MADISON P.O.V.
Composi quel dannato numero telefonico ben cinque volte, sbagliando le cifre a causa del tremolio delle mie mani, sotto lo sguardo divertito e incuriosito di Jim.
Presi un respiro profondo e premetti sull'icona verde, attivando la chiamata indirizzata a Jason Thompson.
" Sono le due e mezza passate, potrebbe non rispondere " mi avvisò il biondo, ma lo ignorai presa dai miei pensieri. Stavo facendo un errore, lo sapevo, in quel momento però avevo un disperato bisogno di lui e anche solo la sua voce sarebbe stata d'immenso aiuto. Lo amavo, accidenti, questo non sarebbe mai cambiato.
Quasi non mi accorsi di star trattenendo il respiro fino a quando una voce acuta, ma gradevole rispose.
" Pronto? "
Non era la sua voce. La sua voce era profonda, chiara, roca, sexy, questa invece era femminile.
Mi lasciai scappare un sospiro sentendo quasi il rumore del mio cuore che si spezzava e feci per riattaccare, ma Jim mi sfilò il telefono dalle mani.
Impostò il vivavoce e chiese calmo,
" Ciao, sono Jim. Vorrei parlare con Jason Thompson, sono un suo amico, ma temo di aver sbagliato numero visto che hai risposto tu"
La ragazza ci mise un po' a rispondere, facendo sentire chiaramente la musica alta in sottofondo, era per caso in una discoteca? Che cazzo ci faceva questa ragazza col telefono di Jason, del MIO Jason, in una discoteca?
Non è mai stato tuo, mi ricordò amaramente una vocina dentro la testa, tuttavia la ignorai concentrandomi sulla risposta di quella ragazza che, avevo già deciso, detestavo.
" Uhm adesso direi che è occupato. È entrato in bagno con una e non esce da un po', credo stiano scopando. In ogni caso, mi ha lasciato il suo telefono " si interruppe per una breve risatina e aggiunse,
" Beh Jim volevi dirgli qualcosa? Posso dirglielo io se vuoi, sono Thea, comunque. "
Jim mi guardò indeciso, scossi la testa e bisbigliai,
" Attacca " sentendo le lacrime tornare a rigare le mie guance, di nuovo.
Dovevo davvero chiudere con tutto questo o non avrei retto ancora a lungo.JASON P.O.V.
" Faccio quel cazzo che voglio " gridai incazzato, uscendo di casa e sbattendo la porta, seguito da Ty.
Fanculo tutti, mia madre per prima che mi voleva obbligare a stare a casa e anche Tyler che era d'accordo con lei . Avevo diciotto anni, porca puttana.
Se volevo andare in una fottuta discoteca e ubriacarmi, potevo farlo.
Se volevo passare la notte ubriaco a gironzolare per Londra, potevo farlo.
Se volevo bere così tanto da poi star male il giorno dopo, potevo farlo.
Perché allora cazzo, erano tutti contro di me?! " Jason io non penso che dov... " iniziò di nuovo il biondo quando accesi il motore della Porsche, ma lo interruppi secco
" Tyler se mi dici ancora un'altra volta che non dovrei ubriacarmi per dimenticarmi dei miei cazzo di sentimenti giuro che ti sbatto fuori da questa fottuta macchina a calci in culo "
Lui fece una faccia offesa e si difese, alzando gli occhi al cielo.
" Intendevo dire che non dovremmo prendere la macchina, coglione! Chi guida poi al ritorno visto che tu sarai Mr. Sobrietà in persona? ".
Sorrisi divertito dal fatto che finalmente avesse iniziato ad entrare in modalità ' FACCIAMO STA CAZZATA, VOGLIO VIVERE '.
" Tu ovviamente " ghignai, feci retromarcia uscendo dal garage e mi introdussi nel traffico notturno londinese.
" Perciò tu hai il diritto di bere e divertirti, mentre io devo fare lo sfigato in un angolo senza drink e ragazze? " si lamentò, facendomi ridere.
" Esattamente " annuii, ridendo ancora di più quando mi disse di andare a farmi fottere.
" In effetti, io programmavo di fottere questa sera " scherzai, ma tornai immediatamente serio al pensiero di farlo con qualcuna che non fosse Madison.
Perché era tutto così difficile quando si trattava di lei, porco cazzo?! E perché mi sentivo pure in colpa?
Non avevo ancora fatto niente ed era solo sesso, che cazzo. C'era qualcosa di sbagliato in me, assolutamente. Devo dimenticarmi di questo, dovevo bere.
" Coglione " ripeté Tyl una volta che fummo arrivati di fronte ad una discoteca in cui non ero mai stato.
" Perchè non siamo andati al Blue Trip? " chiese scocciato, scendendo dall'auto, gli lanciai un'occhiata omicidia e ringhiai,
" Perchè quel posto è merda ".
Basta pensare a Madison, ero qua per dimenticarla e non per fare la fottuta camminata nei ricordi di quanto eravamo felici quando andavamo a ballare insieme.
" Non è vero, è una discoteca figa e poi... " lo interruppi un'altra volta, dandogli un pugno non troppo amichevole sulla spalla e avvisandolo che il prossimo sarebbe arrivato dritto nei coglioni.
" Sei mestruato, ragazzo " piagnucolò il biondo, massaggiandosi la zona in cui lo avevo colpito, sbuffai per nulla divertito e mi affrettai verso l'entrata.
Avevo decisamente bisogno di un drink o di parecchi drink, ero già scazzato e a poco avrei pure dovuto incontrare Derek visto che lo stronzo di suo cugino lo aveva invitato. Pensandoci, Tyler si meritava proprio quel pugno nelle palle.
Non parlavo con Der dalla notte in cui Madison mi aveva mollato e sinceramente non volevo nemmeno chiarire con lui. Era colpa sua se Mad era venuta a scoprire tutto, colpa sua e del suo essere testa di cazzo. E anche mia ovviamente, ma preferivo ignorare quella parte, focalizzandomi su quanto fosse stato stupido Der a farsi incastrare da Victoria.
" Sono 25£ " parlò annoiato il buttafuori, che cosa? Per pagare un prezzo del genere, mi sarei aspettato come minimo un servizio da Megan Fox in persona incluso, ma pagai quella merda ed entrai.
Tre ore dopo, non ricordavo nemmeno il mio nome e trovavo la cosa fottutamente fantastica. Vuoto. Ecco cosa c'era nella mia mente, niente pensieri o emozioni. Ricordavo il suo nome però, avevo il nome di Madison impresso nella mente, anche se non c'erano sentimenti particolari legati ad esso. Sapevo che stavo male per lei, ma in quel momento non provavo nulla. Ero consapevole, ma non emotivo.
Accettai ben volentieri perciò quando la puttanella bionda che mi era stata attaccata addosso per tutta la sera mi propose di accompagnarla in bagno. Vidi Tyler dire qualcosa a Derek ed entrambi guardarmi sorpresi mentre passavo oltre le persone alla ricerca di quel fottuto bagno.
Non potevano mettere dei fottuti cartelli? Tipo " Ecco il bagno: qua potete tranquillamente riprodurvi o per le persona più strane, potete lavarvi le mani e liberarvi lo stomaco ". Sarebbe stato fico. Stavo delirando, ne ero consapevole in qualche modo.
Una ragazza mora si sedette sulle gambe di Der, baciandolo sulla guancia e ricevendo un grande sorriso da lui. Mi aveva detto il suo nome lei, ma non lo ricordavo. Theodora forse, non ne ero certo, ricordavo solo che era la tipa con cui Derek scopava spesso. Solo con lei però, quasi come se stessero insieme.
" Ti va di entrare con me? " mi chiese la ragazza bionda, riportandomi alla realtà e indicando la porta della toilette.
" Dopo di te, Madison " sorrisi,
" Sono Amber " mi corresse lei ridendo ed entrammo, chiudendo poi a chiave.
" Non mi importa come ti chiami, mi fai un pompino Madison? " sbuffai e guardai intorno a me. Questi bagni facevano proprio cagare, ma era eccitante fare sesso qui. Perché io e Madison, la mia Madison, non avevamo mai fatto sesso qui? Volevo fare sesso, adesso.
Madison, quella che diceva di non chiamarsi così, si inginocchiò di fronte a me e mi rilassai contro il muro quando trafficò con la zip dei jeans, per poi abbassare pantaloni e boxer insieme.
" So che è grande, ma devi succhiare il cazzo quando fai un pompino, non guardarlo " borbottai innervosito dalla sua lentezza, lei si lasciò scappare un sorrisino e finalmente lo prese in bocca, iniziando il suo lavoro.
La guardai far scivolare la sua testa su e giù, far scattare la sua lingua e leccare e succhiare tutto il mio membro, cose che normalmente mi avrebbero fatto impazzire, ma per un qualche frustrante motivo la mia eccitazione era minima. Scoccai la lingua scocciato e poggiai le mani sulle sue tette abbondanti, chiedendomi che cazzo ci fosse di sbagliato in me. Se nemmeno quel tocco mi eccitava, cos'altro poteva farlo?
La ragazza aumentò la velocità e finalmente incominciai a sentire qualcosa che però non fu abbastanza, così le presi una mano e la poggiai sulla mia asta ordinandole chiaramente
" Muoviti qui Madison " e ricordando il modo perfetto in cui la mia Madison lo faceva. Era più brava lei.
Continuai a toccarle il seno, desiderando sempre di più, fino ad arrivare a far muovere in avanti i miei fianchi e scoparle letteralmente la bocca, mentre lei stava ferma.
Dopo troppi minuti, finalmente venni nella sua bocca e la allontanai quando cercò di rivestirmi. Avevo delle mani anch'io, cazzo.
" Sono stata brava? " mi chiese, avvicinandosi e iniziando a lasciarmi baci sul collo. Che minchia stava facendo? Io le avevo chiesto un pompino, non un matrimonio e famiglia, perché era così appiccicosa?!
" Uno dei pompini peggiori che ho mai ricevuto " ammisi onesto e lei fece un broncio, forse pensando di essere tenera. A me sembrava solo un'idiota e di certo non mi tenni quel pensiero per me, lasciandola a bocca aperta.
" Non ho voglia di un altro terribile pompino, scusa " ridacchiai, chiudendole la bocca e sorridendole gentile.
Forse fu quel sorriso che le fece pensare di poter ottenere qualcosa in più, perché sollevò la mia maglietta e un volta visto il mio tatuaggio sul costato, lo sfiorò dicendo che era carino.
Carino? Quale cogliona definiva un tatuaggio 'carino' ? Quel tatuaggio non era carino poi, era semplicemente perfetto. Era me e anche Madison. Era un noi, non un patetico 'carino'.
Me la scrollai di dosso, odiando la sensazione delle sue dita sulla mia pelle tatuata, e uscii dal bagno ignorandola totalmente.
" Un drink, mettici dentro quel cazzo che vuoi " ordinai al barista, sedendomi su uno sgabello e appoggiando la testa contro al bancone.
" Hai ricevuto un bel servizio? " chiese sfacciata la ragazza rompicoglioni di Derek, spuntando al mio fianco da chissà dove. Ne avevo abbastanza di queste ragazze, perché erano tutte così appiccicose? Peggio di caramelle sciolte al sole, fanculo a me manco piacevano le caramelle.
" Vai a farne uno a Der e lasciami in pace " mi lamentai, afferrai il bicchiere pieno che mi porse il barista e ne mandai giù metà sentendo la gola pizzicare leggermente. Doveva essere forte questa roba, mi piaceva.
" Hai la zip aperta, è per questo che te l'ho detto, cazzone che non sei altro " mi apostrofò, ordinando qualcosa anche per sé. Feci spallucce e le chiesi ancora di andarsene, mentre finivo il mio drink e me lo facevo riempire nuovamente con la stessa roba di poco prima.
" Un certo Jim ha chiamato mentre tu eri in bagno a fare chissà cosa, ti dice qualcosa il suo nome, cioè lo conosci? " sospirò, perdendo apparentemente la pazienza, mi mostrò il mio telefono con il registro delle chiamate e visto che non riuscivo a leggere a causa della sbronza, lesse per me il numero di questo Jim che mi aveva chiamato.
" No " risposi,
" Non mi dice proprio un cazzo " finendo poi il contenuto del mio bicchiere." Chi cazzo è sto numero? " chiesi annoiato a Tyler, sulla via di casa. Erano le cinque e mezza del mattino e finalmente la mia sbornia stava passando. Ero ancora ubriaco a dire il vero, avevo però smesso di urlare e ridere e riuscivo a fare discorsi abbastanza sensati per uno che aveva passato le ultime ore a divertirsi.
" Non ne ho idea, è il tuo telefono, non il mio " sospirò Tyl, preso dalla guida. Controllai bene il registro delle chiamate e mi accorsi che, secondo quello che diceva, avevo anche risposto alla prima delle tre chiamate perse. Curioso, richiamai quel numero, aspettando impaziente che quei bip finissero.
" Pronto? " rispose finalmente una voce maschile, assonnata.
" Chi sei? " chiesi divertito e soddisfatto dal fatto di aver svegliato questo sconosciuto, sentii una seconda voce maschile in sottofondo e il primo rispose scocciato.
" Chi cazzo sei tu? Sono le cinque del mattino, accidenti "
Mi lasciai scappare una risata e gli ricordai
" Mi hai chiamato tu tre volte, stronzo " percependo la situazione farsi più tesa a quelle parole.
" Sono Jim... E tu Thompson? Sei Jason Thompson? " ringhiò e non potei fare a meno di ridere, ancora.
" Sì, sono io... " iniziai, ma venni interrotto.
" Ti sei divertito questa sera, vero? "
Ma che cazzo?
" Sì, direi di sì " mormorai, cercando invano di ricordare cosa effettivamente fosse successo questa sera.
Uno sbuffò fuoriuscì dalla cornetta e l'altro rise sprezzante.
" Sei proprio un figlio di puttana, ma sappi che anche Madison si è divertita. Con me. Ora vai all'inferno " per poi attaccarmi in faccia mentre Tyler parcheggiava di fronte a casa mia e mi guardava preoccupato.Dei colpi secchi risuonarono nelle mie orecchie, svegliandomi all'istante.
" Jason Thompson apri questa porta " era la voce arrabbiata di mia madre.
Strizzai gli occhi stordito e sentii Tyler a fianco a me svegliarsi bofonchiando qualcosa senza senso.
" Jason " urlò ancora lei, mi misi seduto e sentii la testa girare. Mi faceva così fottutamente male, rimbombava tutto.
" Questa è l'ultima volta che bevo " mi lamentai, ignorando la donna che continuava smaniosamente a sbattere i pugni contro la porta della mia camera, chiamandomi e minacciandomi.
" Lo dicono tutti dopo una sbronza " sorrise Ty, stropicciandosi un occhio con la mano, alzai gli occhi al cielo e finalmente mi alzai. Altri capogiri.
Quanto avevo bevuto ieri sera? Sicuramente tanto visto che non ricordavo assolutamente nulla se non il mio amico biondo che diceva che non era una buona idea uscire. E grazie al cazzo, me n'ero accorto.
" Jason dannazione " imprecò mia madre, la sua voce così fottutamente alta che risuonava nella mia testa, mi morsi un labbro a sangue per non scattare a mia volta e spalancai la porta, troppo velocemente.
La testa mi girò e sentii un conato di vomito farsi strada, ignorai ancora Diana e corsi in bagno, arrivando giusto in tempo al water e vomitando l'anima.
Sentii i suoi passi e forse anche quelli di Ty avvicinarsi mentre sbuffavo e mi accasciavo contro il muro.
Mia madre mi squadrò da capo a piedi, per poi sospirare e chiedere
" Perchè Jason, perchè? ".
Non risposi e tornai veloce con la faccia nel water, vomitando ancora.
" Tua sorella questa mattina si è svegliata ed è inciampata su una bottiglia di birra vuota. Sai che il salotto ne è pieno? Birra, vodka, vino, hai finito ogni bottiglia di alcol presente in questa casa e non ci credo che in discoteca non avevi bevuto. " continuò lei furente, senza dare apparentemente peso al fatto che stessi rimettendo tutto proprio di fronte a lei. Rabbrividii e concluse delusa
" Questa volta hai davvero passato il limite J. " uscendo dal bagno.
" Stai bene? " mi chiese subito Tyler che fino a quel momento era rimasto in silenzio, imbarazzato.
Mi alzai traballante e scossi la testa, ricordando finalmente il motivo di tutte quelle bottiglie vuote e sentendo qualcosa di caldo scendere sulle mie guance. Madison.
" Va tutto di merda, Ty" sussurrai e mi resi conto che quel qualcosa erano lacrime. Piangevo.
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Tu mi porti fuori dai miei incubi. Wattys2020
Roman d'amourDue ragazzi diversi, ma che non potrebbero essere più giusti insieme e lo capiranno presto. Per lui nasce tutto come un gioco, una scommessa, ma poi cambierà tutto. Lei è romantica e crede nella loro storia da subito. Avrà fatto bene? #wattys2020