Capitolo 29

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Finalmente siamo arrivati al teatro,entriamo e subito spalanco gli occhi alla vista di tale bellezza.È fatta in stile barocco e poi è piena di ragazzi e ragazze di qualunque età che hanno in comune la stessa cosa:la passione.La vedo dal luccichio dei loro occhi e dal loro sorriso che neanche la più brutta notizia che potrebbero ricevere glielo toglierà.Sento un braccio darmi una leggera spinta e noto che è Jack che con un cenno del capo mi dice di andare verso i camerini.Per arrivarci c'è un lunghissimo corridoio e poi una porta grigia che aperta trovi le quinte del palco.Dopo di che un altra porta che porta finalmente ai camerini.Arrivati posiamo il borsone,mi tolgo la tuta,mi metto le punte perché provo prima la variazione,mi sistemo lo chignon e mi scaldo.L'insegnante ci chiama,segno che ora è il nostro turno per provare.Mi metto le quinte e si comincia...
2 ore dopo
Insegnante:"Basta così,sistematevi che si torna in hotel."
Ci sistemammo e quando arrivammo in camera tirai un sospiro di piacere quando il mio corpo venne a contatto con il letto.Dopo 5 minuti abbandonai il letto e mi diressi in bagno a farmi una doccia e sistemarmi per la cena.Finito aspettai le altre due e poi ci avviammo verso il ristorante dell'hotel.Fummo le ultime a scendere visto che il tavolo era già occupato da Jack e l'insegnante.Ci accomodammo e dopo aver ordinato cominciammo a parlare un po' delle prove di oggi e del concorso che sarebbe iniziato domani con il moderno.
Insegnante:"Siete stati grandi oggi però so che potete far di più.Quella di dopodomani è un'occasione che dovete cogliere al volo.Sono disponibili borse di studio per grandi accademie tra cui la Royal Ballet di Londra e addirittura la New York Ballet di New York."A sentire l'ultimo nome sbarrai gli occhi.Dovevo dare il mille per mille,anche se la New York Ballet è impossibile come sogno,ci voglio provare.
Ormai la cena è terminata,ma l'insegnante disse:"Io adesso vado a fare un giretto,chi vuole può venire."Solo Anna e Bea acconsentirono,io invece mi avviai in camera e mi sdraiai e accessi la piccola televisione che avevo in camera.
...
Mi sto letteralmente annoiando ed sono solo passati trenta minuti.Decido di spegnere la TV dato che non c'è niente di interessante e uscire fuori dalla camera.Da quanto ho capito so che c'è una terrazza all'ultimo piano dell'hotel.Mi dirigo verso l'ascensore schiaccio il bottone dell'ultimo piano.Arrivata a destinazione cammino fino alla fine del corridoio che porta alla porta a vetri,che porta alla terrazza.Arrivata sento l'aria fredda colpirmi,maledetta me che non ho portato la giacca.Mi appoggio e comincio ad osservare il panorama.È bellissimo,la luna e le stelle illuminano Verona e non mi capacito del fatto che ci sia solo io ad osservare questa meraviglia.
"È meglio che rientri dentro,fa freddo."
Quella voce la riconoscerei tra mille e non ho neanche bisogno di girarmi.Sento qualcosa appoggiarsi sulle spalle e la riconosco come la sua giacca di pelle e si posiziona al mio fianco.Mi giro verso di lui e lo osservo:la luce della notte fa vedere la sua mascella ben definita e i suoi muscoli leggermente contratti dal freddo.I suoi occhi sono immersi nel buio e poi le sue labbra sono invece illuminate come se fossero il sole in mezzo all'oscurità.
Jack:"Se continui a fissarmi mi sfiguri"dice ridacchiando.Di risposta gli tiro una gomitata allo stomaco e abbassò gli occhi imbarazzata,sentendo le guance andarmi a fuoco.E ritorna quello straziante silenzio.Ed è proprio qui che comincio a riflettere:penso che in questo momento vorrei che il suo braccio mi cingesse le spalle in modo che io così possa appoggiare la testa sulla sua spalla e continuare a guardare il cielo per tutta la notte,vorrei prendere il suo viso e riempirlo di baci senza mai stancarmi,vorrei dirgli che lui è la cosa più bella che ci possa essere in questa notte,vorrei e voglio.Con tutto il coraggio che ho,mi giro verso di lui e dico:"Sarebbe il momento di parlare un po' di quel che è successo,che dici?"
Ma la risposta non è quello che mi aspettavo.
"È meglio parlarne dopo il concorso,ora non voglio avere altri pensieri per la testa se non la danza."Prima che mi potesse veder piangere,mi tolsi la sua giacca e gliela lanciai addosso per poi dirigermi a passo svelto verso la mia camera.Entrata mi appoggiai sulla porta e mi feci scivolare mentre le lacrime non avevano intenzione di fermarsi.

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