Capitolo 26 Witch

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Alzai lo sguardo verso di lui.

E come niente, con un piccolo gesto della mano di Damon, il corpo di quell'infermiere prese fuoco da solo.

" Come hai fatto???!"

Chiesi io senza distogliere lo sguardo da quelle fiamme comparse all'improvviso.

"Tituba."

Gridò lui dall'altra parte della stanza. Senza prestare assolutamente nessuna attenzione alla mia domanda.

D'un tratto le fiamme presero ogni mia attenzione, Non riuscii a smettere di guardale per nessun motivo finchè non vidi altro...

1962. SALEM.

Ormai mancava poco ad essere condannata come strega, anche se notai che nella mia cella ci furono più innocenti che vere streghe e ancora adesso mi chiedo come può una madre condannare la propria figlia?

Solo qualche giorno fa lavoravo per la famiglia Paris come domestica, ma da quando ho riniziato a parlare con il Diavolo, mi hanno rinchiusa in questo buco fetido con l'accusa di fare uso di stregoneria.

Ma loro non sapevano che pure in quella piccola prigione il Diavolo mi fece visita...

" Che cosa vuoi?"

Gli chiesi io a bassa voce con l'intento di non farmi sentire dalle altre prigioniere.

Una voce debole e con un tono sia da uomo che da donna mi rispose

"Voglio la tua anima Tituba...
Ti concederò la libertà della tua vita terrena ma quando morirai la tua anima sarà al mio servizio per sempre. Come così faranno anche i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e tutta la tua generazione che ti seguirà."

....


Improvvisamente mi svegliai, sentii la mano fredda di Damon sulla mia spalla.

"Morgana... Svegliati."

"C-che è successo? "
Balbettai io.

"L'hai vista non è vero? La tua antenata ..."

"Credo di si..."

"Tituba."

"Si... era lei... "

Ci fu un attimo di silenzio, io ero ancora abbastanza sconvolta per ciò che avevo appena visto.

"E come finirebbe la storia della mia antenata?"
Chiesi con tono basso e deciso.

Lui sospirò e poi si sedette con le braccia conserte.

" Tituba... accettò l'accordo del Diavolo... Ma non capii che la parola ogni generazione...
non si riferii solo a lei o ai suoi figli, ma ben si ad ogni strega o stregone del mondo e a tutti i loro figli futuri.

In poche parole ci maledì tutti quanti...
compresi noi."

Quella sera non feci altro che pensare ad ogni singola parola che mi disse Damon su Tituba.

A quanto pare io sono una strega...

Ma a che cosa serviranno tutte queste anime al Diavolo?

Ecco un altra domanda a cui non ho nessuna risposta.

Rientrai in camera mia, senza farmi vedere dagli infermieri che fossero di guardia quella notte, mi guardai allo specchio e notai subito che il mio viso non era più quello di una giovane ragazza ma ben si di una quasi Donna.

Domani sarà Natale...

E di sicuro nessuno verrà a trovarmi.

Quella notte non dormii per niente, i pensieri continuarono a farsi strada nella mia testa e così facendo le domande senza risposte aumentarono sempre di più.

"Morgana."

Sentii la voce di Damon davanti la porta di camera mia.

Mi alzai senza alcuna esitazione per poi aprire la porta.

"Damon... Che c'è? È successo qualcosa?"

"Pff cosa vuoi che succeda... Oggi è solo Natale e la maggior parte degli infermieri se ne va per le feste."

"E quindi ?"

"E quindi c'è più possibilità di scappare sciocca."

Egli mi prese per un braccio per poi tirarmi fuori dalla camera.

"Vedi... Nessun controllo.
Libertà assoluta, dobbiamo solo non farci vedere dai pochi infermieri rimasti e dai parenti degli altri pazienti.

Dai seguimi."

Ci avvicinammo a passo svelto all'ascensore con la speranza di non trovarci qualche infermiere, ma diventò più frustrante aspettare che esso arrivasse al nostro piano, sembrò quasi un eternità finchè le sue porte non si aprirono.

"Logan?"

"Morgana..."

Mio fratello fu proprio davanti a me, non era cambiato neanche di una virgola, i suoi capelli biondi arruffati gli coprivano il viso e i suoi occhi color miele sembrarono così felici di vedermi.

"Lasciala stare!"

Dopo l'affermazione di Damon, stranamente riaprì gli occhi.

La figura di Logan si trasformò nel demone scheletrico con il cappello natalizio.

Non riuscii più a trattenermi...

La rabbia mi scorse subito nelle vene e senza pensarci due volte con violenza afferrai Damon per la canottiera per poi sbatterlo contro una parete.

"Cos'è successo...? !
Dov'è mio fratello?!"

"Stai calma. Non ti agitare non sei ancora in grado di controllare i tuoi poteri. "

"Non dirmi di stare calma!"

Improvvisamente con la coda dell'occhio notai attraverso uno specchio che i miei capelli neri presero fuoco.

Stranamente le fiamme erano su un color verdastro e piano piano esse aumentarono sempre di più.

Sbalordita da tutto ciò, senza accorgermene lasciai andare Damon per poi abbassare lo sguardo verso il pavimento.

"C-cosè successo a mio fratello?"

Chiesi io a bassa voce.

"Lui non è mai stato qui...
Tronus ha solo creato un illusione.
Solo che lui cerca di farsi strada tramite i tuoi cari e non attraverso le tue paure, come fa di solito Nasha."

"Ma perché lo fanno?"

" Loro non sono consapevoli di ciò che fanno.
Ubbidiscono solo agli ordini del Diavolo, loro sono anime di stregoni passati a miglior vita, la loro anima è bloccata qui per tormentare i nuovi prescelti."

"Prescelti?"

"Quando inizi a vedere le anime dei tuoi antenati significa che si avvicina il momento della tua morte...

A meno che non riuscirai a trasmettere la maledizione alla prossima generazione."

"Quindi se dovessi avere un figlio io sarei salva?"

" In pratica si... Ma in teoria la tua anima è comunque sia condannata, rimanderesti solo la tua morte al momento giusto e così facendo gli spiriti dei tuoi antenati spariranno per poi tornare a tormentare tuo figlio nel momento giusto."

"In poche parole è un ciclo che continuerà a ripetersi..."

"ESATTO."





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