Capitolo 28

13 5 0
                                    

Madison POV
La sveglia stamani suona prima del solito,perché?È il gran giorno,ansia?Nah,voglio solamente che questo groviglio nello stomaco passi,è peggio di quando mi chiamano per un interrogazione.
Prendo un lungo respiro e mi alzo,dirigendomi a fare colazione.Mangio una brioche e mi bevo il mio succo di arancia rossa,dopo aver mangiato vedo mio padre sbucare dalla cucina e mi avverte di vestirmi visto che mi porta alla scuola di danza.Mi dirigo in camera mi vesto con una tuta e felpa nera e sotto la maglia della scuola.Mi faccio un veloce chignon è poi mi metto le mie Doctor Martens nere.Ricontrollo per quella che sarà la ventesima volta se c'è tutto:vestiti,punte,mezze,forcine,mollette,gel,lacca,acqua,barrette,ok c'è tutto.Chiudo la borsa,prendo la valigia e insieme a mio padre esco di casa.
In macchina non ho mai smesso di picchiettare le unghie sul cruscotto finché mio padre non me le blocca con una mano mentre continua a guardare la strada.
Babbo:"Devi stare tranquilla,andrà tutto bene,sei una ballerina eccezionale."Lo guardò stranita,non mi aveva detto una cosa del genere.
"Perché mi dici tutto questo?"
"Io e tua madre abbiamo capito che ormai non smetterai di fare danza perché in questi mesi ti sei avvicinata di più a questa arte e ci siamo ripromessi che non ti avremmo più stressato però tu studierai lo stesso e se vuoi che la danza sia il tuo lavoro ti appoggeremo sempre."Non posso credere a quello che ho sentito,mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia e subito dopo sussurro un flebile grazie.Finalmente sono arrivata davanti alla scuola di danza e vedo che ci sono già Anna e Bea,anche loro faranno una variazione.Manca solo Jack,ma dove si sarà cacciato e subito dopo sentiamo un rombo e vedo sfrecciare la sua moto.Parcheggia e scende,avvicinandosi a noi.Il mini-bus arriva subito dopo e sistemo le mie cose nel bagagliaio.Prima di montare saluto mio padre che mi augura un buona fortuna.Dopo aver sistemato le valigie nel bagagliaio,monto è noto che l'unico posto è vicino a Jack.Mi siedo e finalmente partiamo.Metto le cuffie alle orecchie e faccio partire la mia playlist, però dopo un po' sento una cuffia partire mi giro e noto Jack che se l'è messa all'orecchio.Visto che non ho voglia di discutere lo lascio fare e insieme ascoltiamo la musica.
Sento gli occhi cominciare ad appesantirsi e mi addormento.
4 ore dopo
Sento un braccio cingermi le spalle,ma decido di rimanere con gli occhi chiusi.Sento Jack che mi sussurra all'orecchio:"Non mi importa se sei ancora confusa,ti posso anche aspettare in eterno."E sento che mi accarezza i capelli,faccio un finto mugolio e apro gli occhi.Mi accorgo di aver dormito con la testa appoggiata sulla sua spalla.Mi alzo di scatto e lo guardo per poi scusarmi.Mi risponde con un non ti preoccupare.
"Dove siamo?"dico guardando da fuori il finestrino.
"Siamo appena usciti dall'autostrada,dieci minuti e siamo arrivati."
Dieci precisi minuti dopo arriviamo davanti al hotel.Prendiamo le nostre valigie e ci dirigiamo verso la reception.
Dopo averci dato le chiavi,mi diressi in camera con Bea e Anna.Entrate mi buttai letteralmente sul letto, e subito di capofitto si buttarono le altre due.
"Toglietevi,mi state schiacciando."dissi ridacchiando con la faccia rivolta verso il cuscino.Non mi diedero retta e rimasero sopra di me.Alla fine con una spinta me le tolsi di dosso e caddero come dei sacchi di patate dal letto.
Scoppiai in una sonora risata che venne interrotta da qualcuno che bussó alla porta.Andò Anna ad aprire e poco dopo ritornó avvertendoci che bisognava scendere per andare a provare al teatro.Dall'hotel sono circa venti minuti di camminata ci hanno detto le insegnanti.Usciamo e vengo travolta da un freddo allucinante.D'istinto mi strinsi nelle spalle per cercare di trovare un po' di sollievo,ma senza risultati.Ad un certo punto sento un braccio cingermi le spalle e non ho bisogno di girare la testa per capire che si tratta di Jack.Sembra di essere ritornata a qualche settimana fa,sembrava così perfetto e in questo momento mentre appoggio la testa su di lui e sento le risatine dietro mi rendo conto della cazzata che ho fatto e che voglio che non sia solo mio amico,ma un qualcosa di più.

Il sogno diventa realtà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora