Something Inside -Traduzione-

Capitolo ventinove

Layla POV

Quando la mia sveglia suonò alle 5:30 del mattino successivo, mi venne la voglia di lanciarla dalla finestra. La notte precedente Neena era rimasta da noi fino alle 11 per una delle nostre serate tra ragazze, ma non era stata una grande idea visto che stamattina dovevamo lavorare tutte e tre. Inizialmente sembrava una buona idea, ma quando avevo sentito la sveglia suonare mi ero rimangiata tutto. Allungai la mano sul bottone di spegnimento ed aprii gli occhi fissando il soffitto al pensiero che dovessi andare al lavoro.

Sapendo che avrei visto Ashton il mio umore cambiò, in peggio. Con un brontolio mi tolsi di dosso le coperte e mi diressi verso il bagno, stropicciandomi gli occhi. Mi lavai la faccia, mi truccai leggermente e mi pettinai i capelli. Mi diressi verso il mio armadio ed indossai un vestitino arancione, siccome aveva le spalline sottili ci abbinai anche una giacchetta nera. Me la misi prima di guardarmi allo specchio. Il vestito seguiva le mie forme con eleganza, senza farmi sembrare una puttana. E la giacca gli conferiva un po' di professionalità. Mi misi i tacchi, afferrai la borsa ed il cellulare e lasciai dall'appartamento.

Quando arrivai al lavoro salutai tutti, inclusa Judy. Aprendo la porta dell'ufficio vidi una pila di fogli. Che bello il lunedì. Pensai sarcasticamente. Con un sospiro, appoggiai le mie cose ed iniziai a lavorare. Onestamente non sapevo come avessero fatto ad ammassarsi così tante cose da fare da venerdì sera. Me ne ero andata solo 20 minuti prima, ma sembrava fosse successo qualcosa. Guardai cosa avevo da fare. Sapevo che se qualcuno avesse chiesto ad Ashton della sua assistente personale, lui gli avrebbe risposto che facevo schifo, e in parte, sarei stata d'accordo.

Intendo che, i primi tempi, andavo alle riunioni con Ashton, mentre ultimamente non lo facevo più. Cercavo di evitarlo il più possibile e ad ogni costo quindi avevo deciso di non andare alle riunioni così non avrei dovuto discutere con lui riguardo i miei appunti dopo l'orario di lavoro. Fortunatamente il tempo sembrava scorrere velocemente ed io ero segregata nel mio ufficio mentre aspettavo la pausa pranzo. Sapevo che se avessi visto Ashton sarei crollata e poi me sarei pentita. Sarebbe stata colpa mia, ma faceva lo stesso.

Quando l'orologio segnava che era mezzogiorno, mi mancavano da ultimare le ultime cose quindi decisi di dirigermi alla mensa dove avrei incontrato Neena e Liam. Sorpassai velocemente l'ufficio di Ashton, ma al contempo abbastanza lentamente da far pensare a Judy che fossi pazza. I tacchi si scontravano col pavimento mentre camminavo verso la mensa. Non avendo particolarmente fame mi diressi verso la macchina del Frapuccino, avevo bisogno di caffè. Mi mancava l'intero pomeriggio e avevo bisogno di qualcosa che mi tirasse su.

Una volta che la mia bibita ebbe finito di prepararsi, mi guardai intorno cercando di individuare Liam e Neena. Li vidi seduti in un tavolo sull'angolo, erano vicini e stavano ridendo per qualcosa. Ero indecisa se interromperli o tornarmene nel mio ufficio. Decisi di lasciarli soli, ma prima che potessi voltarmi sentii Neena chiamarmi. Mi diressi verso di loro e li guardai con un'espressione di scusa sul volto.

"Mi dispiace di avervi interrotti."

"Non preoccuparti." Disse Liam, annuendo dall'altra parte del tavolo. Mi sedetti e bevvi un sorso della mia bevanda, guardandoli. Liam sorrise a Neena che era seduta al suo fianco, li guardai con gelosia e tristezza. Speravo che qualcuno potesse guardarmi così, come se fossi il suo mondo. Gli sorrisi, complimentandomi con me stessa perché sapevo di averli aiutati a mettersi insieme. Per lo meno potevo aiutare le altre persone con l'amore. Più rimanevo seduta lì più mi sentivo il terzo incomodo, stavo rovinando il loro momento.

"È meglio che vada." Dissi, alzandomi, ma non sembravano aver capito ciò che avevo detto visto che continuarono a parlare tra loro. Alzai gli occhi al cielo e mi allontanai. Dedussi che fosse meglio tornare al lavoro, non aveva senso cercare di ammazzare il tempo. Più mi tenevo occupata più il tempo passava veloce.