Capitolo 7

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La prima cosa di cui si rese conto Skyler era la presenza di qualcosa di diverso intorno al suo corpo.

I suoi occhi grigi erano ancora annebbiati dai farmaci, quasi fossero fatti di nebbia. Impiegò un po' a prendere coscienza di essere stesa su un letto di ospedale.

L'odore di amoniaca le arrivò fastidiosamente al naso. Mosse la testa per guardarsi il corpo. Si sentiva rigida come un pezzo di ferro.

Numerosi tubi di plastica entravano nel suo corpo tramite lunghi aghi. Si mise a sedere e sentì una fitta alla testa. Poi ricordò la discussione avvenuta con Tennesse e Blake e quello che aveva fatto dopo. Non avrebbe dovuto sfidare la sorte.

Alla sua destra c'era una finestra che dava su un parco verdeggiante. Davanti al vetro sedeva un ragazzo dalla testa scura rivolta verso l'esterno. La vista era sfocata e impiegò un po' ad identificarlo.

- Austin? - biascicò Skyler premendo il palmo della mano sulla tempia.

Il ragazzo si voltò e le sorrise esprimendo tutto il suo sollievo. Si alzò e andò da lei. Posò le mani sulle sue spalle ed esercitò una lieve pressione per farla stendere. Skyler non ebbe l'energia necessaria ad opporsi.

- Ciao. - disse il ragazzo sedendosi sul letto.

- Ciao. - rispose lei con la voce roca.

- Come ti senti? -

- Ammaccata... ? -

- Non so se stavi cercando di dare fuoco a te stessa o alla tua camera. Tennesse ti ha trovata stesa a terra inerme con le fiamme che ti circondavano. Ti abbiamo portata qui d'urgenza. Ma che stavi facendo? -

- Te l'ho detto che è meglio se mi stai lontano. - sdrammatizzò lei.

- Da quanto sono qui? -

- Sette ore. -

Skyler sgranò gli occhi.

- Oddio. -

- Già. -

La porta si aprì ed entrò una piccola donna in camice da infermiera. Sorrise a Skyler e invitò Austin ad uscire. Il ragazzo obbedì.

- Ci vediamo a scuola. - promise lui uscendo.

L'infermiera iniziò ad accettarsi delle condizioni della sua paziente puntandole una luce negli occhi e premendo le dita in punti strategici del suo corpo.

Skyler sentì qualcosa alla bocca dello stomaco che le ostacolava il respiro. Respirò profondamente per regolarizzarlo poi capì che non era un malessere fisico.

L'aveva avvertito appena Austin l' aveva lasciata sola con la donna. Una sconosciuta. Skyler la guardò di sottecchi cercando qualcosa con cui attaccarla in caso di pericolo. Poi l'infermiera sollevò lo sguardo con quel suo sorriso cordiale.

- Possiamo dimetterti. Però dovrai limitare gli sforzi nei prossimi giorni. - comunicò la donna con in mano la sua cartella clinica.

Poi se ne andò ma non restò sola allungo.
Wyatt e Arleen caracollarono dentro inseguendosi e facendo a gara a chi arrivava per primo. Arleen vinse e si arrampicò sul suo letto. Si sedette sulle gambe di Skyler mentre Wyatt la imitava.

- Ciao, Sky. - salutarono in coro per poi prendersi a spintonate.

Skyler rise e li separò trascinandoli accanto a lei, uno per parte. Poi entrò Tennesse con cipiglio.

Oh-oh.

- Si può sapere cosa credevi di fare? - esordì severo.

Si sedette su una sedia arancione e la guardò. I suoi lineamenti si addolcirono nel vedere che stava bene.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora