Capitolo 25

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Avete mai riflettuto sulle cose più brutte che una persona possa farvi? Beh,Skyler si sarebbe aspettata di tutto tranne essere tradita da una delle persone presenti in quella stessa stanza,anzi due.

Avanzò decisa verso Tennesse per poter accertarsi delle sue condizioni mentre Blake si era allontanato per ripulirsi dal suo sangue.

Skyler fece passare una mano sotto la sua nuca e la adagiò sulle gambe per farlo stare più comodo. Era ancora incosciente ma nelle rughe del viso si leggeva il dolore che provava come parole scritte su una pergamena, appariva così vecchio e fragile in quel momento che per un attimo fu come se l'uomo steso davanti a lei fosse uno sconosciuto, e non più il padrino coraggioso che le aveva fatto da padre e da madre e che aveva lottato per rendere la sua vita il più vicino possibile alla normalità.

Ma di normale non esisteva più niente ormai. . .

Si chiese se, in quel tragico momento in casa Banks, avrebbe potuto fare qualcosa per impedire lo spargimento di tanto sangue ma non lo avrebbe mai saputo.

Il passato non poteva essere cambiato come non potevano essere cambiate le scelte sbagliate.

Lo percepì in una frazione di secondo ma fu il suono più rumoroso che avesse mai udito, nonostante il suo rumore sommesso.

L'aria venne attraversata da un oggetto in movimento a forte velocità accompagnato da un rumore simile ad un risucchio in sostituzione ad uno scoppio.

Skyler si voltò appena in tempo per vedere che sulla camicia di Blake si era formato un buco dal diametro di un centimetro in mezzo alla schiena e che il tessuto si stava impregnando di sangue.

Cadde in ginocchio  e il suo corpo si afflosciò su se stesso, il busto si piegò in avanti e il volto scivolò verso il pavimento sbattendo contro il suolo.

- Papà! - gridò una voce terrorizzata.

Skyler rimase immobile col volto girato verso la schiena del suo capo mentre una macchia rossa si allargava sotto il suo cadavere come una pozzanghera di fango d'arenaria.

Che stava succedendo?

Austin scattò verso di lui con gli occhi carichi di terrore ma la pistola che gli venne puntata al petto lo costrinse ad arretrare. Fu il suono del cane che veniva abbassato a dirottare la sua attenzione verso il ragazzo.

Skyler osservò per prima cosa la revolver nera puntata allo sterno di Austin, sentì il calore del corpo defluire da qualche altra parte e assorbire il freddo del pavimento.

Il battito del cuore accelerò e il respiro rimase incastrato tra i polmoni.

Face scorrere lo sguardo dall'impugnatura ad un braccio lungo ed elegante,femminile fino a risalire lungo una spalla avvolta nel tessuto bianco di una camicetta e allo chignon impeccabile fissato sulla nuca di un volto che amava, il volto dell'assassina del suo capo.

Moira.

Skyler la fissò sotto shock. Non poteva essere vero.

Eppure il sorriso e lo sguardo che l'avevano sempre toccata con dolcezza erano pura cattiveria incastrati nell'involucro di un viso buono.
Lei era sempre stata una colonna portante nella sua vita e vederla sotto quella luce la lasciò senza parole.

Non disse nulla.
Non fece nulla.
Rimase in silenzio, impietrita sulle ginocchia e rimase a fissarla.

Aveva sopportato talmente tante cose e per così tanto tempo che ormai aveva sviluppato gli anticorpi contro i traumi, aveva raggiunto l'apice. Non si sorprendeva più di niente, non rimaneva più delusa di niente e non sapeva se fosse un bene o un male.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora