CAPITOLO 11

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La settimana passò in fretta senza nessuna novità.

Arrivò la mattina della partenza e mi svegliai alle 6:00 dato che alle 8:00 partiva il nostro volo. Mi preparai e indossai un paio di jeans e una canottiera rosa.

Louis quella mattina fece colazione da me e quando avemmo finito mio padre ci accompagnò all'aeroporto. Arrivati lì, dopo un po' chiamarono il nostro volo

-Hmm oggi i voli sono in anticipo- disse Louis

-Si- risposi.

Durante il volo io dormì per tutto il tempo e non so quanto fosse durato, Louis mi svegliò non appena arrivati a destinazione per poi uscire da quel luogo.

Prendemmo un taxi e ci dirigemmo verso casa di mia madre. Era vissuta lì prima di conoscere mio padre e trasferirsi a Londra, ma da quando i suoi genitori erano morti quella casa era abbandonata, ma mia madre mi aveva detto che un paio di giorni prima che partissimo l'aveva fatta pulire e infatti quando entrammo era bellissima.

Sistemammo le valigie al piano di sopra e poi uscimmo per fare la spesa.

-Devo ammettere che l'Italia è qualcosa di unico- disse Louis guandandosi intorno

-Si, è un paese naturale. Non so cosa abbia di speciale, ma so che lo è- affermai

Lui non conosceva le vie ma io si. Si può dire che quando ero piccola venivo ogni estate qui.

Ma non credo che nessuno si ricardasse di me. Entrammo nel supermercato e prendemmo le cose che servivano per il pranzo e la cena, pagammo e uscimmo. Ritornammo a casa e inizia a cucinare

-Louis?!-Lo chiamai

-Si?- rispose

-Apparecchi la tavola, per favore?- gli domandai

-Certamente piccola-rispose facendomi un sorriso, io ricambiai. Si alzò dalla poltrona e fece come gli avevo detto

Mangiammo tutto e poi riposammo un po',  andammo si sopra e ci sdraiammo sul letto, ci addormentammo abbracciati.

Amavo il rapporto che c'era con Louis, era il mio migliore amico e non il mio ragazzo, eppure delle volte ci comportavamo come se lo fossimo.

Dopo una buona mezz'ora mi svegliai, ero ancora abbracciata a lui, dormiva ancora e sembrava un bambino.

-Hmm- mormorò, segno che si stava per svegliare

-Buongiorno, in un certo senso- dissi

-AHAH simpatica- disse ironicamente, la sua risata appena sveglio era più bella di quella normale.

-Che facciamo?- domandai

-Hmm- mormorò di nuovo -Non saprei- continuò poi

-Io direi di andare un po' al mare- proposi

-Beh ottima idea- affermò

-Tanto da qui non è lontano, tipo mezz'ora a piedi-

-Mezz'ora e non è lontano?- si lamentò

-Sei il solito pigro-

-Andiamo- disse sorridendo e io ricambiai.

Ci mettemmo il costume e uscimmo.

-Più la guardo e più me ne innamoro- disse guardandosi di nuovo intorno -Ti giuro che prima o poi mi trasferirò in Italia- esclamò sorridendo

-E fu così che Louis William Tomlinson si innamorò dell'Italia e dimenticò la sua migliore amica Alexandra Brown- dissi ironica

-Carotina, non lo farei mai, potrei amare mille cose, mille persone ma tu sarai sempre la prima nel mio cuore- disse abbracciandomi

-Ti voglio bene carota- e l'abbracciai anch'io.

Con Louis ci conoscevamo da quando eravamo piccolissimi, non ero mai stata innamorata di lui, lo vedevo solo come migliore amico.

Arrivammo e stendemmo i teli sopra la spiaggia. Quanto mi era mancata la mia Italia, respirai l'aria del mare e mi sdraiai sul telo per prendere un po' di sole, invece Louis preferì provare l'acqua salata italiana e andò in mare.

-Alexandra,qui l'acqua è fantastica!- esclamò entusiasto -Vieni anche tu, così diventa ancora più bella- continuò

Quanto lo amavo ogni volta che faceva così.

-Adesso arrivo- affermai

-Muoviti o ti vengo a prendere io- grisò per farsi sentire

-Non ce ne sarà bisogno- dissi per poi correre verso l'acqua.

Andai da Louis che piano piano si stava allontandando, appena lo raggiunsi gli saltai sulle spalle

-Cavolo Alexandra mi hai fatto spaventare- disse

-AHAH scusami, carota-

-Perdonata- disse facendosi indietro per buttarmi in acqua

-Stronzo- esclamai uscendo con la testa fuori dall'acqua, lui si mise a ridere e non rispose.

Passammo il pomeriggio a giocare con l'acqua e a ridere come dei ragazzini.

Erano le 17 e le persone sulla spiaggia diminuivano sempre di più, ad un tratto ci ritrovammo solo noi due e decidemmo di andare a casa. Erano le 18 ed eravamo a casa.

-Cavolo sono esausto- esclamò Louis

-Anch'io-

Per quella serata rimanemmo a casa, eravamo troppo stanchi per andare in giro. L'unica cosa che facemmo fu la doccia appena ritornati, mangiammo gli avanzi del pranzo per poi andare ognuno nelle proprie stanze a dormire.

Due fratelli, Due emozioni diverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora