Avete presente il detto 'Temete l'ira dei buoni'?
Skyler non ricordava nemmeno cosa fosse la bontà,se l'era scordata completamente come se non fosse mai stata parte di lei.
Aveva gettato via il vestito che Austin aveva rubato e aveva indossato dei pantaloni neri e un corpetto dello stesso colore con ricami floreali. Aveva legato i capelli in una coda alta sulla testa che ora sferzava l'aria come una frusta.
Guardò il suo riflesso allo specchio con sguardo inespressivo. Le braccia cadevano abbandonate lungo i fianchi,le labbra tirate in una linea non esprimevano alcun stato emotivo.
Si voltò e uscì dal misero bagno di cui disponeva. C'era soltanto una latrina,un lavandino e uno specchio dai margini incrostati e ingialliti. Aveva chiesto agli Assassini se poteva indossare la loro divisa e loro le avevano procurato la divisa da Assassina.Uscì asciugandosi le mani in un asciugamano. Cole e i suoi amici sedevano intorno ad un tavolo e ammutolirono quando li raggiunse.
Sollevò la testa prima su Cole,poi su Nikolaj. Avanzò di pochi passi,gettò l'asciugamano su una sedia vuota e si rivolse a lui.
- Portalo da me. -
Nikolaj scambiò uno sguardo con Cole prima di alzarsi e lasciare la stanza.
- Sei sicura Sky? Non devi farlo da sola,posso occuparmi di tutto io. - si offrì preoccupato Cole potendendosi in avanti.
- No,voglio che sia fatta giustizia. Austin deve ricevere l'onore che merita. -
Cole non insistette e la lasciò fare. Una parte di lui la temeva,non aveva mai visto in una persona tanto distacco e freddezza come in lei ma l'altra parte desiderava la stessa cosa.
Skyler lo oltrepassò dirigendosi verso le scale che scendevano in cantina. Lui ruotò il capo e infilò l'unghia sotto il legno del tavolo incrostato senza aggiungere altro.
La cantina era poco illuminata e umida,alcune gocce di acqua cadevano dal soffitto a distanza di un secondo dall'altro ed erano l'unico modo per tenere il conto del tempo che passava,se uno aveva la pazienza di contarle.
Mentre scendeva osservò una di quelle piccole perle trasparenti lasciare la sua ancora e precipitare. Si fermò ad osservarla in fondo alle scale e,nello stesso istante in cui si arrestò,Nikolaj risaliva la rampa.
Su sua richiesta aveva sistemato un tavolo con due sedie,una per lato e una lanterna a olio pendeva sopra di esso a mo' di lampada.
Su una delle due sedeva un uomo incappucciato. Su una delle due,Nikolaj aveva fatto sedere Sergei.
Skyler mise piede sul terreno bagnato e avanzò di qualche passo lasciando che gli stivali che indossava annunciassero il suo arrivo.
- Conosci le straordinarie capacità dell'acqua? - gli chiese infilando la mano sotto la traiettoria della goccia successiva. - Suppongo di sì. Un uomo del tuo calibro saprà certamente che può essere uno strumento per infliggere una grande sofferenza. -
- Michelle?Sei tu? -
- Può darsi. - rispose Skyler.
La goccia cadde sul suo palmo e lei ci chiuse sopra le dita. Si avvicinò ancora e poté vedere nitidamente la sua divisa sporca e sgualcita, le braccia erano state legate alle gambe del tavolo più vicine a lui e il capo era infilato in un sacco di iuta.
Skyler si sedette sul lato opposto trascinando la sedia rumorosamente all'indietro,poi allungò una mano e afferrò la cima del sacco per tirarglielo via. Sergei strizzò gli occhi e accentuò quelle terribili basette che possedeva ancora ma il suo volto non era tanto diverso da quello che aveva visto in sogno.
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Skyler - Una contro la fine
Science FictionSkyler Shane è una ragazza che fa di tutto per allontanare le persone e passare inosservata,soprattutto tra i suoi coetanei. È orfana di entrambi i genitori e l'unica famiglia che ha,è costituita dai suoi fratelli gemelli più piccoli e il suo padrin...