Capitolo 16

1.6K 156 56
                                    

Aveva guidato per tutta la sera Lorenzo, senza una meta precisa. Aveva solo preso la macchina, aveva messo in moto ed era partito. Voleva schiarirsi le idee. La sua vita stava cambiando. Stava scegliendo un rapporto rischioso con la persona che amava da sempre, lasciandosi alle spalle un matrimonio con una persona che pensava di amare e che, da lì a poco, avrebbe rovinato senz'altro la sua vita. Pensava a ripensava a come poter riorganizzare la sua vita al meglio. Era questo l'effetto che Mattia aveva su di lui: stravolgeva la sua vita e lo costringeva a cambiare e ad evolversi. Prima del loro incontro, la vita di Lorenzo era stata più o meno la stessa. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno. Vedeva solo buio e monotonia. Ma lui aveva portato la luce nei suoi giorni. Voleva stargli accanto e non desiderava altro. Strinse il volante con la mano sinistra ed il cuore gli batteva forte. Pensava a lui. Pensava a quanto vuota era la sua esistenza senza di lui. Pensava al suo sorriso: dolce e luminoso. Pensava ai suoi occhi verdi sorridenti. Pensava al rossore delle sue guance, mentre gli diceva che lo amava. Erano entrambi uomini, si diceva Lorenzo. Com'era possibile provare così tanto amore per lui? L'amore è amore e non si può comandare al proprio cuore. Lui amava Mattia e se fosse stata una donna, l'avrebbe amata in egual modo. Non gli importava più di nulla, voleva solo il suo amore e il suo affetto. Si detestava per averlo capito troppo tardi.

Decise di fermarsi e parcheggiò la macchina. Spense il motore e strinse il volante con entrambe le mani. Si sporse poi verso quest'ultimo e vi poggiò la fronte. Sospirò poi rumorosamente.

«Dannazione» disse in un sussurro, ripensando a Luisa. La donna che lo aveva stregato con il suo portamento, con i suoi modi di fare raffinati, con la sua bellezza. La donna che lo aveva amato e accettato i suoi difetti. La donna che aveva sposato senza pensarci due volte. Che aveva amato, o almeno aveva cercato di farlo, perchè adesso sapeva cos'era davvero l'amore. La donna, che quando era stata lasciata, aveva supplicato Lorenzo di non andarsene. Piangeva, mentre lui le voltava le spalle. Non si sarebbe mai perdonato per averla fatta piangere. Non dubitava, però, della sua scelta. Avrebbe continuato a farla piangere se fosse rimasto con lei. In fondo, lui l'aveva tradita e per questo non c'erano scuse. Lasciarla fino ad un mese fa era impossibile, ma adesso sentiva che il suo cuore apparteneva solo a Mattia. Solo pronunciare il suo nome in silenzio gli faceva battere forte il cuore. Sospirò ancora una volta per chiarirsi le idee. Chiarire cosa poi, si diceva. Non c'era nulla di sbagliato nel seguire il proprio cuore. Vivere di solo lavoro, di solo successo non era abbastanza. Lorenzo voleva di più. Voleva Mattia accanto a sé. Voleva svegliarsi la mattina accanto a lui. Voleva vedere il suo sorriso ed i suoi occhi appena sveglio. Voleva baciare le sue labbra assonnate. Voleva stringerlo.

«Voglio vederlo...» sussurrò nel silenzio dell'auto. Si sentiva male. Aveva bisogno di stringerlo a sé. Che amore assurdo provo, si disse Lorenzo, mentre sollevava piano il viso dal volante. Guardò fuori dal finestrino e senza accorgersene aveva guidato fino a casa di Mattia. Sorrise lievemente nel vedere la finestra illuminata. Sospirò ancora una volta. Cercò di calmare il cuore, che batteva talmente forte da rimbombare per tutta l'auto. Scese dall'auto e prese la valigia dal portabagagli. Lo richiuse e, dopo aver inserito l'allarme, si precipitò verso il citofono. Senza esitazioni, premette il pulsante con il cognome di Mattia. Attese qualche minuto, ma non ricevette risposta. Ricontrollò ancora tutti nomi. Angelini M. Era lui. Premette ancora il pulsante e finalmente Mattia rispose.

«Si?» la sua voce ansimava e Lorenzo se ne accorse. Rimase in silenzio per qualche attimo, ma poi si decise a rispondere.

«Sono Lorenzo...» disse lui, esitando ancora.

«Lorenzo?» disse Mattia perplesso. «Sali!» disse lui e immediatamente gli aprì il portone.

Lorenzo attese che l'ascensore salisse al piano e non appena aprì la porta, si ritrovò Mattia ad aspettarlo all'entrata, completamente bagnato e con solo un accappatoio blu a coprirlo.

Mattia notò subito la valigia di Lorenzo e senza dire nulla, lo fece entrare in casa. Posò la valigia in un angolo della sala, si tolse il cappotto e la sciarpa rossa e li posò sul divano.

«Ho lasciato mia moglie» esordì Lorenzo, guardando dritto negli occhi Mattia. Sembrava preoccupato, mentre gli restituiva lo sguardo. «Posso stare qui? Almeno per stanotte...» Lorenzo non terminò la frase. Non ci riuscì, perchè Mattia gli prese il volto tra le mani e lo baciò.

«Stai pure tutto il tempo che vuoi...» gli disse Mattia, sussurrando all'orecchio di lui. Lorenzo baciò il collo di Mattia e, spostando l'accappatoio, sfiorò con un bacio la spalla. Mattia gemette di piacere e si aggrappò alla giacca di Lorenzo, il quale continuò a baciarlo sulla spalla. Ne inalò il profumo del bagnoschiuma, mentre lo stringeva a sé sempre più forte.

«Stavo facendo la doccia quando hai citofonato...» disse lui, tra un brivido di piacere e l'altro. «Vuoi farla anche tu... con me?»

Lorenzo cercò gli occhi di Mattia. Lo guardò per qualche istante. I suoi occhi erano bellissimi, pensò. Gli accarezzò la guancia che subito arrossì violentemente. Si sporse verso il ragazzo e ne baciò ancora una volta le labbra. Erano morbide e dolci. Ne voglio ancora, pensò.

Mattia lo prese per mano e lo condusse in bagno. Gli lasciò andare la mano e gli afferrò la cravatta blu scuro e, tirandola verso di sé, Mattia trovò le labbra del ragazzo e mentre gustava ogni suo bacio, gli allentò il nodo sul collo, fino a sfilare via la cravatta. La fece ricadere per terra. Stessa sorte toccò alla giacca. Mentre Lorenzo si sbottonava la camicia, Mattia si allontanò da lui di qualche passo. Si voltò, dandogli le spalle e lentamente si slacciò la cintura, che teneva chiuso l'accappatoio. Con gesti lenti, lo fece ricadere lungo le spalle e poi su tutto il busto, fino a farlo cadere per terra completamente. Lorenzo bloccò ogni movimento. Si gustò tutta la scena. Poi Mattia girò il viso verso di lui. Il suo sguardo malizioso, fece eccitare Lorenzo ancora di più di quanto non lo fosse. Lorenzo lo raggiunse e avvolse il corpo nudo di Mattia nelle sue braccia.

«Stai cercando di sedurmi?» gli sussurrò Lorenzo.

«Si. Ci sono riuscito?» disse lui, guardandolo maliziosamente dritto negli occhi.

Lorenzo non gli rispose e preferì baciarlo. Mattia, divincolandosi dall'abbraccio di Lorenzo, entrò nella doccia ed attese che anche Lorenzo si fosse liberato dei vestiti. Non appena anche l'ultimo indumento fu tolto e gli occhiali da vista riposti su un mobiletto bianco, Lorenzo raggiunse Mattia nella doccia.

L'acqua calda iniziò a bagnare i loro corpi, donandogli un piacere indescrivibile. Mattia baciò Lorenzo, dapprima sulle labbra e poi discese sul mento e poi sul collo. Lorenzo sentì la pressione delle labbra di Mattia sulla sua pelle. Ad ogni suo tocco, socchiudeva gli occhi e respirava a fatica. Il cuore non voleva saperne di calmarsi. Non riusciva più a trattenere ciò che provava in quel momento. Voleva solo farlo suo. Prese il volto di Mattia fra le mani e lo baciò ancora una volta. Le loro lingue si sfiorarono, poi si toccarono e si assaporarono. Lorenzo accarezzò la schiena di Mattia, scendendo con le punta delle dita e disegnando una linea immaginaria, che si fermò sul sedere. Lorenzo lo accarezzò e lo strinse deciso.

«Ah!» esclamò Mattia, eccitato come non lo era mai stato con nessuno.

«Voglio che tu sia solo mio» sussurrò Lorenzo, mentre con un gesto veloce fece girare Mattia, che appoggiò i palmi delle mani aperte sulle piastrelle bagnate della doccia.

«Ah...» riuscì a dire Mattia, mentre Lorenzo prese ad accarezzargli il membro.

«Dimmi che sei mio, Mattia. Dimmelo».

«Si, sono solo tuo...» Mattia girò il viso verso Lorenzo e lo baciò ancora una volta.

Lorenzo preparò Mattia ad accoglierlo, accarezzando gentilmente il sedere. Mattia tremò di piacere, sentendo i baci di Lorenzo sulla sua schiena, mescolati all'acqua calda che scorreva sui loro corpi eccitati.

«Non ce la faccio più, Mattia...» disse ansimando Lorenzo.

«Aaah!» esclamò Mattia, non appena Lorenzo fu dentro di lui. Sentì le ginocchia cedere sotto le spinte continue del ragazzo. Lorenzo coprì con la sua mano, quella di Mattia poggiata al muro.

Entrambi i loro cuori battevano velocemente allo stesso ritmo. I loro respiri si facevano sempre più affannosi e irregolari.

«Ti... amo» disse Mattia, ansimando e sospirando ad ogni spinta. Entrambi avevano perso il controllo. Si erano entrambi abbandonati al piacere di essere l'uno dell'altro.

«Anche io ti amo, Mattia!»

OneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora