Capitolo 3

9.2K 269 13
                                    

Mi sveglio e mi ricordo di ieri sera, mi siedo sul letto sistemandomi i capelli con le mani, vedo Lox, dorme su un fianco e sta quasi per cadere giù dal letto. La tiro verso il centro del letto e vado in bagno, che ovviamente è occupato così per fare la doccia dovrò aspettare un'eternità.

Vado in cucina e vedo zia preparare il caffè.

Io:-Buongiorno zia- la saluto sedendomi a tavola

Zia:-Buongiorno Elisa, gradisci del caffè?- mi chiede sorridente

Io:-Sì grazie- rispondo educatamente, lei e lo zio sono le uniche persone che rispetto all'interno di questa casa. Solo loro lo meritano.

zia:-Come ti stai trovando per ora? Come ti senti?- mi chiede, guardandomi.

Io:-Mi sento un po' travolta, sta succedendo tutto velocemente e penso che la vita qui sarà più frenetica di prima... soprattutto quando inizierà la scuola- le confesso, sospirando.

Zia:-A proposito di scuola, dopo ti accompagno a vederla e fare l'iscrizione, così ti daranno già tutti i libri.-

Io:-Va bene allora dopo la doccia mi preparo- le dico, senza avere tutta questa voglia di tornare a scuola.

Zia:-Visto che stanotte c'erano gli amici di Taylor il bagno sarà occupato per un po', vai a lavarti nel mio bagno, è la seconda porta dentro la mia stanza-

Io:-Grazie zia, mi stai facendo risparmiare tempo e pazienza- dico sinceramente guardandola e lei sorride, sedendosi vicino a me a tavola, versandomi il caffè nella tazzina.

Dopo colazione e dopo la doccia io e la zia andiamo a fare l'iscrizione, tra poco inizierà la scuola e qualcosa mi dice che perderò di vista il mio letto. Dopo l'iscrizione la zia mi dice di portare i libri in macchina, sono due buste molto pesanti. La macchina è a una decina di metri dalla scuola così inizio a scendere le scale mentre zia mi osserva da lontano, è voluta rimanere una decina di minuti a parlare con il preside, io intanto la aspetterò vicino o in macchina.

D'un tratto una delle buste si rompe e i libri cadono a terra, ci mancava solo questa. Vedo un ombra e subito dopo una mano, alzo lo sguardo e vedo un ragazzo intento ad aiutarmi a raccogliere i libri.

Io:-Grazie dell'aiuto- dico sincera, non sono solita essere gentile ma so riconoscere le persone a cui devo essere grata.

X:-Tranquilla, al primo anno è successo anche a me, i libri sono troppo pesanti per delle ridicole buste di plastica usa e getta- mi dice sorridendo

Io:-Vieni in questa scuola?- gli chiedo nel tentativo di intraprendere una conversazione e assorbire informazioni

X:-Sì sono al quarto anno, io non ti ho mai vista qui... Azzarderei dire che sei del primo anno ma sembri più grande quindi presumo tu ti sia trasferita qui da poco-

Io:-Perspicace, come ti chiami ragazzo?- dico accennando ad un sorriso, per poi alzarmi insieme a lui con i libri in mano

X:-Jason, tu?-

Io:-Elizabeth, con la "z"- specifico mentre mi avvicino alla macchina

X:-Se ti chiamassi Elisa?-

Se l'ha detto veramente, non svegliatemi da questo sogno.

Io:-Magari quando ci conosceremo meglio, per ora preferirei tu mi chiamassi con il mio nome intero- in fondo è comunque uno sconosciuto e anche se mi ispira fiducia non posso mica dargli subito tutte queste libertà.

Non sopporto le persone che si prendono troppa confidenza all'inizio. Anche se ammetto che mi ha fatto piacere.

X:-Dove devi metterli?- mi chiede alludendo ai libri

Black. (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora