Capitolo 25 Tu chi sei?

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Spalancai gli occhi, come è possibile che anche lui riesca a vedere la creatura di ossa dietro di sé...

Senza chiedere egli si sedette davanti a me e fu solo ora che vidi due scottature sul suo viso.

Abbassai lo sguardo verso il pavimento.

"Senti... per prima... Con la zuppa..."

"Lascia stare. Ho sbagliato io."

Annui, per poi alzare lo sguardo verso di lui e subito notai che anche l orrenda creatura si sedette al nostro tavolo, come se nulla fosse.

"Perché ti continua a seguire?"
Chiesi io incuriosita.

"Non lo so. So solo che si chiama Tronus"

"E tu invece ?"

"Scusa non mi sono presentato...
Damon piacere."

"Morgana..."



Di colpo senti una gran confusione verso il centro della mensa,così mi girai e capii che  la nostra presentazione fu interrotta da un gruppo di matti che iniziarono a cantare qualche canzone natalizia.

"Poveri illusi."
Sbuffò Damon

"Perché sarebbero degli illusi?"

"Pff... So solo che ad ogni Natale qui dentro la gente spera di uscire o che per lo meno i parenti li vengano a trovare... "

"Ma... Non verrà nessuno a trovarli."
Puntualizzai io.

"Già."

Il silenzio calò.

D'altronde un pazzo cos'ha da dire ad un altro pazzo?

                              ........

"Ehy. Muoviti."

Ritornai alla realtà.

Mi accorsi solo adesso che Damon era sparito.

Di sicuro mi sarò incantata come al solito.

Mi guardai intorno e mi accorsi che fui l'unica paziente ad essere rimasta in mensa...

"Non ci senti?!"

Mi urlò contro di nuovo l'infermiere, ma non feci nemmeno in tempo a reagire che egli mi prese con forza per il braccio per poi tirarmi su.

"Lasciami. Mi fai male."

Risposi io con l'intento di liberarmi dalla sua presa.

Lui si mise a ridere, per poi buttarmi direttamente sul tavolo tenendomi i polsi con le sue grandi mani, così in un secondo me lo trovai sopra di me.

Lo guardai dritto negli occhi, finchè lui non si avvicinò al mio orecchio solo per dirmi

"A quanto pare sei una a cui piace il gioco pesante."

Senza nemmeno aver il tempo di rispondergli egli iniziò a baciarmi il collo.

Dopo di che mi tenne con una sola mano entrambi i polsi, e poi senza alcuna pietà scese con l'altra mano in mezzo alle mie gambe.

Tentai di liberarmi in tutti modi ma egli era troppo forte.

"Se vuoi puoi pure urlare. Tanto non ti sentirà nessuno."

Sospirò lui.

"Lasciami andare "

Dissi io con un filo di voce.

Chiusi gli occhi in quel momento non avrei voluto ne sentire e ne vedere. Anche se... d'un tratto egli si fermò e stranamente non sentii più la pressione della sua mano sui miei polsi.

Aprii gli occhi e come per magia ritrovai l'infermiere a terra con la gola sgozzata, Damon era li davanti al suo cadavere, non smise di fissare il suo corpo nemmeno un secondo.

Quando mi avvicinai a lui lo sentii mormorare una lingua che mi sembrò di famigliare ma che allo stesso tempo non avrei mai potuto tradurla, notai sul suo volto che erano presenti delle lacrime nere, esse scendevano regolarmente dai suoi occhi che ormai non furono più quell'azzuro celeste ma su un bianco pallido.

Gli sfiorai il viso con l'intento di riuscire a prendere una delle lacrime nere, ma quando lo feci lui stranamente tornò alla realtà.

"Tutto bene?"

Mi chiese lui accarezzandomi il viso.

Allontanai la sua mano e senza accorgermene iniziai ad indietreggiare.

" Che c'è?! Ti stava per violentare!"

"Che cosa sei in realtà?"

"La vera domanda che ti devi porre non è chi sono io.
Ma chi sei tu Morgana."

                             ........


Chi sono io??

Ormai questa domanda a cui non sono mai riuscita a trovare una risposta dalla mia testa era sparita da molto tempo.

Rimasi in silenzio...

Non sapevo più cosa dire o pensare.

Abbassai lo sguardo, finchè non sentii la voce di Damon

"Io lo so chi sei e cosa sei."








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