Lo guardo con gli occhi lucidi, sarà l'ultima volta che lo vedrò. Mio fratello rimane qui, io invece sono costretta a partire, i miei zii mi aspettano a Los Angeles. Dopo che i nostri genitori sono morti ci hanno separati, lui in carcere, io in un'altra città.
Ma io lo so che non è stato lui ad ucciderli, lo vendicherò, gliel'ho promesso.
Lo abbraccio e vado via. Prendo un aereo diretta verso la mia nuova vita.
Arrivo all'aeroporto e saluto freddamente i miei zii, cercando di non essere troppo scontrosa. Quando però, i due mi raccontano in macchina che tre anni fa hanno adottato un ragazzo (che a quanto pare ora ha 19 anni, due in più di me) impazzisco. Avrò un problema in più fra i piedi, me lo sento.
Una volta a casa, mia zia mi fa vedere subito camera mia, è al piano di sopra, non è molto grande ma è passabile, diciamo che dovrò personalizzarla, ma ci penserò con il tempo.
Disfo da sola le mie valige, rifiutando l'aiuto di mia zia. Metto tutti i miei vestiti nell'armadio, poi vado in bagno per metterci spazzola, phon e altre cose che mi serviranno. Fra una cosa e l'altra mi guardo allo specchio, i capelli ormai sono molto lunghi ed il colore si è rovinato, il viola scuro delle méches è diventato prugna e i capelli neri mossi che arrivano fino al fondoschiena beh, diciamo che dovrò sistemarli il prima possibile. I vestiti invece sono i soliti, stretti e neri.
Il rumore della porta che si apre mi fa girare di scatto. Un ragazzo senza maglia, con addosso solo un paio di jeans neri, mi osserva.
X:-Tu saresti?- mi squadra
Io:-Potrei farti la stessa domanda- rispondo, alzando un sopracciglio
X:-Ci metti molto a dirmi chi sei?- alza gli occhi al cielo
Io:-E a te costava tanto bussare? Sarei potuta essere nuda!- esclamo infastidita
X:-Beh considerando che non dovresti nemmeno essere qui... Sei la figlia della sorella di mamma?- dice cambiando argomento
Io:-La chiami mamma?- chiedo perplessa
X:-Qualche problema?- mi guarda male, quasi fulminandomi
Io:-Mi chiamo Elizabeth- cambio argomento di nuovo, rispondendo alla domanda di prima
X:-Ti chiamerò Elly- dice tranquillo, facendo spallucce
Io:-Non ho 4 anni!- lo guardo male incrociando le braccia
X:-Piacere, sono Taylor- mi porge la mano ma io lo scanso ed esco dal bagno.
Rientro in camera e mi butto sul letto, a pancia in giù. Mio zio entra per darmi una bellissima notizia: la mia moto è arrivata.
Esco in cortile di corsa per vederla, è bella come sempre, una Yamaha nera opaca, un gioiellino, con lei ho vinto più di una competizione.
Prima gareggiavo, quasi tutte le notti, poi ho deciso di smettere dopo un infortunio. Ebbi un brutto incidente, durante una gara, rimasi in ospedale per circa un mese. Da allora mio fratello mi costrinse a promettere che non avrei mai più rischiato la mia vita in questo modo e io tutt'ora sto mantenendo la promessa. Ma questo non mi vieta di usare la mia moto per andare a scuola o altro; insomma, non è troppo pericoloso.
Taylor:-Wow, è davvero bella- dice sbucando dal nulla avvicinandosi alla moto
Io:-Non provare nemmeno a toccarla, so che è spettacolare. Ma è mia- gli punto un dito contro
Taylor:-Hey piccola, calmati- alza le mani in segno di resa
Io:-Non prenderti una confidenza che non hai- rispondo acida, già non lo sopporto e se è questo ciò che mi aspetta allora starò molto poco tempo in casa... non vorrei finire per ammazzarlo nel sonno e farmi arrestare.

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Black. (Completata)
Teen FictionElizabeth, una ragazza dal passato turbolento, si ritrova a dover cambiare città in occasione della morte dei suoi genitori. Suo fratello è in carcere e la diciassettenne New Yorkese decide di vendicarsi, approfittando del suo trasferimento a Los An...