Capitolo 21

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Il portone centrale si aprì portando in salotto aria fredda e le riconoscibili risate allegre dei gemelli seguiti dai passi cadenzati della governante.

Skyler sorrise nell'udire le loro voci e attutite provenienti dal piano inferiore penetrare oltre le barriere di mattoni, malta e legno che costruiva l'abitazione ma non staccò le mani dalla tastiera del computer poggiato sulle sue gambe incrociate.

Ripensò alla promessa che si era fatta mentre era in Tomb Raider pregando che il suo destino non fosse al pari di quello di Theodore Banks. Quel pover uomo aveva dovuto rinunciare alla sua famiglia e alla sua terra natale per colpa della professione che svolgeva. Aveva rinunciato a stare col fratello e spacciarsi per morto e lei non voleva essere costretta a questo, non poteva consentire che i gemelli soffrissero ancora per qualcosa che nessuno di loro aveva mai desiderato avere o essere.

Una volta chiusa quella faccenda avrebbe dato le dimissioni e firmato un accordo che stabiliva che nessun membro della famiglia avrebbe più avuto contatti con la CIA. Era un rischio ma doveva correrlo. Tagliare i ponti con l'organizazzione non sarebbe stato facile ma Tennesse l'avrebbe aiutata.

Dopo aver buttato fuori di casa Austin, Cole e Daianne aveva salito i gradini a due a due per raggiungere la sua stanza. Si era lanciata sul letto e recuperato il pc che si era avviato in poco tempo.
Non conosceva più di tanto la sede della CIA italiana nella quale era diretta perché non amava frequentare quel luogo e in questa sua ritrosia aveva appena trovato un ostacolo.

Doveva assolutamente scoprire dove fosse collocato il deposito armi e passare le informazioni a Daianne. Se era brava come sosteneva allora non sarebbe stato un problema per lei collegarsi al sistema di sicurezza e staccare gli allarmi e le telecamere per una diecina di minuti. In quella frazione di tempo Austin e Cole sarebbero potuti entrare nell'edificio e intrufolarsi nel deposito senza farsi scoprire, arraffare quante più armi possibili e darsela a gambe.

Skyler però doveva prima individuare quale fosse il percorso più semplice e affidabile per loro.
Si immerse nel deep web alla ricerca di qualsiasi informazione o spiraglio che potesse tornarle utile. Stringhe di codici e numeri differenti sfilavano sul suo dekstop come se stesse assistendo ad una sfilata di moda ma tra quei dati non c'era nulla che potesse aiutarla.

Trascorsero più di quaranta minuti a navigare tra gli antri oscuri di T.O.R. senza risultati. Gettò uno sguardo sull' orologio e vide le lancette muoversi, aveva altrettanti minuti per scoprire qualcosa prima di dover partire alla volta della base.

Le sue dita sfrecciavano sui tasti come in preda ad una vitalità aliena e inesauribile. Skyler era un fascio di concentrazione pura e niente poteva distrarla.

Quando Moira fece capolino dalla porta per chiederle se avesse mangiato o dormito bene, lei non la vide nemmeno.

Così la governante si era avvicinata stagliandosi dietro le sue spalle mentre la sua ombra si allungava sul muro di fronte alla ragazza. Mossa azzardata considerando che a pochi centimetri dal ginocchio dell'agente era stesa comodamente una pistola nera, lucida, lunga e per niente amichevole.

Skyler avrebbe impiegato meno di un secondo a voltarla nella sua direzione e prepararsi a sparare. Era entrata completamente in modalità agente super addestrato della CIA ed era rischioso avvicinarsi così di soppiatto a lei mentre cercava qualcosa per cui non doveva nutrire alcun interesse.

La donna la osservò per qualche minuto in totale silenzio e immobilità come un appendiabiti isolato in un angolo della stanza per essere nascosto agli occhi degli ospiti. Scrutò attentamente lo schermo del computer con le sopracciglia contratte nel vedere file e file di stringhe muoversi su e giù. E studiava anche Skyler totalmente presa dal suo lavoro. L'espressione decisa e determinata della ragazza era tanto simile a quella di Mikael ed era un tratto che aveva in comune con la piccola Arleen. Qualunque cosa stesse facendo, la stava facendo per quei due piccoli bambini di cui si sentiva responsabile al piano di sotto.

Skyler - Una contro la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora