LAYLA POV
Il mattino successivo mi svegliai a causa dell'incessante e fastidioso suono della sveglia. Mugugnai e misi la testa sotto al cuscino. Smise di suonare, per ricominciare di nuovo un minuto dopo. La cercai con la mano per provare a farla smettere, ma la mancai. Spostai il cuscino ed aprii gli occhi intontita, per guardare che ore erano. Erano le 4.30. Perché cavolo mi sono svegliata così presto? Mi chiesi. Ci misi qualche minuto per ricordare gli avvenimenti del giorno precedente e svegliarmi del tutto. Devo andare a lavorare! Più veloce di una qualsiasi persona normale alle 4.30 del mattino, saltai fuori dal letto e corsi in bagno.
Aprii l'acqua della doccia per farla riscaldare e mi tolsi il pigiama, entrando dentro velocemente dentro il box. Fissare la sveglia alle 4.30 non era normale, ma Ashton voleva che fossi al lavoro alle 6.00 ed, almeno per il primo giorno, non volevo essere in ritardo. Dopo aver fatto al doccia più veloce della storia, uscii. Guardando il vapore che si era formato nel bagno mi asciugai e poi corsi in camera mia per prepararmi. Sapevo che questa parte mi avrebbe occupato più tempo, perché l'assistente del capo doveva vestirsi in modo appropriato; ed io non avevo idea di come fare.
15 minuti dopo ero ancora in piedi a fissare il mio armadio. La maggior parte dei miei vestiti erano sparsi sul pavimento come se ci fosse stata una guerra. Non ho nulla da mettermi! Pensai disperata. Controllai l'orologio e notai che mancavano cinque minuti alle 5. Iniziai ad andare in panico e mi guardai intorno, cercando di trovare una soluzione. Mi venne in mente un'idea, ma era soltanto un'opzione. Dovevo chiedere aiuto alla mia conquilina/migliore amica, alle 5 del mattino. In silenzio, mi diressi verso la camera di Kacey. Dire che non era una persona mattiniera era un eufemismo. Per lei era impensabile doversi svegliare prima delle 9. Svegliarla equivaleva a firmarsi una condanna a morte, ed era quello che stavo per fare.
Aprii la porta e camminai verso il suo letto. Feci un respiro profondo e la scossi per le spalle, chiamandola. A quest'ora della mattina, di solito, Kacey non c'era per nessuno.
"Kacey." La chiamai con voce più alta. Quando non la vidi muoversi volevo fare la cosa peggiore che una persona potesse fare.... ucciderla. Sto scherzando! Andai in bagno e presi un bicchiere con dell'acqua fredda. Tornai verso il suo letto, misi due dita dentro l'acqua ed iniziai a buttargliela in faccia. Dop qualche secondo Kacey aprì gli occhi e mi guardò.
"Tu!" La sua voce era bassa a causa del sonno, ma minacciosa. Se i suoi occhi avessero potuto uccidere, ero sicura che sarei già morta. Forse ero io, ma i suoi occhi erano rossi mentre mi guardava. Uh oh! Ho svegliato il diavolo! Pensai.
"Kay, mi dispiace di averti svegliato ma ho bisogno del tuo aiuto." Provai a calmarla, sperando che non mi urlasse contro.
"Fuori è ancora buio." Constatò. Ve l'avevo detto che non le piaceva essere svegliata presto.
"Lo so, ma non ho nulla da mettere per andare al lavoro. Ho veramente bisogno di te."
"Layla devi usare la divisa per lavorare." Mugugnò, richiudendo gli occhi. Sembrava essersi calmata, il che era un bene. Oh aspetta, lei non sapeva che mi ero licenziata.
"Uh a proposito... Non lavoro più lì." Spalancò gli occhi.
"Cosa!?"
"Mi sono licenziatra ieri. Volevo chiamarti, ma ero con Ashton e mi sono dimenticata." Le dissi, scusandomi.
"Te lo ripeto: cosa!?"
"Scusa Kay, non ho tempo per raccontarti i dettagli, ma lo farò appena torno a casa, promesso. Devo partire da casa tra meno di 20 minuti e sono in ritardo! Non ho niente da mettermi e speravo che tu potessi aiutarmi." Cogliendomi di sorrpesa, Kacey si alzò dal letto. Ero scioccata che si fosse veramente alzata alle 5 del mattino. Persino quando eravamo al college sceglieva le lezioni che iniziavano dopo le 9.00
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Something Inside -Traduzione-
RomantizmQuesta versione è la traduzione di "Something Inside" scritta da OutOfMyLimit17. Trama: Ashton Miller è il più ricco, potente e bell'uomo che possa esistere. Diventato multimilionario, ha tutto quello che si può volere dalla vita: ragazze, macchine...