Capitolo 5 -Draco-

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Harry aveva messo il broncio non appena lo avevo appoggiato sul sedile anteriore della mia auto, circa dieci minuti prima.
Quando avevo saputo che Blaise andava via per due settimane, avevo subito pensato di passare del tempo con suo fratello. Da quando io e lui ci eravamo scambiati quel bacio in camera sua, infatti, la situazione era cambiata. O meglio, la situazione rimaneva la stessa, erano i miei sentimenti ad essere cambiati.
Le lacrime di Harry mi avevano aperto gli occhi. Mi ero reso conto che mi stavo struggendo per un ragazzo che non avrei mai potuto avere, quando quello dei miei sogni era ad un passo da me.
"Non fare quella faccia. Ti rende ridicolo ed immaturo..." Rimproverai Harry per l'ennesima volta, mentre aprivo la porta di casa mia e lo lasciavo entrare, portando con me il suo borsone. Il ragazzo per tutta risposta strinse le braccia incrociate al petto ed entrò in casa a testa alta.
Sorrisi. Era così carino e non se ne rendeva minimamente conto.
Gli diedi il suo tempo e andai a mettere la sua borsa nella mia camera. "Non dormirò nella tua stanza, vero?" Harry sembrava d'un tratto aver recuperato la sua voce, guardandomi come se avesse appena visto passare un fantasma.
"Non ho stanze degli ospiti." Dissi alzando le spalle con disinvoltura. Harry si avvicinò a me.
"Non è giusto che mi lasci la tua stanza, questa è casa tua!" Fece quasi arrabbiato. Le sue guance si erano fatte rosse per la foga con la quale stava parlando. "Non ho mai detto che avrei lasciato la stanza a te..." Ribadii alzando un sopracciglio, ironico. Gli occhi di Harry si spalancarono e la sua reazione mi fece capire che aveva finalmente appreso il senso del discorso. "Non dormirò con te!" Gridò posizionando una mano sul suo petto, con un pudore che non lo caratterizzava affatto. Sbuffai. Poi con un passo piuttosto lungo arrivai a pochi centimetri da lui, afferrandolo ed abbracciandolo in modo che non potesse arretrare. "Ti farò cambiare idea." Sussurrai suadente al suo orecchio per poi leccarlo sotto le proteste del moro. "Lasciami andare maniaco!" Harry si divincolò ed io lo lasciai fare, intenerito dal suo comportamento innocente. "Va bene. Vestiti che andiamo a mangiare fuori..." Lo avvisai alzando le mani in segno di resa, per poi metterle nelle tasche dei pantaloni e avviarmi in salotto. Harry mi seguì come un cagnolini smarrito.
"Fuori?" Chiese, io alzai gli occhi al cielo senza farmi vedere.
"Sì, fuori. A meno che tu non voglia provare la mia cucina... Ma ti avviso: poi sarai troppo morto per raccontare l'esperienza." Feci macabro fermandomi a metà del corridoio per guardarlo. Lui ridacchiò imbarazzato ed incredulo. "Okay. La tua cucina è uno schifo. Ho afferrato, ma non devi spendere soldi in un ristorante." Mi rimproverò. Rimasi in silenzio aspettando l'alternativa.
"Oh...bhe... Potrei cucinare io..." Propose diventando rosso come un peperone, ma mantenendo ugualmente il contatto visivo con i miei occhi.
"Tu sai cucinare?" Chiesi meravigliato. Lui arrossì ancora di più. "Smettila di prendermi per un marmocchio ignorante. I miei zii mi obbligavano a cucinare la cena quando eravamo da loro. Poi quando siamo venuti qui, Blaise spesso lavorava, quindi dovevo essere io a cucinare..." Mi spiegò offeso.
Annuii. "L'idea mi intriga non poco, ma il frigorifero è vuoto." Lo misi in guardia, facendolo sospirare irritato.
"Andiamo a fare la spesa, allora." Rispose logico. Annuii ancora.
"E spesa sia."

Il giro al supermercato fu qualcosa di totalmente nuovo per me. Anche se il mio ruolo era quello di guidare unicamente il carrello e seguire Harry, l'esperienza fu piuttosto divertente. Forse perchè a salvarmi dalla noia c'era il mio nuovo e momentaneo coinquilino che sapeva farmi sorridere in ogni momento, anche se non ne aveva la più pallida idea.
"Ti piacciono gli spinaci?" Harry interruppe il filo dei miei pensieri, interrogandomi mentre scrutava assorto l'etichetta di una busta di verdura. Soppesai la sua domanda con cura. Non avevo la più pallida idea di come fossero gli spinaci che la gente normale cucinava. Erano anni che sopravvivevo mangiando cibi confezionati e precotti...
Harry, non avendo una mia risposta, mi guardò interrogativo.
"Compra quello che vuoi. Sono sicuro che qualsiasi cosa tu voglia cucinarmi sarà buonissima." Risposi sincero.
Harry arrossì fin sopra i capelli ed io ammiccai malizioso nella sua direzione. "Non dovresti dire queste cose in pubblico!" Mi sgridò lanciandomi dietro la busta di spinaci, che afferrai prima che si scontrasse con la mia faccia, mettendola nel carrello. "Ho voglia di nutella." Dissi poi. Il ragazzo si voltò verso di me con uno sguardo assassino, tanto che temetti di poter essere fulminato da un momento all'altro.
Alzai un sopracciglio chiedendo indirettamente quale fosse il motivo di tanto sconcerto.
"Nutella?! Draco Malfoy, sei un ballerino, ed hai anche una certa età. Non dovresti mangiare queste schifezze." Disse bisbigliando, come se non volesse far sapere in giro l'argomento del quale stavamo parlando. Scoppiai a ridere.
"Non so se sentirmi offeso perchè mi hai appena dato del vecchio, o perchè hai appena insultato la ragione della mia vita." Lo presi in giro, afferrando un barattolo di Nutella e buttandolo nel carrello con aria di sfida.
"Come fai a non ingrassare mangiando quella roba?!" Si lamentò ancora Harry cercando di convincermi a metterla di nuovo sullo scaffale. Mi avvicinai a lui e accennai un ghigno. "Ci vuole un sacco di movimento... Se vuoi possiamo farlo insieme." Sussurrai.
La reazione di Harry fu impagabile. Avrei voluto avere il telefono a portata di mano per immortalare il momento. Il suo viso divenne viola per la vergogna, i suoi occhi si spalancarono e lui cominciò a blaterare cose senza senso in un tono sommesso. Approfittando del suo momento di shock, mi abbassai alla sua altezza e lo baciai a stampo, per poi andarmene via velocemente per sfuggire alle sue grida.
"Pedofilo!" Mi urlò contro, quando io risi di lui, prendendolo in giro. Fortunatamente la corsia nella quale eravamo, non era occupata da nessuno tranne che da noi.
"Harry, non dovresti dire certe cose in pubblico." Gli feci la burla, utilizzando la frase che lui mi aveva detto poco prima, cosa che lo fece innervosire più di quanto già non fosse. Prese la rincorsa e si buttò su di me, facendoci finire entrambi a terra.
Proprio in quel momento una signora sulla sessantina, girò l'angolo e ci guardò come se stessimo bestemmiando in una chiesa. "Penso che sia rimasta traumatizzata." Dissi a Harry, quando lei se ne andò via a passo svelto. Harry alzò gli occhi al cielo. "Non stiamo facendo niente di male..." Si lamentò. Io gli sorrisi intenerito. "Oh allora non ti arrabbierai se..." Senza finire la frase lo presi per il colletto della felpa che indossava e lo baciai. Stranamente non trovò nulla da ridire, al contrario approfondì il bacio con foga e fui proprio io a farlo staccare, prima di perdere del tutto il controllo delle mie piene facoltà mentali.
"Dovremmo tornare a casa in fretta." Biascicai alzandomi e facendo alzare a sua volta Harry, ancora frastornato dal suo stesso scatto di passione. Gli accarezzai una guancia con affetto.
"Comunque dovresti rinunciarci... Perchè mi sono innamorato di te." Gli dissi convinto delle mie parole, ma sorpreso dal fatto che le avessi dette ad alta voce per davvero. Al diretto interessato, poi.
Mi sembrava strano poter esprimere i miei sentimenti senza aver paura di perdere qualcuno.
Harry, sorpreso, borbottò qualcosa tra sè, per poi scappare da me, prendendo il carrello ed andando alla cassa.

"Draco! È pronto!" Mi chiamò Harry dalla cucina. Alzai il volume della musica in modo che si sentisse in tutta la casa e raggiunsi il ragazzo.
Aveva tolto i vestiti che aveva messo per andare a fare la spesa e li aveva sostituiti con un pantalone grigio di tuta ed una canotta nera, rimanendo rigorosamente a piedi nudi.
La tavola era apparecchiata in modo impeccabile con la tovaglia e le stoviglie che tenevo in casa da quando mi ero trasferito, ma che non avevo mai utilizzato. Un profumo piacevole aveva invaso le stanze dell'appartamento, rendendolo d'un tratto più accogliente e caldo.
"Che si mangia?" Chiesi sendendomi su una delle sedie e guardando Harry ancora ai fornelli. Lui sorrise elettrizzato e spense il fuoco.
"Oggi per lei ci saranno uova strapazzate con olive nere accompagnate da squisiti toast con avocado e pomodorini freschi." Annunciò portando la padella in tavola e riempendomi il piatto con cura.
"Penso che sia valsa la pena portarti qui." Feci ironico, cominciando a mangiare. Harry parve oscurarsi in viso e mi pentii immediatamente della frase appena pronunciata.
"A proposito di questo Draco... Perchè sono qui?" Chiese, e non avendo il coraggio di guardarmi, prese a fissare il cibo nel suo piatto con aria vacua.
Stetti per rispondere ma lui mi interruppe sul nascere.
"Hai detto che ti sei innamorato di me. Ma come avresti potuto? Pochi giorni fa amavi da morire mio fratello. E adesso cosa pensi che sia cambiato? Non ho intenzione di fare la ruota di scorta..." Disse stringendo i pugni sul tavolo e facendomi nello stesso momento stringere il cuore. Mi alzai e con calma mi avvicinai alla sua sedia, accovacciandomi in modo da poterlo guardare negli occhi.
"Tu non sei una ruota di scorta." Dissi prendendogli il mento tra le mani con sicurezza.
"Credevo di amare Blaise, è vero. Ma quando ti ho visto piangere per me, mi sono reso conto che l'amore che credevo di provare per lui non era nulla in confronto alla sensazione che provavo a stare al tuo fianco." Continuai esponendomi come mai avevo fatto con nessuno. Harry tentennò, ma poi scosse la testa, scrollandosi dalla mia presa.
"Io non sono gay, Draco." Fece esasperato, ma nella sua voce la convinzione era scomparsa.
"Non mi importa, Harry. Ti amo, okay?" Risposi a bassa voce, poi lo baciai con dolcezza.
Come era successo nel supermercato, da parte sua non ci fu alcun rifiuto. Le sue mani andarono a posarsi sulla mia nuca ed io imcoraggiato misi le mie sul suo fondo schiena, afferrandolo e prendendolo in braccio, per poi avviarmi verso la camera da letto.
Harry si divincolò, staccando la sua bocca dalla mia di qualche centimetro, senza però allentare la presa da me. "Non abbiamo neppure mangiato..." Sussurrò facendomi ridere. "Abbiamo tutto il tempo per farlo." Dissi continuando a baciarlo.
Una volta entrati in camera lo buttai sul letto e mi stesi su di lui. Ci spogliammo, o meglio, spogliai entrambi in tutta fretta.
"Draco..." Sussurrò Harry spaventato quando una mia mano di posizionò sul suo sedere.
"Stai tranquillo." Lo rassicurai baciandolo mentre il primo dito entrava dentro di lui e la mia bocca soffocava il suo gemito strozzato.
"Shh...tranquillo." Sussurrai ancora tra un bacio ed un altro.
Lo preparai con calma e dolcezza. Sapevo che era restio e che lo stava facendo per me. Si meritava il meglio.
"Harry, calmati." Lo guardai negli occhi. Quegli occhi verdi e maturi che mi facevano battere il cuore all'impazzata, e guardando i suoi occhi entrai in lui, facendolo gridare, ma subito le sue urla si scontrarono con la mia bocca.
Man mano che le spinte aumentavano i gemiti di dolore del più piccolo si trasformarono in gemiti di piacere.
I nostri baci sempre più caldi e passionali. Sentivo i nostri corpi fondersi e i nostri cuori avvicinarsi un po' di più.
"Draco io sto..." Mormorò Harry per poi mordermi una spalla per non urlare mentre veniva sul mio addome. La cosa mi fece impazzire tanto da farmi venire insieme a lui.
"Ti amo." Dissi ansimando, abbracciandolo. Harry mi strinse a sè, ma rimase in silenzio.

#AngoloChanny
Lo so, avevo promesso capitoli brevi e frequenti, ma non ho avuto un attimo di tempo libero. Vi chiedo scusa. Sicuramente il capitolo sarà pieno di errori, spero vi sia piaciuto ugualmente.
Se è così fatemelo sapere con un commento e/o accendendo la stellina qui sotto 🌟

Domandina per conoscerci meglio:
Che scuola frequentate? Io il linguistico 💕

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