Capitolo 38

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Skyler si era ripresa completamente e se ne stava rannicchiata nella sua piccola nicchia di paglia confortevole.
Nonostante fosse una misura vecchia di secoli si sentiva confortata avvolta in quel piccolo giaciglio finché una piccola pinguina dalle fattezze simili a quelle di King Dedede ma più minuta e con le guance rosate non è entrata nella stanza starnazzando in modo gentile.

Skyler si tirò a sedere e la osservò cercando di capire cosa stesse cercando di dirle.

Faceva qualche passo verso di lei,agitata le pinne e tornava in dietro verso la porta. Ripeté quella sequenza di movimenti un paio di volte prima che intuisse cosa voleva che facesse.

- Vuoi che ti segua? - domandò alzandosi.

La pinguina annuì soddisfatta di essere riuscita a esprimersi.

Skyler si strinse intorno alle spalle la coperta e seguì il suo passo dondolante fuori dalla stanza. Aveva delle pinne arancioni che si scontravano col colore roseo che aveva sul muso e davano un po' fastidio alla vista.

Entrarono in una seconda stanza dopo un minuto dove c'era un divano sgualcito sul quale sedevano stravaccati Austin e Cole.

I due ragazzi si sedettero composti per farle spazio e lei si sistemò in mezzo a loro.

Sulla parete opposta c'era un altro camino in mattoni dove scoppiettava un secondo fuoco.

Il calore giungeva fino a loro accarezzando la pelle nonostante fossero distanti più di un metro. Sedevano uno accanto all'altro e osservavano le fiamme in silenzio.

Skyler pensò ai gemelli, cosa pensavano di lei e di Tennesse, cosa Moira avesse detto per fargli il lavaggio del cervello. Non sapeva ne anche più quanto tempo fosse trascorso da quando li aveva visti l'ultima volta. Chissà in che condizioni era la città e se l'Otto era caduto in mano della sua ex - governante,le mancava quel posto. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter sfrecciare fuori di lì con una delle 'sue' moto.

- Usciremo mai di qui? - domandò a voce alta.

Cole e Austin si voltarono. Austin le prese una mano tra le sue e le sorrise.

- Sì,vedrai ce la faremo e tu salverai i gemelli. - disse ma c'era qualcosa nella sua voce,qualcosa di strano che non riusciva a definire come se le stesse nascondendo un segreto.

Guardò Cole che aveva distolto lo sguardo e si era ammutolito.

Gli occhi di Skyler si fecero indagatori,aprì la bocca per parlare ma King Dedede entrò in quel momento. Austin le lasciò la mano e si rivolse al pinguino.

Teneva in mano dei fogli disegnati con dei colori mentre nell'altra reggeva delle matite. Si fermò davanti a Skyler e lo posò il plico sulle ginocchia.

- Per me? - chiese sorpresa.

King mulinò le braccia e grugnì come se fosse ovvio. Skyler abbassò la testa sui fogli e cominciò a passarli tra le mani. Per qualche motivo il loro nuovo amico sapeva perché erano lì e come aiutarli.

A quanto pareva,lui e i suoi amici utilizzavano dei portali per spostarsi da un livello all'altro però si erano imbattuti in un passaggio bizzarro che non permetteva loro di oltrepassarlo. Col tempo avevano compreso che non apparteneva al loro mondo e che era destinato a qualcun'altro,forse a loro perciò voleva condurli in quel luogo.

- A quanto pare abbiamo una guida. - affermò su di giri.

Passò i fogli a Austin e poi a Cole in modo che potessero comprendere anche loro. Tuttavia Cole non pareva esserne entusiasta,si rigirò i fogli tra le mani con fare meditabondo.

King Dedede guardò la ragazza inclinando il muso,lei fece spallucce. Non sapeva cosa frullasse in testa all'amico.

Trascorsero alcuni minuti in silenzio, si udiva solo il fruscio della carta che passava da una mano all'altra.

- Lo pensi anche tu,vero? - chiese Austin dopo un po' rivolto a Cole.

Skyler spostò lo sguardo da uno all'altro incuriosita dalla loro comunicazione silenziosa. Sollevò un sopracciglio con la chiara richiesta di essere coinvolta nel ragionamento.

- Temo di sì. - confermò Cole.

Austin si volse verso Skyler.

- È troppo facile,mi puzza di trappola. -

Il pinguino produsse un verso inserendosi nella conversazione,prese un foglio dal plico,lo girò sulla facciata bianca e si mise per terra a disegnare.

Skyler,Austin e Cole si sporsero in avanti per vedere la pagina. Anche da piegato King superava i braccioli del divano.
Qualche minuto dopo mise sulle ginocchia della ragazza una nuova immagine. Rappresentava due uomini che indossavano la divisa ufficiale della CIA,dovevano avere in media una cinquantina di anni. Davano le spalle all'osservatore ma la loro postura e il colore dei capelli erano inconfondibili.

Quelli erano Blake e Tennesse. Skyler sentì un nodo in gola e il labbro inferiore tremò.

Tennesse non le aveva fornito soltanto un mezzo per andarsene ma aveva creato anche un percorso per portarli fuori di lì.

Tutti i mondi in cui si stavano imbattendo non erano casuali ma organizzati in modo schematico e preciso.

- Che ne dite? - si consultò con gli altri.
Sembrava essere troppo facile, è vero, ma se quello che diceva il pinguino era vero avrebbe potuto condurli fuori di lì una volta per tutte. Avevano attraversato solo due mondi e non ne poteva più.

Alla fine Cole assentì e decisero di partire per la misteriosa meta l'indomani. Nel frattempo scoprirono che quel divano poteva trasformarsi in un letto così lo aprirono e Skyler si stese per riposare ancora un po'. Una parte di sé si sentiva in colpa del fatto che si sentisse così affaticata e stanca, era certamente causa di un rallentamento nel conseguimento del loro obbiettivo.

Si rannicchiò contro la coperta morbida e strofinò la guancia contro l'angolo piegando le gambe al petto.

Chiuse gli occhi e si rilassò cullata dalla calma che sprigionava quel luogo e lo scricchiolare del legno che lentamente veniva bruciato dalle fiamme del camino.

Austin e Cole si erano seduti a poco distanza da lei sul letto uno con le gambe incrociate, l'altro con le gambe allungate davanti a sé con le caviglie una sopra l'altra e le mani intrecciate in grembo. Avevano iniziato a discutevano sottovoce per non disturbare il suo sonno credendo che si fosse addormentata. Dal tono della voce con cui bisbigliavano sembrava stessero parlando a proposito di qualcosa di importante ma era un discorso spezzato a metà come se lo avessero iniziato precedentemente e l'avessero ripreso in quel momento dopo aver fatto una pausa.

Skyler aveva capito che le stavano nascondendo qualcosa, qualcosa di importante e aveva la sensazione che fosse anche grave e sebbene morisse dalla voglia di essere resa partecipe scelse di non intromettersi e aspettare che fossero loro a farsi avanti.

Era comprensibile che non parlassero con lei di tutto considerando gli anni di amicizia che li legavano l'uno all'altro, c'erano sicuramente un milione di altri argomenti di cui loro erano al corrente e lei no,ma lo rispettava, le stava bene e avrebbe atteso. Quando avrebbero deciso di salvarle quel segreto lei li avrebbe ascoltati.

Alla fine si addormentò accompagnata da frammenti della loro conversazione.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora