Capitolo 9

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JASON P.O.V.

L'arbitro fischiò e la partita riprese, più scorretta e violenta di prima, piena di falli nascosti e insulti pesanti.

"Jason tua" urlò Boulstrou, passandomi la palla, scartai il numero 9 e il 12, avvicinandomi all'aria delle porta e mi ritrovai di fronte il capitano avversario, passai la palla a Mcdoson, che si avvicinò ancora di più alla rete, scartò la difesa e mi ripassò il pallone troppo forte. Scattai correndo velocissimo per recuperarlo e tirai dritto in porta, segnando. Subito il mio sguardo si incrociò con quello di Madison, le sorrisi, mormorando

"Per te" e tre secondi dopo mi ritrovai addosso tutti i miei compagni di squadra. Sciogliemmo l'abbraccio e ritornammo in campo, c'erano ancora venticinque minuti da giocare, potevamo ancora perdere oppure stracciarli. Fu in quei venticinque minuti che si scatenò l'inferno vero e proprio, ogni giocatore usava ogni tipo di modo per barare o commettere un fallo sotto gli occhi dell'arbitro senza che se ne accorgesse e fu in quei venticinque minuti che subimmo ben due goal, ma ne segnammo altrettanti due.

Il solito fischio acuto del fischietto dell'arbitro segnò la fine della partita, facendo esplodere la mia squadra in urla e prese per il culo verso quella perdente. Sorrisi beffardo a quel pezzo di merda del capitano e ordinai

"Ragazzi in spogliatoio".





MADISON P.O.V.


"Che palle Megan, non ho voglia" mi lamentai seguendola fino alle porte degli spogliatoi,

"Tanto che ti costa aspettare qui o aspettare nelle tribune, devo solo complimentarmi con Mcdoson" si giustificò lei, appoggiandosi alla porta. Sbuffai, Rupert Mcdoson era forse l'unico maschio della squadra della scuola che Megan non odiasse, erano quasi migliori amici o qualcosa del genere.

"Ma è questo il loro spogliatoio?" chiesi dubbiosa un minuto dopo, fissando le porte chiuse , fece spallucce e mormorò

"Ma che ne so io" i miei dubbi furono confermati quando la porta si aprì ed uscì il capitano della squadra avversaria.

"Ehi" ci salutò con un sorriso spavaldo, era carino, con i capelli corti biondi e gli occhi chiari, ma dopo quello che aveva fatto ad Derek, lo detestavo.

"Andiamocene" borbottai irritata, prendendo per un braccio la mia migliore amica.

"Aspettate, non mi sono presentato" ridacchiò lui, afferrandomi un polso, feci per rispondergli innervosita quando una voce familiare ringhiò da dietro le mie spalle.

"Giù le mani da lei, bastardo " Merda, ci mancava solo lui.

Il biondo sorrise divertito e continuò, senza lasciarmi il polso.

"Io sono Daniel e voi ragazze?" una presa forte mi strinse e mi fece indietreggiare di qualche passo da Daniel.

"Jason so difendermi" balbettai allarmata, il ragazzo mi sorrise e mormorò

"Ne sono sicuro Mad, ma io e quel pezzo di merda abbiamo questioni in sospeso, meglio che non assisti" avvicinandosi minaccioso al biondo che lo guardò diffidente.

Mi riavvicinai testarda e decisa, volevo allontanare J dal biondo.

"Dunque non posso toccare la tua ragazza?" chiese il biondo indicandomi interessato.

"Però, è proprio carina, ci starebbe bene per una nottata, sai?! Scommetto che lei sarebbe pure disposta" ridacchiò divertito osservandomi, Jason per tutta risposta gli tirò un pugno in pancia, seguito da un altro sulla mascella e senza che riuscissi a contenermi, uno strillo mi uscii dalla bocca. Dopo poco mi ripresi dallo shock iniziale e andai incontro a Jason, nonostante le proteste di Megan, mi misi alle spalle del moro e gliele sfiorai.

Tu mi porti fuori dai miei incubi.  Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora