Capitolo 48

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JASON P.O.V.

" Non riuscirei mai a fare solo sesso con te " parlai dopo qualche secondo di silenzio, sempre tenendo gli occhi chiusi, la sentii muoversi e sussultai appena percepii le sue labbra vicine al mio orecchio dire " Allora facciamo l'amore "
Spalancai le palpebre, un po' per la sorpresa, un po' per l'improvviso bisogno di guardarla, e ritornai sulle sue labbra, iniziando a baciarle castamente, poi sempre con più foga. Mantenni il suo labbro inferiore tra i denti, divertendomi a mordicchiarlo, ma facendo attenzione a non farle male.
" Non ho nemmeno un preservativo " brontolai, maledicendomi da solo,
" Perché? " chiese scocciata e stupita, non era da me esserne sprovvisto, lo sapevo.
" Non ero venuto da te per scopare, non ho pensato mi sarebbero tornati utili " risposi semplicemente, scrollando le spalle e facendola sorridere per qualche strano motivo. " Non mi verrai dentro, uscirai in tempo " mormorò sicura.
Alzò la testa avvicinando le nostre bocche e baciandomi animatamente, di sua iniziativa, questa volta. Sembrava non volesse più lasciarmi andare e io d'altronde, volevo solo perdermi in lei. Ci staccammo quando entrambi fummo con il respiro corto e non potei fare a meno di sorriderle, felice.
Passai una mano sui suoi capelli, facendola poi scivolare lungo la sua schiena fino al bordo della canottiera che sfilai senza indugi.
" Sei... Sei semplicemente... " tentennai, cercando un aggettivo che potesse esprimere tanta bellezza, sensualità, dolcezza e meraviglia ,
" Sei semplicemente perfetta " conclusi. La mia erezione iniziava a fare male e gemetti rumorosamente di sollievo quando le sue mani trafficarono con la cerniera dei miei jeans, sfilandomeli poco dopo e rivelando il gonfiore sotto i boxer. Nonostante fosse la situazione più vera e romantica in cui mi fossi mai trovato, ero fottutamente eccitato ed era così che dovevano andare le cose.
Il desiderio era qualcosa collegato all'amore e io desideravo e amavo Madison con tutto me stesso. Fu a quel punto che notai, tra le ombre scure che ci avvolgevano, l'inchiostro nero sulla sua pelle diafana, lo stesso che c'era sulla mia.
" With me is where you belong " lessi a bassa voce, accarezzando quelle parole sulla sua pelle perfettamente liscia che suonarono quasi come una promessa. Una promessa che ripeté lei a sua volta, toccando il tatuaggio come avevo fatto io, gli occhi lucidi. Asciugai l'unica lacrima che si lasciò scappare, sapendo che non c'era niente di più vero di quelle semplici sei parole, e poggiai la mia bocca sulla sua, in un piccolo e dolce bacio.
Invertii le posizioni, rotolando sopra di lei e appoggiandomi sui gomiti per evitare di schiacciarla col mio peso. Sembrava dimagrita rispetto all'ultima volta che avevo visto il suo corpo, perché aveva perso peso? Era perfetta, non ne aveva bisogno. Perfetta e mia, solo mia. Le sussurrai quelle parole mentre le mie mani andavano a slacciarle il reggiseno bianco, rivelando le sue curve che mi mandarono in estasi come sempre.
" Jas, ti prego " sibilò appena le mie labbra toccarono l'incavo tra i suoi seni e la mia lingua leccò la pelle morbida.
" Sì, piccola? " chiesi divertito dai suoi mugugni supplichevoli, alzando lo sguardo per osservarla contorcersi, impaziente. Socchiuse appena gli occhi, lanciandomi uno sguardo di sfida, e afferrò l'elastico dei miei boxer, tirandomeli giù e liberando la mia ben evidente erezione.
Risucchiai un respiro appena strinse la mano intorno alla mia lunghezza e iniziò a muoverla, facendomi gemere senza sosta.
In qualche modo mi ritrovai sotto di lei, in preda al suo volere, e imprecai a gran voce quando accolse il tutto nella sua bocca, sollecitandomi i testicoli con le mani libere. Questo fu decisamente troppo per riuscire a trattenermi ancora e piccole grida di piacere risuonarono per la stanza. Stavo facendo un baccano assurdo, ma non poteva fottermene di meno.
Non ci volle molto che venni tra le sue labbra che poco dopo si posarono sulle mie, lasciandomi intendere il mio gusto. Quello di Madison era nettamente migliore, ma sorrisi nel bacio, ancora completamente eccitato e insoddisfatto.
" Adesso " ordinò lei, scivolando sotto di me e sfilandosi le mutande, ultima barriera rimasta tra i nostri corpi.
" Lasciami ricambiare il favore " mormorai, affondando un dito nella sua intimità ed mordendomi un labbro.
" Dio se sei bagnata piccola " sospirai soddisfatto, mentre i miei movimenti diventavano circolari e sensuali, e lei infilò una mano tra i miei capelli, tirandoli e facendomi gemere.
" Sei fantastica " soffiai tra un bacio e l'altro e aggiunsi un altro dito, facendola boccheggiare. Iniziai a sentirla irrigidirsi e ansimare sempre più rumorosamente e, senza il minimo preavviso, la mia bocca scese verso la sua intimità, afferrandole una coscia.
Gemette sorpresa appena presi a spingere la lingua dentro di lei, strusciando lungo le pareti, mentre un dito lavorava sul suo clitoride e l'altra mano le stringeva il sedere per potere affondare in lei ancora di più.
" Sto p-per ven... venire " balbettò Madison poco dopo, interrotta da uno dei tanti versi soffocati che riempivano quelle quattro mura. Sorrisi leggermente, per poi aumentare la pressione del dito e affondare più velocemente con la lingua, scansandomi solo quando finalmente raggiunse un alquanto rumoroso orgasmo che mi fece eccitare ancora di più.
Le lasciai un minuto per riprendersi, lasciandole piccoli baci su tutto il corpo.
" Sei pronta? " bisbigliai a voce bassa, guardandola dritta negli occhi e perdendomi nella loro bellezza.
Lei annuì e, senza aggiungere altro, entrai dentro di lei, immobilizzandomi dal piacere ed emettendo un sospiro soddisfatto.

Tu mi porti fuori dai miei incubi.  Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora