Capitolo 27

2.7K 205 153
                                    

Le onde si infrangevano prepotenti sulla battigia. Il mare era agitato in quel giorno autunnale di ottobre. Il cielo era coperto da dense nuvole grigie, che si riflettevano nell'acqua del mare. Qualche gabbiano volava ad ali spiegate, sfruttando la corrente del vento, che libero soffiava. Il forte profumo del mare, così intenso e nostalgico, si propagò per tutta la spiaggia deserta.

Mattia poggiò delicatamente la mano nella sabbia, raccogliendone un po' nel palmo. I granelli di sabbia, però, sfuggirono dalla sua presa e ricaddero sospinti dal vento fresco. Gli occhi verdi di Mattia guardarono l'infinita distesa d'acqua che si stendeva davanti a sé. Sembrava come se non ne avesse mai abbastanza. Inspirò a pieni polmoni l'aria fresca per poi rilasciarla, dischiudendo le labbra appena. Poggiò, poi entrambi i palmi dietro di sé sull'asciugamano steso sulla sabbia ed osservò il cielo plumbeo ancora una volta.

«Tia! Tia!» disse alle sue spalle una vocina graziosa e squillante. Mattia si girò e una bambina dagli occhi nocciola gli correva incontro. Le sorrise e, voltandosi completamente verso di lei, allargò le braccia per accoglierla al suo arrivo. La bambina rise allegramente, mentre sprofondava tra le braccia di Mattia. Il ragazzo la strinse a sé ed insieme risero di gusto.

«Erica hai comprato qualcosa anche per me?» disse Mattia, baciando il capo della bambina, la quale allontanò il viso dal petto dell'uomo, per poterlo guardare dritto negli occhi.

«Si, ce l'ha papà!» esclamò ed indicò il padre, che arrivò proprio in quel momento.

«Erica non correre più così veloce! Potevi farti male!» esclamò Lorenzo, sedendosi poi accanto a Mattia sull'asciugamano. «Accidenti! Ho le scarpe piene di sabbia» disse, porgendo una bottiglia d'acqua a Mattia, ma prima che questi la prendesse, la bambina glielo impedì.

«No! Io devo farlo» disse contrariata, mentre rubava la bottiglia dalle mani del padre.

«Ah giusto, scusa» sorrise Lorenzo, mentre le porgeva la bottiglia. Erica la prese fra le manine e, con un gesto quasi teatrale, la porse a Mattia.

«Grazie mille» sorrise Mattia, prendendo la bottiglietta dalle mani di Erica, che felice sorrise e corse a giocare sulla sabbia.

Mattia aprì la bottiglia e bevve qualche sorso d'acqua fresca. Quindi la richiuse, poggiandola sull'asciugamano.

«E' rimasto tutto uguale qui. Non è cambiato nulla, incredibile» disse Lorenzo, prendendo la mano di Mattia nella sua ed accarezzandola dolcemente.

«Si, è vero. Sembra che il tempo si sia fermato» disse Mattia, appoggiando la guancia sulla spalla di Lorenzo, che guardava sua figlia giocare poco più in là.

«Vorrei che questa vacanza non finisse più» Mattia si sporse verso Lorenzo e lo baciò sulla guancia. «É durata pochissimo» disse poco dopo. Lorenzo accarezzò la guancia del ragazzo, seduto accanto a lui e lo baciò teneramente sulle labbra.

Erica corse incontro al padre e gli finì nelle braccia. «Anch'io bacio» disse poi verso Lorenzo, che sollevandole il viso, la baciò sulla fronte. Poi s'intrufolò fra le braccia di Mattia e lo baciò sulla guancia. «Tia! Canta!» disse poi, sedendosi sulle sue gambe.

«Non vuoi che canti tuo padre?» chiese lui, cullando la bambina lievemente.

«Papà quando canta mi fa male alle orecchie» disse con schiettezza. Mattia rise di gusto, mentre Lorenzo cercava di giustificarsi in qualche modo.

«Canta» disse ancora una volta la bambina ed attese che Mattia intonasse la canzone che più le piaceva.

Era una canzone che aveva segnato la loro gioventù ed il loro amore. Aveva cantato One a Lorenzo tante volte, eppure, ogni volta che gliela cantava, Lorenzo si emozionava, come fosse la prima volta che l'ascoltava.

One Love

One Life

One need in the night

La voce melodiosa di Mattia riecheggiò per tutta la spiaggia. Ad ogni parola, ad ogni strofa, Lorenzo sentiva battere il cuore sempre più forte. Le vecchie emozioni, si mescolavano alle nuove. Tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro era ormai evidente e indissolubile. Erica sorrise e chiuse lentamente gli occhi, accoccolandosi fra le braccia di Mattia. Scivolò in pochi minuti in un sonno profondo, cullata dalla dolce voce di Mattia. Lorenzo l'aiutò a distendere la bambina sull'asciugamano e, dalla tracolla che si era portato dietro, tirò fuori una copertina, con la quale coprì l'esile corpo della bambina.

«E' bella anche quando dorme» disse Mattia, accarezzando i capelli scuri di Erica. «Non mi va proprio di tornare in città» disse poi, piegando le ginocchia e raccogliendole al petto con le braccia.

«Luisa si sposa fra tre giorni. Dobbiamo tornare per forza» disse Lorenzo, poggiando i palmi aperti dietro di sé.

«Sono contento che abbia conosciuto Massimo. Sembrano felici insieme» disse Mattia, guardando in quel momento il profilo di Lorenzo.

«Sí, sono contento anch'io. Massimo le andava dietro da un sacco di tempo. Lei aveva scelto me, ma lui non ha mai smesso di amarla e dopo che abbiamo divorziato hanno iniziato subito ad uscire insieme».

«Sono già passati due anni e mezzo dall'incidente... ho avuto tanta paura di perderti, Lore» disse Mattia, ricordando quella notte da incubo in cui Lorenzo lo aveva protetto, rischiando la propria vita. Anche se era passato tanto tempo da allora, le emozioni ed il dispiacere, che aveva provato Mattia quella sera, erano ancora forti dentro il suo cuore.

«Lo so...» disse Lorenzo, accarezzandogli i capelli. «Non rimpiango quello che ho fatto. Ti salverei altre cento volte» disse, sorridendo.

Mattia arrossì immediatamente. Lorenzo aveva la capacità di farlo sentire come un ragazzino alla sua prima cotta. Attento a non far male alla bambina, sdraiata fra loro, si sporse verso Mattia, baciandolo sulle labbra.

«Sono contento di essere ritornato qui con te, Mattia. Lo desideravo tanto» disse guardandosi poi attorno. «Questo posto significa davvero tanto».

Mattia sorrise dolcemente e il suo sguardo si perse, per qualche secondo, nel mare, sempre più agitato. «Credo che io non abbia mai amato nessun altro oltre te, Lorenzo. Ora c'è anche Erica e la amo pazzamente, come fosse mia figlia» disse guardando Lorenzo. «Sono davvero contento che Luisa abbia voluto che mi avvicinassi alla bambina. E' stato un gesto molto bello».

Lorenzo annuì silenzioso, mentre con la mano sinistra accarezzò i capelli scuri della bambina, che in quel momento si svegliò dal suo pisolino.

«Papà. Ho freddo» disse guardando Lorenzo e stringendosi nella copertina rossa.

«Allora torniamo a casa dei nonni» disse Lorenzo, avvolgendo la bimba nella coperta e prendendola in braccio. Quando entrambi furono in piedi, Mattia riprese l'asciugamano e, dopo averlo sbattuto per bene, lo ripose nella sua tracolla.

«Voglio giocare con il nonno!» disse Erica, buttando le braccia al collo di suo padre, mentre la stringeva a sé.

«Va bene» disse lui, mentre assieme a Mattia si allontanava dalla spiaggia.

Entrambi, con un gesto istintivo, si voltarono un'ultima volta verso il mare e quella spiaggia, che suscitava in loro una miriade di ricordi ed emozioni piacevoli. Il loro incontro, il loro scoprirsi amici, i sentimenti nascosti: tutto riaffiorava in un istante. Entrambi sospirarono e si sorrisero nello stesso momento.

«Andiamo?» disse Mattia, rivolgendosi a Lorenzo.

«Si» disse lui.

Entrambi si voltarono, lasciando alle spalle la spiaggia ed i sentimenti legati al passato, andando incontro ai nuovi sentimenti e a nuovi ricordi che li stavano attendendo in quel futuro insieme.

Fine

OneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora