Capitolo 16

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Il roboante scontro terminò con Skyler e Lara vincitrici di fronte a un lago color cremisi che si espandeva al suolo come il processo accelerato di un ghiacciaio in scioglimento ma nella tonalità di quel rosso Skyler notò qualcosa di strano senza capire cosa vedesse di anomalo.

Corrugò la fronte e assottigliò le palpebre fissandolo. Posò una mano sul bordo del tavolo rovesciato e si sporse in avanti.

Era ritta sulle ginocchia e ansimava come se avesse appena vinto la maratona di Boston.
Serrò con forza le dita sul legno e ci appoggiò sopra la fronte madida di sudore per il caldo afoso e lo scontro concedendosi un attimo di riposo.
Intorno a lei regnava incontrastato il silenzio.

Sentiva il respiro vivere in lei mentre l'aria entrava e usciva dalle sue labbra schiuse.

La pistola era ancora avvolta dalle sue dita ma la presa era debole tant'è che non si accorse nemmeno quando le sfuggì dalla mano.

Vide con la coda dell'occhio Lara sedersi al suo fianco appoggiando la schiena al legno e abbassare la testa in silenzio.

Skyler sollevò il capo e diresse lo sguardo sul suo viso affranto, poi si voltò guardando le conseguenze di quell' assalto e il cuore le si serrò in petto nel vedere lo spettacolo alle sue spalle.

Le gambe non poterono più sostenerla e si accasciò sulle ginocchia completamente senza parole.

I suoi occhi individuarono per primi l' artigiano e sua sorella.

Erano stesi a terra con le braccia divaricate e gli occhi svuotati dalla vita. Fissavano un punto indistinto nella morte.
La sedia a cui lavorava l' uomo era stata crivellata e pezzi di paglia levitavano intorno a lui come se volessero seguire il loro creatore nell' altro mondo.

Skyler si appoggiò al tavolo sconfortata. Sebbene si trovasse in un mondo inventato e quelle persone non erano fatte di carne e ossa, tutto quello che stava vivendo in quel momento era orribilmente insopportabilmente reale.

Erano morte come in un vero scontro a fuoco. Certo,si sarebbero rigenerati. - l'uomo avrebbe ripreso a realizzare sedie e sua sorella a gestire il locale - tuttavia vederli morti senza aver potuto lasciare quel mondo rispettosamente l'aveva fatta sentire in colpa.

Erano persone innocenti, gentili e non avevano fatto nulla per meritarsi questo. Nella vita reale persone come loro non sarebbero mai resuscitate eppure nessuno interveniva per impedirlo.

Lara la guardava con la guancia appoggiata al tavolo in attesa che la ragazza spostasse l' attenzione su di lei.

Skyler lo fece ma non proferì parola per paura dei morti.
Lara però doveva metterla al corrente di una cosa e doveva farlo in fretta.
Si alzò lentamente sotto gli occhi sgranati della ragazza e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.

Skyler inizialmente credette che volesse che le restituisse la pistola e la depositò sul suo palmo.

Lara abbozzò un sorriso e la infilò nella fondina poi ripetè il gesto e Skyler afferrò la sua mano per farsi tirare su.

- Devo dirti una cosa. - sussurrò piano la cacciatrice una volta che fu in piedi.

Skyler attese di conoscere questa cosa ma la donna fece per avviarsi all' esterno.

Skyler rimase interdetta e la seguì con lo sguardo.
Gettò un' ultima occhiata ai corpi dei due anziani esprimendo tutto il suo rammarico sebbene fossero persone irreali. Erano fatte di pixel e una volta varcata la soglia della capanna si sarebbero smaterializzate, sarebbero evaporati in vapore verde proprio come accadeva con l' acqua.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora