Layla ed Ashton

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Layla POV

"Layla, puoi venire nel mio ufficio?" Mi chiamò Ashton, mentre stavo parlando con Judy. Le diedi la buonanotte e mi diressi verso il suo ufficio, domandandomi di cosa avesse bisogno. Erano le 17 di venerdì e mi stavo preparando per tornare a casa. Io ed Ashton stavamo insieme da 6 mesi e mi ero trasferita da lui circa 4 mesi fa. Le cose tra noi avevano iniziato a diventare serie ed io mi innamoravo di lui ogni giorno di più. Siccome la porta era aperta, entrai pensando che, appena sarei tornata a casa, mi sarei messa il pigiama e mi sarei seduta sul divano a guardare un film.

"Puoi chiudere la porta?" Mi chiese, appena entrai. Appena mi voltai dopo averla chiusa, Ashton era solo ad un passo da me. Il mio seno toccava il suo petto e sentivo il suo respiro caldo sul mio viso. Alzai lo sguardo e mi persi nei suoi occhi blu che si scurivano, mentre le mie ginocchia iniziavano a cedere. Siccome eravamo rimasti solo noi, si era allentato la cravatta e si era tirato su le maniche della camicia sino al gomito. I suoi capelli castani erano disordinati e gli davano un'aria rude.

Con lui così vicino a me, i suoi occhi che si scurivano ed il suo look sexy sentii qualcosa risvegliarsi tra le mie gambe. Avere un ragazzo così attraente che mi guardava nel modo in cui stava facendo lui, mi fece cedere le ginocchia. Ad essere sincera, adoravo come i suoi occhi di un'azzurro chiaro si scurivano quando era eccitato; sembrava più misterioso e pericoloso. Il pensiero che mi voleva prendere nel suo ufficio, mi fece mordere il labbro inferiore e mi fece gemere.

In un certo senso, Ashton era troppo sexy anche per sé stesso. In meno di un secondo riusciva a farmi passare dallo stare bene al rendermi bagnata e bisognosa. Più volte durante gli ultimi mesi mi aveva fatto eccitare al lavoro e non ero più stata in grado di portarlo a termine come avrei voluto. Se vi state chiedendo se avevamo una buona vita sessuale, beh, sicuramente. Durante questi 6 mesi, siamo stati in grado di aiutarci l'un l'altro per sciogliere le tensioni, anche durante il lavoro, se capite cosa intendo.

"Sei deliziosa con questo outfit." Mi sussurrò, annullando qualsiasi distanza e stringendosi contro di me. Il mio petto era pressato contro il suo e potevo sentire i miei capezzoli turgidi premere contro il reggiseno. Stavo indossando le solite cose di sempre, una gonna nera ed una camicia azzurra, che evidenziava le mie forme, assieme ad un paio di tacchi. Okay, di solito, non usavo delle camicette così strette, ma Ashton, quella mattina, mi aveva preso in giro ed era l'unico modo in cui potevo ricambiarlo. L'avevo beccato più volte a guardarmi il sedere, mentre uscivo dal suo ufficio o mentre mi piegavo. Ovviamente, il chinarsi faceva parte del piano. "Sei una piccola provocatrice, non è così?" Mi sussurrò all'orecchio con voce roca. Mi mordicchiò il lobo, facendomi gemere.

"N-non so di cosa stai parlando." Mentii, cercando di calmare il mio corpo.

"Ah no? Non ti sei volutamente vestita così attillata e non ti sei volontariamente piegata davanti a me, mostrandomi il tuo culo perfetto? È stata una casualità." Strofinò il naso sul mio collo, facendomi piegare la testa di lato.

"Sì, una casualità." Dissi, cercando di non cadere nella sua trappola, ma fallendo miseramente. I miei slip erano completamente bagnati e i miei capezzoli stavano iniziando a vedersi attraverso la camicetta. "Come, per casualità, mi hai stuzzicata stamattina."

"Ahhh, vedo che ti stai vendicando." Prima che potessi capire cosa stesse succedendo, Ashton mi spinse contro la porta del suo ufficio. Le sue mani sfioravano le mie braccia, facendomi rabbrividire. Con una mano mi prese per i polsi fermandoli sopra la mia testa, con l'altra fece scorrere il dito lungo le mie guance, la mia mascella, lungo il mio collo ed il mio seno; dove si fermò a giocare con i miei capezzoli. Guardò le sue dita, prima di farmi un ghigno divertito. "Qualcuno si sta divertendo." Scossi la testa, facendo allargare il suo sorriso. Mi strinse ancora di più, riuscivo a sentire la mia colonna vertebrale toccare la porta. Con le mie mani immobili, poteva farmi ciò che voleva.

Something Inside -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora