JASON P.O.V.
"Quindi devo aspettare che quello sfigato se ne vada via per avere un'altra uscita con te?" domandai annoiato e leggermente irritato, mentre rimettevo i libri nella cartella alla sesta ora, una settimana cazzo, dovevo aspettare una settimana prima di rivederla fuori dal conteso scolastico, roba da matti.
"Eric non è uno sfigato e comunque si, è venuto dal Manchester per me, mica posso abbandonarlo per uscire con amici" sbottò lei, uscendo dall'aula, sbuffai e la rincorsi nel corridoio.
"Neanche per un pomeriggio?" insistetti guardandola negli occhi.
"No, nemmeno per un pomeriggio" sbottò, allontanandosi da me e salutando il fratello che , a differenza sua, tornava a casa.
<<Non è una situazione così brutta, in fondo avete ancora il pomeriggio insieme per colpa delle punizioni>> mi suggerii una vocina interna, sorrisi compiaciuto e mi appoggiai su un armadietto, guardandola salutare le sue amiche e dirigersi nella mensa. La seguii e, dopo aver riempito il mio vassoio del self-service, mi sedetti accanto a lei in un tavolo isolato della sala, sotto gli occhi indiscreti di tutti.
"Devi per forza essere così esibizionista?!" si lamentò lei, iniziando a mangiucchiare l'Hamburger che aveva fra le mani, annuii divertito e gliene rubai un pezzo, leccandomi lentamente il Ketchup dalle labbra mantengo fisso il nostro contatto visivo.
"Smettila, ci fissano tutti" mormorò imbarazzata, arrossendo, ridacchiai soddisfatto e presi un sorso della mia Coca Cola.
"Meglio no? Così tutti sanno che sei mia" sussurrai, facendo segno di no con la testa a Derek che si voleva aggiungere a noi per pranzare, non volevo nessuno in mezzo ai coglioni, lo vidi sbuffare e sedersi in un tavolo pieno di ragazze che lo accolsero calorosamente.
"Quello che non capisci è che non sono tua" disse Madison esasperata, cercando di trattenersi invano dallo sbuffare, risi divertito e risposi sfacciatamente,
"Ancora per poco baby " gustandomi la sua espressione di disapprovazione.
"Parlami di sto Eric" fece la mia bocca, le parole erano uscite senza che me ne accorgessi, mentre camminavamo verso l'aula, pronti per affrontare due ore di noia e cazzeggio alla punizione tenuta dal professor Stewens. In realtà non me ne importava nulla del carattere di Eric, nella testa avevo solo una domanda che non mi lasciava in pace, <<Cos'ha lui che io non ho?! Cos'ha di speciale?!>> era una cosa che mi tartassava, dovevo saperlo, ovviamente solo per capire cosa lei voleva da un ragazzo, in modo da portarmela a letto prima e passare ad un'altra, magari più facile di lei. Di certo non ero geloso di quello sfigato del cazzo, non valeva nemmeno un quarto di me.
Mi lanciò un'occhiata sorpresa, ma dopo averci pensato un secondo, mi rispose
"Beh Eric è una persona veramente gentile e premurosa, dolce, sensibile, mi capisce sempre e..." ma la interruppi subito quasi offeso
"Anche io sono gentile, premuroso, dolce e sensibile" ignorai il professore dentro la classe, sedendomi comodamente nell'ultimo banco, e mi concentrai sulla risata soffocata di Madison. La ragazza si portò i capelli da un lato e poi li rimise a posto, mostrandomi la parte destra del suo collo solo per qualche secondo che fu abbastanza per vedere la macchia violetta che gli avevo lasciato tre giorni prima.
"Lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere" sbottò, mi rabbuiai, che colpa ne avevo io se quello lì era un santo che non toccava mai una ragazza nel modo giusto?!
"Ho solo marchiato il territorio" mi giustificai, incrociando le braccia al petto, cercando di non pensare ai nostri ricordi di quella sera, ai nostri baci e... Jason contieniti o le salti addosso fra poco!
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Tu mi porti fuori dai miei incubi. Wattys2020
RomanceDue ragazzi diversi, ma che non potrebbero essere più giusti insieme e lo capiranno presto. Per lui nasce tutto come un gioco, una scommessa, ma poi cambierà tutto. Lei è romantica e crede nella loro storia da subito. Avrà fatto bene? #wattys2020