CAPITOLO 15

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-Vaffanculo!- gridai già di prima mattina -Solo il ciclo ci mancava, porca!- continuai.

                                                                          POCHI MINUTI PRIMA

Mi svegliai e mi sentii bagnata, così intuì che era arrivato il ciclo, andai in bagno e ne ebbi la conferma.

Mi cambiai e scesi sotto

-Tesoro che hai?- mi chiese mia madre vedendomi nervosa

-Stasera che devo andare alla festa mi viene il ciclo, è in anticipo!- gridai

-Ti capisco, anche a me capita tante volte, ogni volta che devo andare da qualche parte arriva-

-Uff, perchè non sono nata maschio?!- esclamai

-E' colpa di tuo padre- disse ironicamente e io risi.

Feci colazione e andai di nuovo in camera mia, avevo un mal di pancia incredibile così mi misi a letto con una borsa d'acqua calda sulla pancia -Ahh- tirai un respiro di sollievo.

Dopo una mezz'oretta  tolsi la borda dato che il dolore era allieviato e mandai un messaggio a Louis "A che ora è la mia festa di bentornata?" lui rispose subito "Alle 21, quindi ti passo a prendere alle 20:30".

Il pomeriggio lo passai a letto, oltre al mal di pancia mi venne anche il mal di schiena.

"Stasera potrò essere anche più aggressiva del solito" pensai tra me e me.

Le ore passarono in fretta e arrivarono già le 19:30

-Porca, com'è passato il tempo, sono in ritardo- dissi.

Corsi in bagno per farmi una doccia veloce, ci misi giusto 5 minuti anche se non so come feci. Andai in camera e scelsi un vestito corto fin troppo,copriva giusto il sedere, era  rosa carne con dei brillantini per tutta la stoffa e senza spalline. A quel vestito abbinai un paio di tacchi a spillo dello stesso colore dell'abito, i capelli li raccolsi in una coda alta.

Ci misi  giusto un'ora e Louis alle 20:30 precise arrivò, suonò al campanello, scesi, salutai la mia famiglia e uscii.

-Wow- esclamò Louis

-Non guardarmi troppo- dissi acida

-Ok ho capito, ciclo?- domandò

-Ecco bravo, tu si che mi capisci veramente- dissei abbracciandolo -La sfortuna mi accompagna sempre, nel bene e nel male, mi è arrivato in anticipo e forse l'ha fatto apposta per non farmi divertire alla festa ma non in quel senso- specificai

-Ahah si avevo capito-

-Bene- detto questo mise in moto e andammo alla festa.

-Ehm ma dove stiamo andando?- gli  domandai

-Già è troppo quello che sai- disse

-Uff- sbuffai.

Il resto del tragitto fu silenzioso.

Louis si fermò davanti al ristorante dove mi portò Harry, appena lo vidi mi brillarono gli occhi, quella sera avevo passato una serata bellissima e non si era dimostrato il solito puttaniere.

-Che hai che ti brillano gli occhi e hai un sorriso d'abete in faccia?- mi chiese Louis curioso

-Qui mi portò Harry quando siamo usciti insieme-

-Sapevo che non dovevo portarti qui- disse

-No no, non preoccuparti, mi divertirò- lo rassicurai e infatti era vero, lui annuì semplicemente.

Entrammo e c'erano già tutti gli invitati, tra cui:Harry, Liam e poi Zayn anche se non capivo che era venuto a fare quest'ultimo.

-Ehm ma scusa, Zayn che ci fa?- domandai a Louis

-Sinceramente non lo so, forse ha accompagnato Liam- rispose

-Non so neanche con quale faccia si è presentato Liam- dissi acida

-Carota, calma-

-Ci proverò.Nel caso mantienimi-

-Non lo volevo detto, l'avrei fatto lo stesso-

-Ti voglio bene- gli dissi

-Ti voglio bene- mi rispose per poi baciandomi la guancia.

Andammo a sedere e cenammo, appena finito si aprirono le danze, quel ristorante aveva una sala riservata per i balli, ma lo scoprì solo quella sera.

Ballai con Louis per quasi tutta la sera, dopo vari balli mi risposai e andai a prendere da bere, mi sentii prendere per i fianchi, mi girai ed era Harry, rimasi sorpresa da quel suo tocco

-Che vuoi?- domandai più acida possibile

-Uhm scusa mi hanno spinto e ti sono venuto addosso- disse mentendo

-Ok- dissi fredda e lui se ne andò.

Non poteva scomparire e poi comparire, doveva accettare il fatto che non ricambiavo i suoi stessi sentimenti.

-Alexandra- sentii gridare il mio nome e ovviamente era Louis

-Arrivo- gridai anch'io, mi avviai da lui

-Vogliamo giocare a obbligo o verità?- mi chiese

-Uff-

-Daii è un gioco che si fa ad ogni festa- quasi supplicò

-Accetto solo perchè non mi piace vederti così-

-Ti voglio un bene dell'anima- disse

-Anch'io scemo-.

Iniziammo a giocare, dicevano tutte cazzate, obblighi da bambini e anche le verità. Non avevano cervello.

-E' il turno di Alexandra - disse Liam e io alzai gli occhi al cielo

-Obbligo o verità?- mi chiese

-Hmm obbligo-

-Ti obbligo a baciare Zayn- disse

-No no, sono fidanzato- disse Zayn con la sua solita espressione da montato

-E' solo un gioco- dissero in tanti

-Scusate! Io neanche voglio, non voglio baciare un ragazzo che neanche mi considera, sarebbe una cazzata- sbottai e mi alzai per uscire fuori. Il ciclo aveva i suoi pro e contro

-Ehm Alexandra?- sentii chiamarmi

-Che cazzo vuoi Zayn?- domandai acida. Non avevo mai pensato che con lui avrei usato questo tono, ma ripeto, il ciclo

-Perchè hai detto che non ti considero?-

-Cosa? Adesso mi rincorri, sai il mio nome e mi chiesi perchè non ti considero? Tu e Liam avete qualche problema, curatevi!- sbottai

-Non è vero che non ti considero-

-Sai una cosa? Tu mi piaci e forse mi piaci ancora, anche se credo di averti dimenticato, ma sono sicura che non è così, non riesco a toglierti dalla testa, è quasi un anno che ti vengo dietro e tu come mi ripaghi? Neanche dicendomi un "ciao"- alzai la voce e me ne andai di nuovo dentro, non mi interessa quale sarebbe stata la sua reazione, ma finalmente mi ero tolta una peso.

-Beh andiamo avanti!- dissi fingendo di stare bene

-Sicura che sia tutto apposto?- mi chiese Louis

-Si, è tutto ok- dissi -poi ti racconto- gli sussurrai.

Continuammo a giocare per tutta la serata e verso l'1 tornammo a casa.

-Buonanotte Louis- gli dissi davanti casa mia

-Notte piccola- disse abbracciandomi -Domani mi racconti tutto- quasi mi ordinò

-Certo.- risposi  -Adesso è meglio che entra- e lo baciai

-Ciao piccola- mi disse -

-Ciao carota- risposi.

Entrai e mi tolsi i tacchi per non far rumore, salì le scale ed entrai in camera, mi misi il pigiama e andai a letto.

Due fratelli, Due emozioni diverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora