La sveglia cominciò a suonare come impazzita, rapendomi dal confortante torpore del sonno. La sera prima mi ero addormentato non appena avevo messo piede dentro casa, verso le due di notte. Il locale era stato pieno come poche volte ed ero dovuto rimanere a dare una mano come cameriere, una volta finito il mio spettacolo.
Buttai i piedi fuori dal letto e staccai con calma la sveglia, ancora con gli occhi chiusi. Erano le nove in punto e la mia prima lezione era alle dieci e mezza, quindi avevo tutto il tempo di lavarmi, vestirmi e fare colazione. Sarei dovuto passare anche dalla Umbridge, o avrebbe continuato a rompere come solo lei era capace di fare. Il pavimento era freddo, ma era mia cattiva abitudine camminare a piedi nudi ed ormai la temperatura non mi causava nessun problema.
Raggiunsi la cucina e aprii la finestra lasciando entrare luce ed aria pulita, respirando a pieni polmoni.
Come al solito la cucina, così come il resto della casa, era un disastro. C'erano vestiti e stoviglie sparse ovunque, per non parlare del frigorifero contenente solo cose scadute. Alzai gli occhi al cielo e mi dissi che le pulizie avrebbero potuto aspettare, infondo vivevo da solo, quindi non vi erano impedimenti nella mia scelta.
Pigramente andai a fare la doccia e poi gocciolando per l'intero corridoio, tornai in camera. Gli unici vestiti puliti che avevo erano una maglietta a maniche corte e un pantalone di qualche anno prima. Li indossai contro voglia e non mi diedi neppure la pena di guardarmi allo specchio, sicuramente sarei stato ugualmente splendido. Sorrisi al mio stesso pensiero e afferrai il cellulare ed il mio zainetto, posti al centro di innumerevoli pile di vestiti sporchi.
"Dovrei fare anche una lavatrice." Dissi a me stesso attraversando quello che definivo il salone -che in realtà consisteva in un piccolo spazio dove vi era un piccolo televisore affiancato da uno stereo e un divanetto a due posti-.
Raggiunsi l'ingresso e chiusi la porta a chiave mettendole poi in borsa mentre scendevo al secondo piano. Come sospettavo, non dovetti neppure bussare, dato che la Umbridge se ne stava davanti alla porta con le braccia grassoccie incrociate al petto e lo sguardo severo. Accennai ad un sorriso -al quale lei ovviamente non ricambiò- e le porsi il denaro che le spettava. "Era ora." Disse, o almeno fu quello che riuscii a percepire mentre il suono delle sue parole veniva sovrastate dal rumore assordante della porta che sbatteva.
"È sempre un piacere anche per me..." Borbottai con ironia."Giorno splendori." Salutò con trasporto la professoressa di danza classica. Risposi con un cenno educato del capo, continuando a riscaldare i muscoli, sbadigliando come un cavernicolo.
Il viaggio in metropolitana mi era parso durare un'eternità, ma al contrario delle mie scarse aspettative, ero riuscito ad arrivare in orario per i corsi, se non addirittura in anticipo. Sbadigliai ancora.
"Signor Malfoy, ha fatto di nuovo le ore piccole?" Mi riprese con aria di rimprovero la professoressa Morgan, mi grattai la nuca fingendomi in imbarazzo.
"Mi scusi..." Borbottai. Qualcuno ridacchiò prendendomi in giro, ma lo fulminai con lo sguardo e le risate smisero così come erano iniziate.
Per qualche strano e oscuro motivo, tutti provavano una sorta di timore reverenziale nei miei confronti, motivo per il quale non avevo neppure un amico.
"Signor Malfoy, perchè non viene qui e mostra ai suoi compagni la sequenza che abbiamo imparato ieri?" La Morgan si andò a sedere con eleganza su una sedia posta in fondo alla sala, appoggiata ad una parete fatta di specchi. Sciolsi i muscoli delle braccia con una scrollata di spalle ed annuii, ponendomi al centro della stanza. I miei compagni si accostarono al muro per non essermi di intralcio. "E un, due, tre, quattro..."
Cominciò la professoressa, mentre seguendo il suo ritmo cominciavo a riprodurre i passi della sequenza con fluidità.
"Stendi bene quel braccio!" Gridò ed io seguii il suo consiglio diligente.
La donna batté le mani ed io mi fermai respirando a fondo.
"Benissimo come al solito." Disse severa, anche se il suo era un complimento. Sorrisi e con un mezzo inchino arretrai.
"Mi aspetto il massimo da tutti voi. Non accetto la mediocrità durante le mie lezioni." Specificò con un gesto della mano che significava che la lezione stava iniziando. Tutti si misero in posizione ed io arretrai ancora, mettendomi in seconda fila.
"Signor Malfoy, torni pure in prima fila. Dovrebbe essere di esempio ai suoi compagni in questo modo."
Intimò la Morgan guardandomi attraverso lo specchio.
Tutti mi fissarono invidiosi borbottando tra loro e subito la professoressa li zittì con rimprovero.
La lezione fu più impegnativa del solito, ma io rimamevo il più bravo del corso, quindi non ci furono molti problemi. A dirla tutta il mio problema era proprio la facilità con la quale ballavo. Ero primo in ogni corso e la cosa infastidiva molti.
Dopo averci congedati la Morgan uscì dalla classe e noi facemmo lo stesso.
La lezione successiva era storia della danza, un'ora intera di nozioni del tutto inutili. Presi posto quindi in ultima fila e posizionando il mio zaino in modo strategico, presi il telefono per ingannare il tempo.
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Romantica || Drarry
Hayran Kurgu"Blaise? Mi stai chiedendo di aiutare tuo fratello con la danza?" Chiesi fermandolo prima che le sue parole raggiungessero livelli estremi di inutilità. "Capisco se rifiuterai..." Cominciò, ma io scossi la testa. "Per te farei questo ed altro." Ris...