Capitolo 21

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Il sole ormai era tramontato e il buio calò su tutta la città. Solo il rumore delle auto e qualche clacson rompeva il silenzio in casa di Luisa. Lorenzo allargò sempre più le braccia, lasciando andare Luisa, la quale rimase spiazzata dal comportamento di suo marito.

«Luisa ti starò accanto in questa gravidanza. Potrai contare su di me. Non ti lascerò da sola» disse Lorenzo, posando la mano destra sulla spalla della donna, che le sorrideva dolcemente, mentre con la sinistra stringeva ancora l'ecografia del suo bambino.

Luisa sorrise contenta per le parole che Lorenzo le aveva rivolto e lo abbracciò ancora una volta. Il cuore le batteva così velocemente, che non riusciva a controllarlo. Lorenzo sarebbe rimasto con lei, si ripetette e non riusciva a crederci. Sorrideva e piangeva di gioia, mentre con entrambe le braccia stringeva sempre più Lorenzo a sé, il quale le accarezzò il capo dolcemente.

«Sono così contenta di sentirti dire queste, Lorenzo. Non ci speravo, sai?» disse lei, stringendosi ancora di più a lui.

«Non posso tirarmi indietro e non lo avrei mai fatto...» disse Lorenzo, lasciandosi abbracciare da Luisa. Guardò ancora una volta la foto del suo bambino e sorrise lievemente.

«Si, certo. Non dovevo dubitarne».

«Non ti preoccupare. Affronteremo insieme anche questo. Chiamami in ogni momento se avrai bisogno di qualcosa, cercherò di venire da te se mi sarà possibile...» disse Lorenzo, continuando ad accarezzare il capo di Luisa.

«Come?!» esclamò Luisa, puntando gli occhi furiosi sul volto di Lorenzo.

«Che potrai chiamarmi quando vorrai. Casa di Mattia non è molto lontana da qui...» disse Lorenzo schiettamente. Luisa si allontanò immediatamente dal ragazzo, non appena pronunciò quelle parole. Il cuore di Luisa sembrò fermarsi tanto era la paura e la rabbia che provava in quel momento. «Cosa intendi dire? Io pensavo che saresti rimasto con me e che avremmo potuto ricominciare di nuovo».

«No... Luisa, cerca di ragionare. Non avrebbe senso abitare qui con te e non avrebbe senso ricominciare. Io non provo più niente per te, mi dispiace» Lorenzo cercò di essere il più chiaro possibile. «Amo Mattia e nessuno potrà mai prendere il suo posto».

Luisa scacciò in malo modo la mano di Lorenzo, poggiata sulla sua spalla e, dandogli le spalle, camminò nervosamente fino alla finestra. Poi voltandosi di scatto, guardò ancora il volto serio dell'uomo che amava, ma di cui non possedeva il cuore.

«Perchè? Perchè non vuoi stare con me? Sto per darti un figlio e sembra che questo non basti» disse lei, abbassando lo sguardo ferito.

«Perchè lo amo» disse Lorenzo semplicemente, mentre nella mano sinistra stringeva ancora l'ecografia. «Stai per mettere al mondo il nostro bambino e te ne sarò sempre grato, ma questo non potrà mai cambiare quello che provo per Mattia».

«Com'è possibile che lo ami così... tanto?» le lacrime continuarono a rigare il viso di Luisa, mentre pian piano si rendeva conto dei sentimenti che suo marito provava per un'altra persona.

«Io... in realtà, lo amo fin da quando eravamo ragazzi, ma non gliel'ho mai detto. Non me ne ero reso conto. Ero così giovane...» disse Lorenzo, posando su un mobile l'ecografia. «Stavo bene con lui. Ero a mio agio e se mi chiedeva di uscire ero sempre pronto a lasciare tutto e ad andare da lui. Ma quando poi l'ho perso, ho capito che il mio era un sentimento diverso, ma non volevo ammetterlo perchè stupidamente avevo paura. Soprattutto avevo paura di perdere ciò che desideravo di più: una carriera, una vita indipendente. Non ci siamo più cercati e nemmeno visti, fino a quella cena con i nostri amici....» Lorenzo fece una pausa. La sua mente era affollata da una miriade di ricordi. «Tutti i sentimenti che provavo per lui sono riaffiorati in un istante e non ho potuto, anzi! Non ho voluto reprimerli» Luisa lo guardava e più lo ascoltava e più le sue lacrime scendevano. «Mi dispiace Luisa...» disse infine ed abbassò ancora una volta lo sguardo.

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