Inside -Traduzione-

Capitolo venticinque

Ashton POV

Mi hanno ripetuto tante volte quanto freddo, quanto crudele e quanto stronzo fossi. Ovviamente la maggior parte delle volte queste parole provenivano dalle donne con cui avevo fatto sesso. Sinceramente non mi importava di cosa dicessero, ma quando Layla mi aveva detto che ero uno stronzo e che non mi interessava dei sentimenti delle persone che mi stavano accanto mi aveva fatto male. Tanto male. Lo sguardo sul suo viso quando le avevo detto che era stata solo un errore era fisso nella mia testa. Non potrò mai perdonarmi l'espressione che aveva quando se n'era andata.

Nel momento in cui era uscita dalla porta, avevo rilasciato un urlo ed avevo colpito il muro. Il mio pugno aveva colpito il cemento ed il dolore si era irradiato lungo tutto il braccio e la mano. Quando mi ero guardato le nocche, mi accorsi che stavano sanguinando. Abbassai lo sguardo, provando solo rabbia verso me stesso. Come potevo avergli detto quelle parole! Lei era tutto, fuorché un errore, era la cosa più bella che mi era mai capitata. Quando il sangue cominciò a sgocciolare sul pavimento, mi diressi verso il bagno per disinfettarlo e bendarlo.

Speravo di poter tornare indietro e rimangiarmi ciò che avevo detto a Layla. Ma ero troppo incasinato, ero troppo incasinato per lei. Aveva bisogno di qualcuno che la amava con tutto sé stesso, non di qualcuno che, ormai, non crede più nell'amore. Sono passati 4 anni, Ashton. Devi andare avanti! Mi urlò la vocina nella mia testa. Sapevo che aveva ragione, ma non ci riuscivo. Era più forte di me.

*Flashback*

"Sei pronto per la festa di stasera?" Mi chiese Nick, mentre ci dirigevamo verso le nostre auto. Era finalmente arrivato il venerdì ed era il giorno del mio ventunesimo compleanno e, inoltre, c'era il weekend.

"Diamine sì! Sono felice che i miei genitori ci lascino la casa al mare per questi due giorni." Gli risposi, con un piccolo ghigno.

"So già che sarà una delle feste migliori a cui abbiamo mai partecipato!" Lo sarebbe stata, veramente. E si prospettava essere la notte migliore della mia vita.

"Vuoi che io ed Allie veniamo direttamente qui o vuoi che ti passiamo a prendere?" Gli chiesi. Sentendo il nome della mia fidanzata, Nick storse il naso.

"Ci troviamo direttamente qui."

"Dai, Allie non è così terribile come pensi." Mi ero stancato dei comportamenti di Nick ogni volta che nominavo Allie o ogni volta che uscivamo insieme. Stavo con lei da due anni e mezzo e a Nick non gli piaceva neanche un po'. Pensando ad Allie non potei evitare di sorridere.

Allie Montgomery era assolutamente perfetta. Aveva dei lunghi capelli biondi e due bellissimi occhi verdi, così chiari che sembrava che potessi leggere la sua anima. Aveva delle gambe lunghe e toniche, insomma un fisico pressoché perfetto, beh era il capitano delle cheerleader alla New York University. Allie era intelligente, gentile e anche divertente, una volta che la conoscevi. Per essere il capitano delle cheerleader era davvero intelligente e riusciva a far sentire chiunque inferiore a lei.

Ci eravamo conosciuti quando avevo fatto i provini per entrare nella squadra di calcio, mentre lei stava facendo quelli per entrare nella squadra delle cheerleader. Ci eravamo scontrati anche agli armadietti e fu in quel momento, che persi la testa per lei. Non la vidi per una settimana, quando mi stavo allenando con la mia squadra e lei era dall'altra parte del campo ad allenarsi. Ci misi 3 giorni per chiederle di uscire con me. Per il nostro primo appuntamento l'avevo portata in un ristorante elegante. Da quel momento in poi diventammo inseparabili, Allie era tutto ciò che volevo e di cui avevo bisogno.

Andava d'accordo con i miei genitori, mia madre la adorava, e mia sorella diventò la sua migliore amica. Allie era una studentessa modello, e la fidanzata migliore che potessi mai chiedere. Tutti la amavano, ad eccezione di Nick, mi diceva sempre che c'era qualcosa in lei che non lo convinceva, ma non gli avevo mai dato ascolto. Era geloso del fatto che io avessi la fidanzata perfetta.