CAPITOLO 34

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Era passata una settimana dal ritorno a Londra. Quel pomeriggio d'estate, saremmo dovuti andare a scegliere il mio vestito da sposa. Ero emozionata all'idea. La creatura nel mio ventre stava crescendo bene, dopo due giorni che ritornammo a Londra, andammo a un controllo da un bravo ginecologo rispetto a quello dell'Italia.

Niall era arrivato da circa due ore e alloggiava insieme a noi.Appena mi vidi sorrise meglio di come stava già facendo e mi venne incontro per abbracciarmi. Amavo i suoi abbracci, trasmettevano tanto affetto e mi rassicuravano fin da quando ero piccola. Mi informò che il viaggio fu tranquillo tanto quanto il tragitto in taxi dall'aeroporto a casa Malik e fui contenta di questa notizia.

 Anche Liam sarebbe arrivato a momenti, in realtà avevo un po' ansiosa per il suo arrivo, non sapeva niente del bambino e credo che quest'altra notizia l'avrebbe, in un certo senso, deluso. Non potevo farci niente se ormai la mia scelta era stata quella di vivere il resto dei miei giorni insieme a Zayn, sono stata per fin troppo tempo dietro a lui, mentre si disinteressava di me. Si trattava di mesi e sarei diventata la signora Malik, avrei costruito una famiglia con lui e l'avremmo mantenuta. L'attesa di un bambino era al cosa più bella che mi potesse capitare e sapere che Zayn non mi avrebbe lasciata per niente al mondo mi rendeva la donna più felice al mondo.

"Toc toc" qualcuno bussò alla porta e mi distrasse da tutti i miei pensieri. Mi alzai dalla poltrona ed andai ad aprire.

-Ehi- disse Liam non aspettandosi che sarei andata io ad aprirgli

-Ehi, entra- mi spostai in modo da farlo entrare.

-Mi mancava l'aria di casa- disse mentre si guardava intorno nel salotto

-Siediti.- Si sedette e continuò a guardarsi intorno

-Avete pitturato il salotto?- domandò

-Ahah si- risi per la sua affermazione. C'era un po' di imbarazzo tra di noi, le mie mani erano sudate e mi pizzicavo le nocche.

-Bella questa tonalità di giallo, mi mette quasi bi buon umore, anche se è difficile- disse e incontrò i miei occhi.

-Già. Da quando sei partito non ci siamo più sentiti- cercai di allacciare un discorso

-Ho preferito non sentire la tua voce, senza offesa ma mi avrebbe portato altre sofferenze- la sua voce tremava

-Ehi- mi alzai dalla poltrona su cui ero seduta e andai a sedermi vicino a lui sul divano - Credevo avessi passato questa fase- gli dissi mettendogli una mano sulle spalle

-Lo credevo anch'io. Credevo che andare a Parigi fosse la miglior cosa da fare e invece niente, ha peggiorato le cose. Sono stato insieme ad una ragazza per due mesi, pensando che mi sarei dimenticato di te e neanche questo è bastato, ma nonostante tutto ho accettato la situazione- disse tutto questo con lo sguardo sul pavimento.

-C'è qualcosa che dovrei dirti- iniziai e lui fece cenno di parlare -S-ono incinta- la frase uscì quasi come un sussurro

-Non ho capito, che?- spalancò gli occhi

-Aspetto un bambino- ripetei

-Questo è un colpo basso-  si alzò di scatto dal divano

-Perchè scusa? Ti sono venuta dietro per quasi un anno e tu ogni volta mi dicevi di non piacerti. Ogni volta che cercavo di farti capire quanto tenevo a te, ti arrabbiavi sempre, mi rifacciavi di quanto ero gelosa. Non sai quanto mi hai fatto soffrire ogni volta che ti fidanzavi con qualche ragazza e appena ho deciso di non aspettarti più hai capito che tenevi a me? Certo, dopo che mi avevi persa hai capito tutto quanto? Tutto il fottuto affetto che provavi e provi per me? Tutto il maledetto amore? Sai cosa c'è? Tu sei invidioso di come Zayn mi rende felice e vorresti essere al suo posto. Adesso vorresti aspettare tu un bambino con me, vorresti sposarti tu il 25 dicembre con me, vorresti vivere il resto della mia vita con me ogni giorno, non è così? Sei solamente invidioso di tutta la felicità che Zayn riesce a darmi, invidioso di come mi faccia stare bene, non è così? Ci ho provato a dimenticare tutto, a dimenticare di avere un cognato innamorato di me, a far finta di niente, ma è impossibile, da una parte mi dispiace di questa situazione, ma dall'altra te lo meriti per essere stato menefreghista!- gli gridai tutto d'un fiato, non mi importava che dentro di me stava crescendo una creatura e dovevo stare calma, gli ho dovuto dire tutto quello che pensavo. Liam mi guardava con uno sguardo deluso da tutto quello che gli avevo detto, sapevamo entrambi che questa era la verità. Ero sicurissima che in quel momento la mia faccia fosse rossa dalla rabbia è che mi uscisse il fumo dalle orecchie. Lasciai la stanza senza degnarlo di uno sguardo.

Due fratelli, Due emozioni diverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora