Capitolo 41

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Scesero nello stomaco della nave dove poterono notare la modernità dell' imbarcazione.

Gli interni erano rivestiti da piastrelle bianche e grigie che Skyler non era in grado di definire. Sembrava si trattasse di un materiale pesante ma allo stesso tempo aereodinanico.

C'erano numerose stanze per fornire ai viaggiatori ogni tipo di comfort suddivise su diversi piani.

Le loro camere si trovavano in fondo al corridoio che stavano percorrendo e a ogni metro che si avvicinava alla stanza di Austin, il cuore le batteva sempre più forte e sentiva il sangue pulsare contro le tempie.

La preoccupava il comportamento di Austin e non era sicura di come comportarsi.

Poteva vedere i muscoli della schiena flettersi sotto il tessuto della maglietta.

Arrossì violentemente e abbassò la testa come se lui avesse potuto vederla.

Raggiunsero la porta e con lo sguardo ancora abbassato Austin poté notare le vene visibili sul dorso della mano di Austin, lui l'appoggiò sulla maniglia ghiacciata e l'abbassò. Sembrava che la sua pelle fosse trasparente.

Poi venne tirata dentro la stanza buia.
Solo quando dovettero chiudere la porta dietro di loro le loro mani si separarono e lei udì il chiavistello cigolare sotto la pressione delle dita di Austin come il rintocco di un orologio.

Li circondò il silenzio e lei incrociò le dita davanti a sé impaziente.

Intravedeva i lineamenti di Austin di fronte a lei e sentiva che la stava osservando per quanto fosse possibile nella penombra.

Stava aspettando che lui accendesse la luce ma vedendo che restava immobile ci pensò lei.

Alzò la mano verso l'interruttore che immaginò si trovasse vicino all'entrata come nella sua stanza quando una presa ferrea sul suo polso la fermò.

Austin le aveva afferrato il polso appena in tempo e ora si guardavano negli occhi come se fossero stati appena inondati dalla luce del sole.

Skyler vedeva distintamente il suo viso nonostante fossero ancora circondato dal buio.

Lo guardò confusa e sorrise per la tensione senza muoversi. Austin aveva una strana luce negli occhi, sembrava perso in qualche meandro dei suoi pensieri come se si stesse chiedendo se stava facendo la cosa giusta.

Mandò a fanculo qualsiasi cosa gli frullasse in mente, prese il viso di Skyler tra le mani e si gettò avido su di lei.

In un attimo le loro labbra erano unite. Skyler rimase sorpresa all'improvviso calore che percepì il suo corpo e la scarica elettrica che sentì attraversarle il cuore come un fulmine quando si scaglia al suolo, le fece quasi male quella scarica ma allo stesso tempo la voleva.

Di colpo si rese conto di ogni angolo del suo corpo e si lasciò andare al calore che le trasmetteva Austin. Un calore intenso, scottante, che toglieva l'aria.

Rilassò le spalle e chiuse gli occhi mentre le sue labbra seguivano febbrili quelle di Austin.

Austin iniziò a baciarla con sempre più foga e sicurezza spingendola indietro. Si ritrovarono premuti contro la superficie grigia della porta ma non percepivano il freddo che emanava.

Erano come in preda a un estasi a cui non riuscivano a sottrarsi perché troppo potente, si imponeva sulle loro menti privandoli della razionalità.

Le dita di Austin sfiorarono la pelle del ventre di Skyler con timidezza e timore, aprì gli occhi in cerca di quelli di lei e quando li vide gli scappò un sorriso. Continuò a baciarla premendo il corpo contro il suo.

Skyler si sentiva soffocare ma non voleva smettere di sentirlo così vicino a sé. Lo spinse leggermente in avanti controvoglia, poi afferrò i lembi della maglia e la tolse. Austin la guardò stupito della sua reazione, rimase ad osservare le curve del suo corpo come se avesse di fronte un'opera d'arte, tracciò con gli occhi la forma delle sue clavicole e il punto in cui si staccavano dal collo, passò alla curva dei seni circondati dal tessuto nero del reggiseno fino agli addominali compatti. Poi risalì dalle mani su una delle quali svettava una cicatrice profonda che lui stesso aveva curato, ora era rosa ma ancora visibile.

Skyler intuì dove il suo sguardo si fosse soffermato perciò gli impedì di continuare.

Si avventò sulla sua bocca ricominciando a baciarlo mentre lo spingeva verso il letto, lo spinse sul materasso e si stese sopra di lui affondando le dita nei capelli castani.

Le mani di Austin correvano lungo i suoi fianchi, ogni tocco bruciava come fuoco fin dentro le ossa e le trasmetteva brividi lungo la colonna vertebrale. Salirono fino ai gancetti del reggiseno e lo sganciarono lasciandolo cadere a terra.

Skyler si fermò per respirare e appoggiò la fronte alla sua ansimando.

Lui la guardava dritta negli occhi con un intensità che le sembrava incredibile, incredibile che fosse indirizzata a lei.

Tremava ma non sapeva dire se era per i brividi o era perché tutto quello stava succedendo con lui.

Poi Austin la fece ruotate sotto di sé e iniziò a baciarle il collo, succhiando leggermente la pelle senza farle male.

Poi scese sulla clavicola, sulla spalla, sul torace con passione febbricitante.

Ogni bacio le succhiava via aria dai polmoni e lei doveva fare respiri sempre più profondi.

Continuò a scendere senza staccare la bocca dal suo corpo, le mani salirono sui seni quando le sue labbra erano ormai all'altezza dell'ombelico.

Skyler chiuse gli occhi.

Lui si sollevò appena per togliersi la camicia e rimase in ginocchio a guardarla.

- Sei bellissima. - disse prima di ricominciare a baciarla.

Nello stomaco di Skyler si agitò qualcosa e si sentì davvero bella quando fu lui a dirlo.

I loro petti aderivano l'uno sull'altro. Skyler gettò le braccia intorno al suo collo e aprì le gambe per fargli spazio. Con la mano scese e abbassò la cerniera dei pantaloni per liberarsi di dell'indumento che si stava rivelando fastidioso.
Austin glieli spinse in basso e tra un calcio e uno strattone riuscì a toglierli.

Allacciò una gamba intorno a quella di lui aiutandolo a sua volta a spogliarsi finché non furono liberi e ripresero a baciarsi.

Skyler riprese il controllo della situazione e sedette sulla sua pancia senza smettere di baciarlo mentre lui tentava di raccoglierle i capelli in pugno della mano.

Quando ci riuscì tentò di parlarle.

- Sky... - chiamò con voce roca.

- Mm? -

- Se non vuoi... - cominciò a dire e lei smise di cibarsi delle sue labbra.

Lesse nei suoi occhi serietà e timore ma era un po' tardi per chiederle se lo voleva davvero, e poi se non fosse stato così non sarebbe arrivata fino a quel punto.

Ridacchiò divertita e gli accarezzò una guancia.

- Secondo te mi troverei qui se non lo volessi? - domandò dolcemente.

Qualcosa nel viso di Austin si sciolse e sorrise attirandola di nuovo a sé. Sta volta la baciò con dolcezza ma lei percepì qualcos'altro: disperazione, paura, solitudine.

Poi i suoi pensieri vennero distratti da un improvviso e piacevole movimento di Austin. Gettò indietro la testa mentre un gemito le sfuggiva dalle labbra.

Si guardarono intensamente comunicando in un linguaggio tutto loro a ogni movimento del corpo, fino alla fine quando crollarono stanchi e sudati di piacere uno sull'altro.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora