JASON P.O.V.
" Mi manchi " gemetti, appoggiai la valigia per terra e mi corressi
" Mi manchi fottutamente tanto e sto impazzendo senza te "
Un'altra risatina roca uscì dalle sue labbra fottutamente invitanti e chiese divertita,
" Davvero lo pensi Jason? Pensi che tu possa venire qua e cancellare tutto con una frasetta del cazzo? Io sto schifosamente male e tu pensi che tutto vada bene perché ti manco? Beh indovina cosa? Questo non cambia niente! "
Sapevo che sarebbe stato difficile e non pretendevo nemmeno che mi ascoltasse e perdonasse, eppure quando pronunciò quelle parole con tanta rabbia e repulsione non potei fare a meno di sentire una stretta al cuore.
" Questo cambia tutto invece, porca puttana! Ho fatto tanto di quelle cazzate e mi pento di ognuna di loro, ma probabilmente se non fosse stato per quello stupido patto non ti avrei mai nemmeno conosciuta davvero. " parlai veloce, nervoso, lei alzò gli occhi al cielo e chiese sarcastica,
" Dovrei perciò essere riconoscente a quel patto? È questo che mi stai dicendo?! Beh grazie allora per avermi umiliata, usata e derisa "
Mi morsi la lingua, cercando di calmarmi e trovare le parole giuste da dire, perché era tutto così fottutamente difficile?
" Mi dispiace per tutto e capisco, davvero capisco che tu mi odi, ma ti prego mi devi ascoltare " la supplicai allora, prendendola per mano, si ritrasse veloce al contatto, ma poi mi concesse un " Sto ascoltando "
E fu in quel momento, mentre lei mi guardava spazientita sbuffando che mi resi conto quanto fosse bella.
Non una bellezza classica, una di quelle che ti aspetti su una rivista di moda, ma una unica nel suo suo genere. Con i capelli spettinati, il volto stanco e il trucco sciolto, vestita casual, Madison White sapeva ugualmente come rubarmi il respiro solo muovendo le labbra per parlare.
" È iniziato tutto in prima superiore " sussurrai perciò, iniziando a raccontare di quel pomeriggio annoiato in cui io e il mio migliore amico avevamo creato il miglior scopa-patto di sempre, patto che avrebbe poi sicuramente cambiato la mia vita.
" All'inizio puntavamo alle ragazze belle della nostra sezione, poi anche a quelle delle altre dello stesso anno e poi ogni ragazza in generale. Era divertente e nemmeno dovevamo sforzarci, le ragazze ci davano semplicemente quello che volevamo in tre, massimo sette giorni "
" Quante - " mi interruppe mordendosi il labbro,
" Quante ragazze in tutto? "
Mi aspettavo anche questa domanda, anche se sinceramente avrei preferito non riceverla.
" Non lo so, non me ne è mai importato di quante, era solo il gusto in sé di farlo " ammisi sinceramente, decidendo di dire tutta la verità, lei annuì senza mostrare nessuna apparente emozione e continuai
" A inizio della terza abbiamo aggiunto la collezione di, uhm, preservativi " sentendomi imbarazzato. Non mi ero mai pentito di ciò che avevo fatto, eppure in quel momento desideravo non aver fatto nulla di quelle cose. Desideravo abbracciarla, eliminare quelle rughe di frustrazione sulla fronte con un bacio e poi stringerla forte così che non se ne andasse più.
" È una cosa schifosamente malata " fu tutto quello che disse, annuii e lei chiese ancora, sussurrando
" Hai il preservativo di ogni ragazza con cui hai fatto sesso? "
Scossi la testa, mi passai nervoso una mano tra i capelli e bisbigliai
" No, solo quelle delle prime volte. Era una sorta di gara tra me e Der, mi divertivo nel togliere la verginità a più ragazze rispetto a lui e viceversa " senza il coraggio di guardarla negli occhi. Quando finalmente lo trovai, ci lessi solo dolore.
" Ero l'ennesimo preservativo da collezione delle prima volte perciò? "
Quella frase pronunciata dalla sua innocente bocca fu come un pugno in faccia perché no, fanculo no, lei era tutto eccetto quello, ma non avevo mai fatto qualcosa per dimostrarglielo. Avevo accettato il suo insensato amore, l'avevo usato e ne avevo goduto, senza mai renderglielo nel giusto modo.
" Lo eri all'inizio, non lo nego. Non ti conoscevo e ho semplicemente seguito il mio schifoso stile di vita, ma credimi Madison, ho iniziato a dubitarne dal primo pomeriggio passato insieme. Volevo mollare, non sapevo esattamente perché, ma avevo chiesto a Der di lasciare perdere con te. Inutile dire che mi ha fatto cambiare idea e siamo finiti sullo scommettere pure soldi se ti avessi portata a letto, ma giuro Madison, la nostra prima volta non è stata per soldi, niente tra noi è mai stato davvero per soldi o scommesse "
Un altro sorriso sarcastico su quella bocca. Non mi credeva.
" Stronzate " bofonchiò, provando ciò che temevo lei pensasse.
" È così Mad, è fottutamente così. Sei entrata nella mia testa contro la mia volontà e non sono più riuscito a farti uscire. Perché altrimenti sarei stato ancora con te dopo aver fatto sesso insieme? "
Sbuffò, tirandosi indietro una ciocca di capelli scappata all'elastico, si passò la lingua sul labbro inferiore, senza apparentemente accorgersi dell'effetto che mi fece quel piccolo gesto e mi accusò
" Per continuare ad avere del sesso sicuro ogni volta che lo volessi " ma non sembrava certa nemmeno lei delle sue parole.
Colsi quell'incertezza come la mia ancora di salvezza e mi affrettai a parlare, persuasivo quanto sincero.
" Sai benissimo quanto me che non è così ".
Scosse la testa e disse
" Il problema è questo, io non so, io non so proprio un cazzo e sono stanca " alzando notevolmente il tono di voce.
" Stai forse dicendo che non mi ami più? " sibilai, sentendo il sangue gelarsi nelle vene al solo pensiero.
Emise un suono soffocato e lamentoso.
" No, non potrei mai. Ti amo Jason, questo non potrà mai cambiare " si arrese.
Non riuscii più a controllarmi e la afferrai per i fianchi, attirandola a me e unendo impazientemente le nostre bocche in un unico respiro caldo. Un'onda ancora più calda mi percosse tutto il corpo appena mi ritrovai a baciarla di nuovo perché cazzo, quelle labbra erano state fatte per perdersi nelle mie e viceversa. Erano le stesse di sempre; bollenti, dannatamente confortevoli, dolci e stavano ricambiando il bacio.
" Sai di vodka. Quanto hai bevuto prima? " soffiai contro il suo respiro appena di staccò per riprendere fiato, sorrise tra sè e rispose
" E tu di fumo. Quanto hai fumato prima? "
" Touchè " ridacchiai, per poi baciarla ancora, più passionalmente. Era incredibile quanto tutto quello fosse semplicemente naturale e spontaneo, come respirare o sbattere le palpebre, quanto fosse vero e perfetto.
" Sai che questo non cambierà nulla? " sussurrò mordendomi il labbro inferiore e spostando il suo sguardo dentro il mio. Quegli occhi castani chiaro, dalle pagliuzze verdi e oro e il contorno dell'iride più scuro, ero innamorato di quegli occhi quanto lo ero di lei.
Non le risposi, ma mi limitai a stringerla ancora di più e la sentii prendere un respiro profondo quando poggiò la testa nello spazio tra la mia spalla e il mio collo.
Sembrava così piccola, così fragile e indifesa, ma allo stesso tempo sapevo quanto fosse forte. L'apparenza era una puttana.
" È un inferno senza te " bisbigliai a bassa voce, godendomi la strana quiete che regnava in quel momento, le lasciai un bacio sui capelli e chiusi gli occhi. Avrei voluto che quel momento non finisse mai e quando la sentii sfuggire dalla mia presa, provai un'infinità tristezza.
" Questo non cambia nulla. È rimasto tutto come l'ultima volta che ci siamo visti e io devo partire per Manchester " ripeté per quella che sembrò l'ennesima volta, sbuffai esasperato e la contraddissi.
"È cambiato tutto invece " ignorando la fitta di dolore al pensiero di lei lontana di nuovo, in un'altra città, con nuove persone che l'avrebbero conosciuta e chissà, amata.
" Noi non possiamo stare insieme Jason, non più "
Lo disse in un modo dolce e triste, con calma, come quando si spiega ad un bambino perché la sua mamma non si può più svegliare dal letto di ospedale e abbracciarlo, ma non mi sarei arreso.
Dagli errori si impara e io me l'ero già lasciata scappare due volte, ma non questa volta. Avrei lottato per averla, lei, l'unica per cui valesse davvero lottare.
" Non è vero, non puoi dirlo. Ci apparteniamo, lo sai. " mi ostinai frustrato, non poteva seriamente dire quelle cose. Come avevo fatto io piuttosto a non accorgermene fino a quel momento?
" No, non lo so. Tu come fai a saperlo? " domandò in un sussurro, sbuffai spazientito e le feci notare,
" Hai parlato di un 'noi'. Non 'io e te non possiamo stare insieme', ma 'noi' perché lo sai anche tu che siamo un'unica cosa e ti supplico, ti supplico di perdonarmi o almeno provare a farlo "
Quelle parole scelte tra tante che avevo in testa sembrarono farla ragionare visto che rimase zitta per un paio di minuti e quando finalmente parlò, chiese,
" Cos'è cambiato che ti rende tanto sicuro? "
" Mi sono accorto di amarti. " risposi semplicemente e mi sentii così felice nel dirlo finalmente perché non c'era davvero niente di meglio che farglielo sapere, come se mi fossi tolto un enorme peso dal cuore.
" Mi sono accorto di essere follemente e incondizionatamente innamorato di te, Madison. " aggiunsi, osservando la sua espressione stupita, qualche ciocca che le ricadeva sulle guance e la sua bocca leggermente aperta. Fottutamente bellissima, ecco cos'era.
" Ti as-aspetto in macchina " fu tutto quello che mi rispose, balbettando, per poi camminare, inciampando due volte nei suoi stessi piedi, fino alla Porsche nera parcheggiata di fronte a noi e sorrisi perché sapevo che in fondo, avevo vinto. Si sarebbe lasciata portare fino a Manchester, il problema era se poi sarebbe rimasta lì. Che avrei fatto?
Smisi di pensarci, prendendo la valigia con una mano e ficcandomi una sigaretta in bocca con l'altra.
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Tu mi porti fuori dai miei incubi. Wattys2020
RomanceDue ragazzi diversi, ma che non potrebbero essere più giusti insieme e lo capiranno presto. Per lui nasce tutto come un gioco, una scommessa, ma poi cambierà tutto. Lei è romantica e crede nella loro storia da subito. Avrà fatto bene? #wattys2020