Capitolo LI

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- Cole! -

Era l'alba quando Skyler e Cole udirono Nikolaj entrare arrancando nel magazzino urlando il nome del ragazzo.

Si trovavano ancora nella piccola camera improvvisata,si scambiarono uno sguardo chiedendosi cosa stesse accadendo e si alzarono in fretta dirigendosi verso l'Assassino.

Nikolaj e un suo compagno arrancavano nella stanza sotto il peso morto di Austin sorreggendolo per le spalle. Il capo pendeva in avanti e le gambe strusciavano sul pavimento.

Cole si precipitò verso di lui e gli afferrò il viso tra le mani. Skyler portò una mano alla bocca quando lo vide.

Austin aveva gli occhi chiusi ed era freddo come il ghiaccio. Il candore spaventoso della sua pelle metteva in risalto le profonde occhiaie che gli incorniciavano gli occhi mentre una scia di sangue rappreso e fresco gocciolava dalla sua bocca semiaperta. Sembrava che Jackson Pollock avesse dipinto su di lui come fosse una tela bianca e avesse voluto usare solo il colore rosso.

- Austin...Austin,mi sentì? - domandò Cole.

Nella sua voce trapelava il panico,sembrava essere diventato di colpo cieco e non riuscisse più ad orientarsi.

- Austin... Austin... -

Lo chiamava ripetendo il suo nome come un mantra e scuotendogli la testa.

Skyler li guardò e poté immaginare come si sentisse. Erano cresciuti insieme,avevano condiviso tutto,la madre di Austin era la figura femminile poi vicina a Cole e anche se sapeva che non era sua mamma poteva considerarla tale, aveva seguito il suo migliore amico in una strada pericolosa perché non voleva perderlo e lo aveva accompagnato lungo la carriera da agente della CIA, lo aveva seguito in Italia alla ricerca del padre e di Skyler. Erano una famiglia,erano fratelli.

Lei sarebbe uscita di testa se Wyatt e Arleen avessero contratto gli stessi sintomi,se quella vita li avesse uccisi.

Ripensò alla morte dei suoi genitori,di come erano tesi da giorni e di come la loro tensione era culminata nella morte. Se non fosse stato per Tennesse sarebbe stata rinchiusa in qualche casa psichiatrica,le era stato accanto e aveva fatto da padre e da madre a tre bambini che non erano suoi.

Ora toccava a lei fare la stessa cosa con Cole,per un attimo sarebbe stata sua madre e suo padre.

Dovette mettere insieme tutto il coraggio che la sua anima distrutta possedeva per prendere in mano la situazione e sostenere i ragazzi.

Abbassò la mano e si mise al fianco di Cole. Stava piangendo in silenzio senza produrre alcun suono,era la prima volta che lo vedeva piangere e non poteva dargli torto,il suo sguardo era a pezzi. Sospettò che non se ne stesse nemmeno rendendo conto.

Posò una mano sulla sua schiena e una sulla sua spalla.

- Non penso che Nikolaj e il suo amico possano sorreggerlo ancora per molto. Lascia che lo stendino. - suggerì.

Cole non disse nulla e lasciò che i movimenti della ragazza guidassero il suo corpo. Skyler lo spinse leggermente verso di sé così da costringerlo a spostarsi ma fu come lavorare l'argilla,aveva perso l'anima.

Alzò il volto su di lui quando percepì bisbigliare. Cole ripeteva il nome di Austin come un disco rotto.

Nikolaj li raggiunse presto dopo aver adagiato il ragazzo sul letto nel quale aveva riposato lei. Per lo meno era ancora caldo e confortevole per cullare Austin.

- Nikolaj, sii gentile,e prepara qualcosa di caldo per tutti noi. Dobbiamo riscaldare i cuori. -

Skyler si rivolse all'uomo con autorevolezza senza risultare scortese ma mentre parlava osservava il suo amico. I suoi occhi azzurri si erano incupiti ulteriormente,come se le ferite che riportava scalfissero le sue iridi al posto del cuore.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora