Capitolo 13

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Skyler si svegliò bruscamente dal suo sonno indotto. Mise lentamente a fuoco le ombre che la circondavano. Sapeva di essere adagiata su qualcosa di morbido e in movimento.

Un forte puzzo di silicone e plastica le diede alla testa facendole arricciare il naso. Sbattè le palpebre e distinse una superficie nera con delle cuciture a una trentina di metri davanti a lei.

Era stesa sui sedili posteriori di un'auto e la sua testa era poggiata su un cuscino dietro il conducente. Forse un Audi a giudicare dall'estetica degli interni. Le ciniture di sicurezza erano legate intorno al suo corpo per prevenire che scivolasse o che subisse dei traumi in caso di urto.

La testa le doleva ma quello era il male minore. Dentro di sé abitava una tempesta fatta di angoscia e paura. Non tanto per lei, quanto per i gemelli. Li stava abbandonando.

No.
L'avevano costretta ad abbandonarli.

Cole sedeva alla guida pensieroso con gli occhi fissi sulla strada. Le sue dita lunghe stringevano il volante senza vigore come se non volesse trovarsi lì. Accanto a lui, Austin dormiva con la testa ciondoloni sopra al petto. Ad ogni curva si muoveva a destra e a manca.

Cole non si era accorto che i suoi occhi si erano aperti ed era cosciente e forse sarebbe stato meglio l'avesse fatto.

Skyler allungò il collo quanto bastava per intravedere il display della radio accesa. La melodia lenta di una canzone si diffondeva dagli altoparlanti come una ninna nanna.

Erano le 05.00 del mattino. Di lì a un'ora Moira avrebbe iniziato a girare per la casa e si sarebbe accorta che mancava qualcosa. Il suo istinto l'avrebbe condotta di sopra nella camera della ragazza. Nel trovarla chiusa e nel non sentire nessun rumore oltre la soglia si sarebbe preoccupata, avrebbe chiamato Tennesse che avrebbe chiamato Blake che avrebbe chiamato il quartier generale.
Doveva uscire da quell'auto e tornare a casa prima che accadesse il peggio.

I gemelli avevano solo lei e non avrebbe consentito che venissero privati anche di una sorella. Non ora che il pericolo sembrava più lampante che mai. Se le parole di quei due ragazzi erano vere, la minaccia poteva celarsi dietro l'identità più innocua.

Il fatto che lei fosse l'unica agente, o così pensava, a poter accedere al mondo virtuale non era una garanzia per Wyatt e Arleen. Se fosse accaduto qualcosa a lei, il peso di quella responsabilità sarebbe gravata su di loro.

Guardò Cole perso nei suoi pensieri. Non aveva mai disprezzato qualcuno così tanto come in quel momento. Assottigliò lo sguardo affilato su di lui prima di ragionare su come procedere.

Si mosse impercettibilmente e studiò le cinghie di plastica grigia che le fasciavano gambe e braccia. Sentiva gli angoli degli innesti premere contro la pelle della schiena. Era sicura che se avesse potuto vedersi le spalle avrebbe visto il segno rettangolare lasciato dalla loro forma come una formina nella sabbia.

Molto lentamente e senza farsi scoprire fece scivolare un braccio fuori dalla sua prigione facendo attenzione a non far notare il movimento nello specchietto retrovisore.

Lo riabbassò facendo scorrere la mano lungo i sedili fino al primo innesto. L'indice e il medio sfiorarono il rettangolo rosso. Esercitò una lieve pressione e quello scattò producendo un mesto click!

Prima di liberarsi del tutto tenne stretta la cintura dandosi il tempo di controllare che Cole non si accorgesse dei suoi movimenti. Ma lui continuava ad ignorarla.

Lasciò la presa e accompagnò la corsa della cinghia cosicché non sbattesse da qualche parte. Ora aveva entrambe le braccia libere e potè sveltire il processo. Si mise a pancia in su scivolando sul sedile e allungò le braccia verso le gambe. Armeggiò per un po' con il secondo innesto fino a sbloccarlo.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora