CAPITOLO 28

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Eravamo arrivati  a Verona da circa due ore e adesso eravamo in albergo per riposarci.  Zayn non mi volle dire quale hotel avesse ordinato e così quando arrivammo davanti all'edificio rimasi a bocca aperta. Era un hotel molto elegante anche se non era a cinque stelle. La suite che anche lui aveva prenotato era stupenda, molto luminosa e spaziosa, si intravedeva anche un po' l'arena dove Emma avrebbe fatto il concerto. Un letto matrimoniale, con le lenzuola bianche e anche molto soffice. Una sedia vicino una delle tre finestre della stanza, un armadio a due ante. Un bagno abbastanza grande con una vasca spaziosa da entrarci anche due persone in una volta sola. Così riusciva a stupirmi Zayn Malik.

-Tu devi essere matto- gli disse guardando ancora la bellezza della stanza

-Perchè?- mi chiese avvicinandosi a me e abbracciandomi per la vita

-Perchè? Me lo chiedi anche? Guarda la bellezza di questa stanza, ti sarà costato molto e non credo che tutti i soldi che hai da parte ti siano bastati- risposi girandomi davanti  a lui

-Beh amore, io sono un commercialista- disse guardandomi negli occhi - E posso permettermelo, poi ho dei genitori, i quali non mancano per niente i soldi- continuò dandomi un bacio sulle labbra -Per te questo e altro- disse infine baciandomi la mascella

-Tu mi dai troppo-

-Pensa a quando tu mi darai dei figli, quello è veramente tanto per me, avere una famiglia e quel giorno sarò l'uomo più felice della terra perchè avrò tutto- continuò a guardarmi negli occhi mentre diceva queste parole.

-Come mai in questo periodo pensi ai bambini che avremo?- gli chiesi curiosa

-Beh perchè ti ho chiesto si sposarmi e quando succederà arriveranno anche dei figli, cosa certa tra meno di due anni- rispose tranquillo

-Ti amo- le uniche parole che riuscirono ad uscire dalla mia bocca

-Ti amo- e mi baciò dolcemente.

Erano le 19 ed eravamo stanchi per poter scendere sotto a cenare e quindi ordinammo la cena in stanza.

-Però cucinano bene in questo hotel- disse Zayn

-Non è l'hotel che cucina bene ma è la cucina italiana che è la migliore- lo corressi fiera del mio paese. Se avrei dovuto parlare bene di Londra non so cosa ne sarebbe uscito, forse avrei detto: Londra ha un clima umido, piovoso a confronto con quello dell'Italia che è caldo, soleggiato. Mi bastava questo per far risaltare la bellezza dell'Italia, solo il clima.

-Simpatica. Perchè stai a Londra allora?- chiese

-Beh uhm i miei si sono trasferiti lì e poi ho conosciuto un ragazzo un po' stronzo ma tanto bello: palestrato, sempre perfetto, sorriso da invidiare, capelli alzati sempre perfetti, occhi castano scuro nei quali ad ogni sguardo ti perdi in essi e chi più ne ha più ne metta. Però non so se lo conosci- dissi ironica

-Beh forse ce l'hai davanti- rise e io lo seguì. 

Dopo quella risata continuammo a mangiare lui la sua bistecca alla fiorentina e io finì  il mio piatto di insalata mista. Finimmo entrambi e ci stedemmo sul letto per guardare un po' di TV.

-C'è anche la TV a plasma- continuai a prenderlo in giro per aver comprato un hotel un po' troppo costoso

-Al nostro prossimo viaggio andiamo a dormire sotto i ponti, il caso è chiuso- disse ridendo, mentre mi metteva un braccio dietro le spalle.

-Pensa se avremo dei bambini, non credo che il loro papà li farà dormire sotto un ponte- affermai ironica e lui si mise a ridere senza rispondermi.

Guardammo la TV per un'oretta e poi ci mettemmo a dormire abbracciati.

                 DUE GIORNI DOPO

Due fratelli, Due emozioni diverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora