Capitolo 45

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Il corpo di Skyler si era irrigidito preparandosi a gestire l'ennesimo precipizio dimensionale ma restò sorpresa quando non percepì la corrente d'aria e la sensazione di vuoto che l'aveva colta nell'attraversare gli altri portali.

D'improvviso il cielo cupo di Halcandra divenne limpido e capì che erano appena apparsi nel cielo di un'altra realtà.

La nave su cui viaggiavano apparve dal nulla tra le nuvole e l'azzurro come se fosse un apparizione divina, l'imbarcazione di un Dio in viaggio verso una meta misteriosa.

Skyler si riprese dall'iniziale sconcerto scuotendo la schiena come un cane si scrolla l'acqua dal pelo.

Lasciò per un attimo il timone assicurandosi che la traiettoria proseguisse in linea retta. Si appoggiò con entrambe le mani al parapetto e guardò in giù nel tentativo di comprendere dove si trovasse.

Navigavano sopra una vasta cittadina dai tetti in tegole di terra cotta e muri di mattone, alcune abitazioni più ampie possedevano un giardino e altre delle stalle dove il bestiame era occupato a rimuginare fieno.

Il paesaggio sotto stante però non mostrava soltanto l'area urbana ma anche i suoi abitanti che lentamente ad uno a uno alzavano la testa al cielo attirati dalla comparsa di un'ombra sulla loro città.

Le persone che videro la nave solcare le nuvole interruppero qualsiasi attività e rimasero a guardarla meravigliati con il naso all'insù chiedendosi cosa fosse.
Skyler iniziò a preoccuparsi, non era positivo aver attirato l'attenzione in quel modo. Moira era furba e aveva la sensazione che avesse serbato delle sorprese per loro. Il virus procedeva distruggendo tutto ciò che poteva saziare la sua fame incontenibile e sembrava seguirli come un segugio a caccia di una preda. Cosa poteva impedirle di pianificare ulteriori sotterfugi per fermarla dal fare ritorno a casa?

Moira poteva credere di essersi liberata di lei una volta per tutte come non crederlo, conosceva bene Tennesee e sicuramente sapeva che doveva aver pensato a un modo per salvarle la vita.

Sospirò angosciata e fece ritorno al posto di comando.

Appena in tempo...

L'Astrobarca venne scossa da un colpo violento, Skyler dovette aggrapparsi al timone per non cadere per terra causando però una brusca virata.

Delle improvvise turbolenze stavano contrastando l'avanzare della nave mirando a farla precipitare.

- Cosa sta succedendo? - domandò Cole apparso di corsa.

- L'Astrobarca non appartiene a questo mondo. Viene identificata come un malware. -

- Ci schianteremo! - esclamò Austin, comparso al suo fianco.

Skyler era a conoscenza di quell' eventualità e sperava di riuscire ad atterrare prima che accadesse il peggio.

Un altro scossone colpì la fiancata e dalla poppa videro sgomenti staccarsi un cospicuo pezzo di legno.

Il loro mezzo di trasporto si stava lentamente scomponendo per poi dissolversi poco a poco.

Sentì una mano serrarle il polso e alzò lo sguardo. Austin guardava dritto di fronte a sé con gli occhi spalancati e il viso cereo.

La presa si serrò con più forza quando un forte scricchiolio ligneo spezzò le assi della poppa.

La videro staccarsi, spezzata a metà, e cadere nel vuoto. Il suo peso corruppe l'equilibrio del resto della nave facendola inclinare pericolosamente in avanti.

Botti e corde rotolarono in avanti precipitando a loro volta.

Skyler chiuse le dita sul timone afferrandolo con forza e tentò di ristabilire la rotta.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora