Mi alzai presto quella mattina dato che dovemmo tornare a Londra. Il nostro viaggio terminò lì, in Italia. I miei si alzarono presto quanto noi per salutarci. Mia madre mi abbracciò e iniziò a piangere. Mi raccomandò di stare a riposo e di badare solo al bambino che portavo in grempo, la rassicurai dicendole che l'avrei fatto.
Ero al primo mese e dovevo cercare di stare più attenta per evitare problemi durante i successivi.
Niall, mi abbracciò e mi ricordò che la settimana prossima sarebbe venuto a Londra per fare non so cosa.
Mio padre mi abbracciò, anche lui si emozionò ma non lo fece notare. Credo che quello fu l'abbraccio più stretto che mi diede.
Zayn salutò tutti con un abbraccio affettuoso e anche per lui si emozionarono, mamma in particolare.
Quando uscì di casa mia madre mi chiamò e mi venne incontro abbracciandomi di nuovo e toccando la pancia, quel tocco mi provocò un'emozione strana.
Niall ci accompagnò all'aeroporto e il viaggio fu più veloce, dato che correva con l'auto. Scendemmo e ci salutammo nel frattempo che Zayn prese le valigie. Finì di prenderle e anche Zayn lo salutò e finirono per dirsi cose tra cognati. Ci prendemmo per mano ed entrammo nell'aeroporto salutando Niall con un cenno di mano. Ci sedemmo e aspettammo che il nostro volo venisse chiamato, quando accadde ci imbarcammo. Dopo pochi minuti mi addormentai.
ZAYN'S POV
Poco prima di addormentarsi poggiò la sua testa sulla mia spalla e dopo pochi minuti la sentii quasi russare. Era così bella anche quando dormiva.
Non potevo ancora credere che a mesi avremmo avuto un bambino. La nostro relazione non ha mai presentato intoppi, se non prima che iniziasse.Ricordo come lei mi detestava, anche se mi amava più di se stessa e di come io non la considevo per niente, almeno fin quando non ho capito che provavo qualcosa per lei. L'ho intuito poche settimane prima che Liam mi dicesse che sarebbe dovuto andare in Italia per la festa del suo compleanno, volli andare anch'io e quindi gli inventai che l'avrei accompagnato e avrei visitato la città, ma feci tutto questo per vederla. Il giorno dopo la vidi al mare e cercai di non darle retta. Non sapevo il perchè mi comportassi in quel modo con lei, ma non volevo farle del male o meglio, non volevo illuderla che la nostra storia sarebbe durata, fin quando non decisi di non provarci e adesso eccoci qui, vicino al matrimonio tanto qualche nel diventare genitori del nostro primogenito. Io da commercialista mi sarei potuto allargare o avremmo potuto emigrare tipo in America o anche in Italia, dato che a lei piace il suo paese. Avremmo costruito la nostra famiglia con sacrifici. Decidi di abbandonare questi pensieri e mi misi a dormire.
-I passeggeri per Londra sono pregati di prepararsi per l'atterraggio- la voce nell'altoparlante mi svegliò e ci misi poco per capire che stavamo per atterrare.
Alexandra era difficile da svegliare, era già la terza volta che la chiamavo ma niente, mugolava soltanto.
-Alexandra,dai è la quarta volta. Stiamo per atterrare, svegliati!- provai di nuovo e finalmente si svegliò
-Ma che succede?- disse assonnata
-Succede che siamo arrivati e dobbiamo scendere dall'aereo, dai forza- le spiegai
-Uff... questa è la prima e l'ultima volta che mi addormento durante un viaggio- si lamentò e l'unica cosa che riuscì a fare fu scoppiare in una risata divertente.
Scendemmo dall'aereo e decidemmo di tornare a piedi, dato che la madre di Alexandra mi aveva raccomandato di farla camminare e volli prendermi cura di lei per bene.
Mi era mancata la mia città. Anche se non è proprio la mia città natale ma è qui che mi sono cresciuto.
Quel giorno era una bella giornata, strano vedere il cielo di Londra non nuvoloso, ma sereno, con il sole che brillava. Mi ricordava molto l'Italia.
Alexandra era di fianco a me che camminava, mi teneva la mano, anzi, ci tenevamo per mano, come una coppia felice che sta per costruire una famiglia, che sta per sposarsi. Adesso che eravamo tornati a casa avremmo duvuto organizzare il ricevimento del matrimonio, la data l'avevamo decisa in Italia e subito avevamo chiamato i miei per dirglielo, sarebbe stato il 25 dicembre, il giorno di Natale. Non sapevamo perchè avessimo scelto proprio quella data, forse perchè è il giorno della nascita di Gesù e anche noi stavamo aspettando un bambino. Il ristorante l'avevamo scelto già tempo fa, saremmo andati da un amico di famiglia, un bel gran ristorante e per i vestiti delle nozze dovevamo organizzarci in questi giorni. Alexandra sarebbe dovuta andare a vedere il suo vestito la settimana prossima e io non so quando sarei andato. In quel periodo avevo troppi pensieri per la testa, forse erano per via del matrimonio e per la nascita di nostro figlio. Troppe cose belle insieme. Il futuro era quello che mi spaventava di più, adesso cose belle e poi? Sarebbero arrivate quelle brutte? Anche se fossero arrivate io e Alexandra le avremmo superate.
-Stavo pensando a una cosa- La voce di Alexandra mi distrasse
-Cosa?- le domandai
-Non so che tipo di vestito prendere-
-Uhm beh... lo sposo non deve sapere com'è il vestito della sposa fino al grande giorno, quindi non parlarne con me-
-Lo so, è solo che dovrò parlarne con tua madre e questo mi imbarazza- ammesse
-Ma se avete confidenza e andate d'accordo?- domandai
-Si, però questo è un argomento un po' strano, cioè non so-
-Adesso non preoccuparti, se vuoi le proporrò io di venire con te per scegliere il vestito-
-Va bene, grazie- sorrise e mi baciò dolcemente sulle labbra.
Continuammo a camminare e delle volte dovettimo fermarci perchè Alexandra si stancava.
Arrivammo a casa dopo un'ora di cammino e non trovammo nessuno dentro.
-Cose normali o bu- affermò Alexandra guardandosi in giro
-Credo che siano andati a fare la spesa o cose del genere-
-Aspetteremo, intanto andiamo a sistemare le valigie di sopra- propose
-Vado a sistemare- la corressi
-Non sono malata, sono incinta e rimettere i vestiti nell'armadio non è uno sforzo- si lamentò e non insistetti più di tanto. Rimettemmo i vestiti nell'armadio e le valigie vuote sotto il letto.
-Io mi stendo un po'- disse
-Ti seguo.-
Mi sdraiai vicino a lei e misi la mano sulla sua pancia, a quel tocco mi guardò e sorrise.
-Ancora è troppo presto per sentire muovere la creatura- mi avvisò
-Quando ci vorrà?- le domandai
-Credo dai 4 o 5 mesi-
-Dovremo aspettare allora-
-Direi proprio di si.-
Ci addormentammo insieme e dopo un'ora mi svegliai non trovandola più al mio fianco. Sentii delle voci al piano di sotto e anche un profumo di cibo, così decisi di scendere.
-Amore, finalmente- mi venne incontro mia madre
-Mamma- l'abbracciai calorosamente
-Ci siete mancati- disse fra le mie braccia
-Anche voi ci siete mancati-
-Vi abbiamo portato dei regali- intervenne Alexandra, probabilmente aveva aspettato che fossi arrivato io per avvisarli
-Oh non dovevate- disse mia madre felice della notizia
-Invece si- disse Alexandra mostrandole un cofanetto, mia madre lo prese e lo aprì
-E' bellissima questa collana- la prese in mano e i suoi occhi le brillavano di lacrime -Non dovevate davvero-
-Dovevamo- insistetti. Donammo il regalo a mio padre e quello di Liam lo lasciammo da parte, gliel'avremo dato quando sarebbe venuto per il matrimonio.
Passammo la giornata a parlare del nostro viaggio e di tutte le meraviglie che avevamo visto e Alexandra raccontò loro del concerto e ancora, mentre raccontava aveva quei suoi occhi grandi luminosi per aver incontrato il suo idolo.
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Due fratelli, Due emozioni diverse
FanfictionAlexandra: una ragazza come tante altre,alta,magra,pelle chiara,capelli castani e lunghi,due occhi grandissimi di un castano chiaro. Convinta di essere affezionata a due fratelli,completamente diversi. Con il tempo capisce che ama veramente solo uno...